Vendere e rinforzarsi, l’arte di fare mercato puntando sui giovani

Marcelino e la panchina Villarreal

Il mercato invernale del Villarreal è stato tra i più movimentati di sempre: sono partiti Gabriel Paulista, Cani ed Espinosa e sono arrivati Eric Bailly e Joel Campbell. Più che numericamente è stata una finestra intensa perché sono stati ceduti e sostituiti due titolari e si sono mosse somme di denaro che nella Plana Baixa, se si vedono, girano solo d’estate. La cessione del brasiliano è stata un’operazione di pregevole fattura su più versanti: sia economico che tecnico.

Acquistato per 3,2 milioni di euro, possiamo ragionevolmente dire che il suo prezzo sia sestuplicato nel giro di metà stagione, essendo stato scarsamente impiegato lo scorso anno e con risultati alterni. Dopo soltanto un girone d’andata ad altissimi livelli si è presentato l’Arsenal, disposto a pagarne la clausola rescissoria di venti milioni pur di portarselo a Londra. Nel tentativo di risparmiare qualche milione è stato inserito nella trattativa Joel Campbell, calciatore nell’orbita del Villarreal per rimpiazzare Cani come esterno destro. La soluzione finale è stata soddisfacente per entrambe le parti: la dirigenza inglese ha versato nelle casse spagnole 18 milioni di euro aggiungendo il prestito gratuito del centrocampista costaricense, richiesto in Premier League da club disposti a pagare pur di averlo fino a giugno, e riservandosi di inviare altri due milioni di eventuali bonus in base al raggiungimento di determinati obiettivi. Questo significa che il prestito di Campbell, attualmente quantificato in due milioni, potrebbero essere recuperato nel caso in cui si concretizzassero i bonus dell’affare Gabriel Paulista.

Dal punto di vista tecnico il difensore verrà rimpiazzato da Musacchio, la cui assenza da ottobre a gennaio ne ha pregiudicato l’impiego fino a poche settimane fa, ovvero da un calciatore che per esperienza, talento e prospettiva rischia di essere anche più forte del brasiliano. Invece in termini numerici e di programmazione tecnica il suo sostituto sarà l’appena 20enne Eric Bailly, costato 5,7 milioni (di cui 5,25 in una prima rata iniziale) – a cui va aggiunto il condono di 700mila euro, che l’Espanyol doveva al Villarreal per il trasferimento di Wakaso al Rubin Kazan – e su cui la dirigenza amarilla crede molto. Certamente l’ivoriano è un notevole rischio, perché la cifra investita è molto alta e c’è da aggiungere un’ulteriore investimento per il restante 50% del cartellino detenuto dall’agenzia Promoesport, ma soprattutto perché conta sole cinque presenze in massima serie e praticamente nessuna esperienza ad alti livelli. Si tratta comunque di una bella promessa, un profilo di calciatore molto simile a Gabriel Paulista: prestanza fisica associata a uno scatto esplosivo, dominanza nel gioco aereo e propensione all’anticipo, anche se tatticamente è ancora una pietra grezza, ma comunque sempre e soltanto di promessa stiamo parlando.

A centrocampo l’esclusione di Cani è stata una scelta extra-calcistica, e anche se le prestazioni del fantasista spagnolo sono state ben lontane da quelle della passata stagione, il suo valore è indiscutibile. Quest’anno, ancora rincorso da piccoli infortuni fastidiosi, ha dato modo di poter dare qualcosa in più alla squadra perché è un esterno atipico, unico nella rosa, un trequartista di poco dinamismo e molto cervello adattato alla fascia, in grado di controbilanciare l’irruenza di Chéryshev sull’altro lato del campo e risolvere le situazione con un solo tocco. Di contro, Joel Campbell è il prototipo di esterno che con Marcelino può rendere al massimo delle proprie potenzialità: veloce, galoppante, decisivo nell’uno contro uno e capace di esaltarsi in campo aperto. Ha tutti i prerequisiti per diventare determinante quanto Chéryshev, ma bisogna testarne la sua compatibilità tattica negli equilibri della squadra e considerare che non potrà fornire quell’imprevedibilità, quella biodiversità, quell’atipicità garantita da Cani. Anche in questo caso solo il campo potrà rispondere.

Ma ancora più importante è stata l’acquisizione del 35% dei diritti economici di Musacchio per soli due milioni di euro. Una fetta di torta che già quest’estate potrebbe rendere, in caso di cessione dell’argentino, almeno dieci milioni se non di più. Senza voler considerare i vari investimenti in giovani più o meno affermati a iniziare da Leo Suárez e Franco Acosta, presi per pochi milioni. Nel bilancio finale, ad ogni modo, nella Plana Baixa sono entrati 8,5 milioni di euro puliti (i 18 di Gabriel meno i 5,7 di Bailly, i 2 di Musacchio e l’1,8 di Leo Suarez) e la squadra rischia di essersi rinforzata.

About Mihai Vidroiu 589 Articoli
Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.