Bundesliga, pausa invernale: i top e flop 2023/2024

Guirassy

Era dalla stagione 2019/2020, segnata poi dal Covid, che al giro di boa della Bundesliga non trovavamo il Bayern in vetta alla classifica. A quei tempi, l’irrilevante titolo di “Campione d’inverno” lo conquistò l’RB Lipsia (che quell’anno arrivò in semifinale di Champions), davanti al Gladbach e allo stesso Bayern. La squadra bavarese, tuttavia, concluse la stagione in modo trionfale. 

L’addio a Niko Kovac, mai convincente durante la sua avventura sulla panchina del Bayern, e l’avvento di Hansi Flick cambiarono letteralmente l’andamento della stagione dei Rekordmeister, che regalarono ai propri tifosi un altro straordinario “triplete” a distanza di pochi anni da quello messo a segno dal Bayern targato Jupp Heynckes.  Quest’anno, i campioni in carica potrebbero cedere lo scettro al Bayer Leverkusen, autentica rivelazione della stagione, che ad una giornata dal termine del girone d’andata ha un margine di quattro punti di vantaggio sugli uomini di Tuchel (che devono recuperare, però, il match contro l’Union Berlin). 

TOP

Bayer Leverkusen 

Le Aspirine sono tornate competitive ai massimi livelli come non accadeva da svariati lustri. Certo, in questo lasso di tempo la squadra di proprietà Bayer è stata in grado di centrare la qualificazione in Champions in più di una circostanza, ma negli ultimi vent’anni non è mai stata, di fatto, realmente in lotta per la conquista dello Schale. Quest’anno, invece, chiude la prima parte di Bundesliga con numeri da urlo. 

La squadra di Xabi Alonso, che abbiamo analizzato ai raggi X poche settimane fa, è l’unica dei “top 5” campionati europei a non aver subito ancora alcuna sconfitta. Ed il rollino di marcia è fin qui impressionante: 13 vittorie e tre pareggi, quest’ultimi occorsi al cospetto di Bayern (secondo in classifica), Stoccarda (terzo) e Borussia Dortmund (quinto e con un roster teoricamente superiore a quello Werkself). 

I dati, tuttavia, non rendono pienamente giustizia alla squadra del tecnico basco, che il prossimo anno, con ogni probabilità, siederà su una panchina di qualche big europea. Le Aspirine hanno incantato per la qualità del gioco espresso, dimostrando di essere estremamente brave nell’applicazione di entrambe le fasi (2° miglior attacco della Bundes con 46 gol, difesa meno perforata del torneo con soli 12 gol subiti). 

E se aggiungiamo, poi, il trionfale cammino compiuto in Europa League (6 vittorie in altrettante partite disputate, 19 gol fatti e tre subiti), il quadro della strepitosa prima parte stagione del Bayer è completo. Ed è un dipinto di rara beltà, come da anni non si vedeva nel campionato tedesco. L’imminente Coppa d’Africa, però, sarà un bel banco di prova per i rossoneri, che si vedranno privati di ben cinque giocatori, tra i quali spicca il nome di Boniface, perno offensivo di fondamentale importanza negli schemi di Alonso.

Stoccarda 

Alzi la mano chi, ad inizio dell’anno, aveva anche solo lontanamente ipotizzato che lo Stoccarda, reduce da una salvezza ottenuta solo tramite il Relegationsspiele contro la nobile decaduta Amburgo, potesse essere una delle protagoniste assolute della Bundesliga 2023/2024? Probabilmente nessuno, anche perché il mercato aveva privato Sebastian Hoeneß di due dei più importanti elementi della passata stagione: Endo, passato al Liverpool, e Mavropanos, volato anch’egli in Premier per vestire la maglia del West Ham. 

Senza tralasciare, inoltre, l’addio di Sosa, padrone indiscusso della mancina biancorossa negli ultimi tre anni. Ma il mercato estivo dei dirigenti Svevi, invece, si è rivelato un autentico capolavoro. I quasi 50 milioni incassati sono stati sapientemente reinvestiti. E il caso della fascia sinistra è emblematico. Ceduto il croato all’Ajax per 8 milioni, alla corte di Sebastian Hoeneß è arrivato Mittelstädt, un terzino di cui si predicava un gran futuro quando fece tutta la trafila delle squadre giovanili della Mannschaft, reduce da stagioni non brillantissime con la maglia dell’Hertha Berlino: costo dell’operazione €.500.000,00

L’ex calciatore dell’Alte Dame è stato invece, fin qui, tra le note più liete della compagine biancorossa, anche se la palma del protagonista assoluto spetta ad un altro giocatore: Guirassy. Dopo la scorsa buona annata, condita da 11 reti, il guineano – riscatttato in estate dal Rennes per 9 milioni – è letteralmente esploso in questo primo scorcio di stagione, mettendo a segno la bellezza di 17 reti in 14 match disputati. 

Determinante il feeling che si è instaurato con Undav, attaccante tedesco che in patria non era mai andato oltre la Dritte Liga (17 reti col Meppen nel 19/20) ed ha trovato fortuna, invece, nell’Union Saint-Gilloise (26 reti nel 21/22), al punto di essere acquistato dal Brighton. Lo scorso anno, però, l’esperienza in Premier non è stata altrettanto entusiasmante. Ma oggi, finalmente protagonista nella Bundesliga, sta dimostrando che potrebbe tornare utile  a De Zerbi nella prossima stagione delle Seagulls 

Heidenheim 

Dieci punti di vantaggio dalla zona-retrocessione, quattro di ritardo dalla zona-Europa League. Il cammino fin qui percorso dell’Heidenheim ha del miracoloso. E parola differente, ad onor del vero, non la sappiamo coniare. La squadra del Baden-Württemberg, alla prima apparizione assoluta  in Bundesliga, sta costruendo la propria salvezza all’interno delle mura amiche, dove sono cadute anche alcune compagini come Friburgo e Stoccarda. 

L’attuale ottima posizione in classifica è stata colta grazie alla recente striscia di tre vittorie consecutive, che hanno consentito alla squadra diretta da Franck Schmidt di issarsi al nono posto in classifica e vivere una seconda metà di stagione con la consapevolezza di poter centrare un obiettivo sul quale ben pochi, ad inizio stagione, erano pronti a scommettere: la salvezza

La squadra, infatti, in buona sostanza è la stessa della scorsa stagione, quando colse una rocambolesca promozione all’ultimo minuto a discapito dell’Amburgo ed è guidata in panchina da Schmidt dal 2007. Ex giocatore dell’1.F.C., il tecnico tedesco ha condotto la compagine rosso-blu dagli inferi dal semi-professionismo tedesco al gotha del calcio teutonico, disputando svariate stagioni ad ottimi livelli in Zweite Liga senza disporre di ingenti risorse economiche. 

Ad Heidenheim, quindi, si è fatta programmazione a lungo termine. E i frutti si raccolgono oggi, grazie anche a calciatori che sono stati assoluti protagonisti dell’arrivo in massima serie del club. Basti pensare, ad esempio, all’esperto estremo difensore Kevin Muller, in maglia Heidenheim dal 2015, autore di diverse ottime prestazioni. La vera stella, però, è Jan-Niklas Beste: scaricato dalle giovanile del Dortmund, prima, e dal Werder Brema, poi, l’ala sinistra tedesca sta disputando una stagione di altissimo livello. Il prezzo del cartellino lievita (si parla di almeno 15/17 milioni) e più di una squadra tedesca sta pensando a lui per la prossima stagione. 

FLOP

Union Berlin 

Se il campionato terminasse oggi, nonostante una giornata da recuperare in casa del Bayern, l’Union Berlin sarebbe salvo. E già questa, visto l’andazzo di una stagione fin qui tutt’altro che indimenticabile, è una buonissima notizia per i tifosi della squadra berlinese, che hanno visto la loro squadra affondare, giornata dopo giornata, arrivando a collezionare la bellezza di ben nove sconfitte consecutive, con la squadra relegata all’ultimo posto in classifica. 

Giunti a quel punto, è stato inevitabile separarsi da quello che è stato l’artefice del miracolo Union, capace di portare la squadra in Bundesliga e consentirle di vivere indimenticabili stagioni europee, con la ciliegina sulla torta della partecipazione in Champions in questa stagione: Urs Fischer. Il tecnico elvetico si è separato dal mondo “unioner” in modo tutt’altro che traumatico, con attestati di stima da parte di dirigenti e tifosi come di rado si sono visti nel mondo del calcio, oltretutto con la squadra impantanata nelle sabbie mobili della bassa classifica dopo essere partita con ben altri progetti. 

Eh sì perché l’Union, quest’anno, puntava a consolidarsi come una delle più importanti realtà del calcio tedesco, grazie ad un mercato che ha portato al Försterei giocatori con un pedigree di tutto rispetto a livello internazionale. Ma qualcosa, evidentemente, non ha funzionato. L’obiettivo, ora, non può che essere uno soltanto: la salvezza. La squadra capitolina ha tutto per centrare questo risultato senza troppi patemi. 

L’avvento in panchina di Nenad Bjelica, tecnico che in Italia viene ricordato ancora con affetto dai tifosi spezzini per aver offerto un buonissimo calcio nel suo primo anno in Liguria, sembra aver rivitalizzato la squadra, che ha colto due preziose vittorie interne nell’ultimo mese ed ha salutato la Champions con una sconfitta onorevole al cospetto del Real Madrid. 

Colonia 

Solo una parola, fin qui, può essere accostata alla stagione delle Caprette: disastro. Tutto ciò è ben rappresentato dall’addio di Steffen Baumgart, un allenatore decisamente carismatico che era riuscito a creare un rapporto empatico, fors’anche simbiotico, con la tifoseria biancorossa, tre le  più pittoresche e passionali dell’intero panorama calcistico tedesco. 

La situazione disastrosa del Colonia si riflette anche nei numeri: solo due vittorie e peggiore attacco della Bundesliga, con solo dieci gol realizzati nelle sedici partite disputate. Le difficoltà tecniche, tuttavia, vanno di pari passo con quelle societarie, che si trascinano da qualche tempo e hanno portato il CAS a bloccare il mercato della dirigenza biancorossa per le prossime due sessioni. 

Un’autentica mazzata vista l’attuale situazione delle Caprette, che avrebbero bisogno di rinforzi in ogni zona del campo, in particolar modo dalla trequarti in avanti. E l’assenza, fin qui (1 gennaio 2024), del nome del sostituto di Baumgart non lascia presagire nulla di buono, anche se in Germania, come noto, ricorrere alla soluzione interna, promuovendo tecnici della squadra “B” o dalle giovanili, è un’opzione in voga da quasi due lustri. 

Borussia Dortmund 

Tre top e tre flop. Questa era la regola che ci eravamo imposti prima di redigere l’articolo. E se nei “top” abbiamo sacrificato il Bayern, quest’anno, oltretutto, non al primo posto giunti alla pausa natalizia, nei flop abbiamo deciso di sacrificare il Mainz (mai così deludente da dieci anni a questa parte) e inserire il Borussia Dortmund. Stiamo parlando del percorso in Bundesliga e non della stagione a 360°degli Schwarzgelben, che in Europa sono stati capaci di un’impresa tutt’altro che semplice: qualificarsi agli ottavi di finale dopo aver vinto il “girone della morte” che comprendeva PSG, Milan e Newcastle

Se il percorso europeo è stato da applausi, non altrettanto si può dire per quello in Bundesliga, dove, a quanto pare, è ancora lungi il tempo per lenire le ferite della scorsa stagione, quando gli uomini di Terzic furono autori di un autentico harakiri che fece perdere loro il Meisterschale all’ultima giornata. Ed è proprio il tecnico tedesco ad essere messo in discussione, reo di non aver trovato ancora la giusta amalgama tra i tanti talenti che vestono la maglia giallonera. 

Nomi  alla mano, questo Borussia Dortmund dovrebbe essere a poca distanza dal duo Bayer-Bayern, mentre il distacco attuale ammonta a 15 punti dalla vetta della classifica. Sognare il Meisterschale, quindi, è pura utopia. E la netta sconfitta nel Klassiker contro il Bayern, 4-0 al Westfalen Stadion, ne é la prova più evidente. L’involuzione in campionato è testimoniata anche dai dati. Nelle ultime otto partite, il Dortmund ha vinto una sola volta e perso in ben tre circostanze. 

Un ruolino di marcia estremamente negativo che ha inficiato un buon avvio di stagione, dove il Dortmund, pur non impressionando come Leverkusen e Bayern, sembrava in grado di poter recitare il ruolo della terza antagonista per il titolo. Terzic, probabilmente, ha giocato tutte le sue fiche in Champions e si ritrova, ora, con una squadra quinta in classifica. Gennaio, onde evitare di non accedere alla prossima Champions, sarà fondamentale per ritornare stabilmente nelle prime quattro posizioni, magari migliorando anche la qualità del gioco esibito. 

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