Guida Copa América 2015, gruppo C: il Brasile

Brasile Copa America

I campionati del mondo disputati in Brasile non portano fortuna alla selezione verde-oro: dopo il Maracanaço del 1950, l’anno scorso è stata la volta del Mineiraço. Sette reti subite dalla Germania, una sublime lezione di calcio sbattuta in faccia alla nazionale che storicamente rappresenta l’élite del pallone. Una figuraccia mai capitata prima al Brasile. Quell’8 luglio 2014 il sottile strato di vetro che separava la nazionale brasiliana dalle pressioni di una torcida che bramava solo e soltanto la vittoria è esploso. L’allegria e la gioia di tutti i brasiliani si è trasformata istantaneamente in rabbia e delusione. Il ruggito della nazione ha dilatato enormemente la tensione e la protezione di vetro è andata in frantumi. I calciatori e l’intero staff sotto accusa, massacrati da stampa e tifosi.

Carlos Dunga
Carlos Dunga

Ripartire dopo una batosta del genere era ed è compito arduo. Una missione che la CBF (la federazione di calcio brasiliana) ha affidato ad un uomo pragmatico e determinato come Carlos Dunga, già commissario tecnico della Seleção dal 2006 al 2010. Dunga ha attuato dei semplici quanto efficaci accorgimenti: ha accantonato coloro che probabilmente non erano meritevoli di far parte della rosa della nazionale e si è affidato a una spina dorsale di assoluto livello. Neymar – ulteriormente responsabilizzato e promosso a capitano -, Luiz Gustavo, Thiago Silva e David Luiz formano il nucleo della formazione che partirà alla volta del Cile in cerca del riscatto.

ANALISI TECNICO-TATTICA

Durante il suo secondo corso alla guida della nazionale, Carlos Dunga ha tralasciato esperimenti o presunti tali (eccezion fatta per l’attacco dove è ancora alla ricerca del partner ideale di Neymar) e ha optato scelte mirate e definitive. Il sistema di gioco ricalca in parte quello ammirato – si fa per dire – ai mondiali ma la differenza risiede nell’interpretazione dello stesso: il Brasile di Scolari non mostrava un’identità riconoscibile e predefinita bensì si basava sulla foga e l’entusiasmo di una banda di ragazzi desiderosi di far gioire i propri connazionali; il Brasile di Dunga, al contrario, offre solidità difensiva e idee chiare in avanti, recupero della palla e rapide verticalizzazioni. Compattezza difensiva e contropiede sono per l’appunto le chiavi di volta del nuovo Brasile targato Dunga.

Nella difesa a quattro disegnata di fronte al nuovo portiere titolare Jefferson (Botafogo), Danilo a destra (fresco di approdo al Real Madrid) e Filipe Luis a sinistra formano i nuovi pilastri della retroguardia, completata dalla coppia del Paris Saint-Germain David Luiz e Thiago Silva (Miranda è un più che valido rimpiazzo per entrambi). Davanti a loro, a protezione, sorgono i primi problemi: Luiz Gustavo deve operarsi al menisco laterale del ginocchio sinistro, motivo per cui l’unico intoccabile del centrocampo verde-oro sarà costretto a saltare la manifestazione (non è stato ancora nominato il sostituto).

Filipe Luis
Filipe Luis

 

L’infortunio del mediano del Wolfsburg si aggiunge alle pesanti assenze di Oscar, Marcelo e Diego Alves (il secondo portiere). Ora, a contendersi le due posizioni della mediana saranno quattro calciatori accomunati da una buona fase difensiva: Elias (Corinthians) e Fernandinho sono i più accreditati ad entrare nell’undici titolare ma sono fortemente insediati da Ramires e Souza del San Paolo. Più avanti, sulla trequarti, Willian attende il sostituto di Oscar: Douglas Costa è favorito su Coutinho, reduce da una stagione strepitosa con il Liverpool, ed Éverton Ribeiro, uomo-copertina del Cruzeiro bi-campione brasiliano nel 2013 e nel 2014. L’attacco sarà composto dalla star indiscussa della Seleção, Neymar, e da un partner ancora da scegliere tra i vari Diego Tardelli (il più probabile, 5 partite da titolare su 8 nella gestione Dunga), Roberto Firmino, esploso nelle ultime due stagioni all’Hoffenheim, e Robinho, pupillo dell’attuale CT. Chiunque occuperà la posizione di centravanti è chiaro che non agirà da vero e proprio numero 9. La mancanza di un attaccante dal valore internazionale ha convinto Dunga a scegliere giocatori più tecnici e agili che non diano punti di riferimento per le difese avversarie.

Il cuore pulsante della nazionale brasiliana batte già dal principio dell’era Dunga, non resta che attendere per conoscere chi si approprierà dei posti vacanti.

LA STELLA

Neymar da Silva Santos Júnior incarna l’immagine di questo Brasile, rispecchia gli antichi valori di semplicità, felicità e passione che contraddistinguevano i primi tempi del calcio. In campo svolge il ruolo di leader tecnico, è il fulcro di ogni azione e a 23 anni sembra essere pronto per trascinare il suo paese al trionfo continentale. Neymar giunge alla Copa América forte di un bottino di 50 presenze e 38 reti (più svariati assist) con il Barcellona. L’asso brasiliano è all’apice della forma, entusiasta per una stagione indimenticabile con la maglia blaugrana e subito dopo la finale di Champions League si tufferà nell’avventura di Cile 2015. Le pressioni esterne non intaccano il suo rendimento come dimostrato durante la Confederations Cup del 2013. È lui che dovrà apportare la percentuale di talento e fantasia in più necessaria per sognare in grande. È lui la stella.

Neymar
Neymar

LA SORPRESA

Abbiamo indicato Diego Tardelli come possibile titolare al fianco di Neymar ma non è assolutamente da escludere l’impiego di un giovane attaccante approdato nel calcio europeo nel 2010 alla tenera età di 19 anni. L’Hoffenheim lo ha fatto crescere e lo ha saputo aspettare. Ora, a 24 anni è diventato un ottimo giocatore ed ha attirato su di sé le attenzioni di numerosi club dei principali campionati del vecchio continente. Stiamo parlando di Roberto Firmino. Il numero 10 del club di Sinsheim ha realizzato 39 gol in 135 partite con il TSG – 22 solo nell’anno 2013-2014. Nonostante la prolificità di quella stagione la finalizzazione non è la qualità migliore di Firmino il quale predilige svariare sulle fasce e mettersi al servizio della squadra per inventare e mandare in rete i compagni. La tecnica è il suo pane quotidiano. È a tutti gli effetti un trequartista o una seconda punta. In questa stagione ha confermato gli enormi progressi dell’anno precedente dunque si candida per una maglia da titolare. E se nella Copa América 2015 arrivasse la sua consacrazione definitiva?

Roberto Firmino
Roberto Firmino

PROSPETTIVE

Se ti chiami Brasile non importa il nome della competizione, non importano gli avversari, né la rosa, né lo stato di forma dei giocatori. Nulla è più importante della vittoria. Il popolo brasiliano è abituato a vincere, a primeggiare sui rivali e per loro non c’è evento più doloroso della sconfitta. Le otto vittorie nelle otto partite sotto la guida di Dunga sono un buon biglietto da visita per una nazionale in cerca di riscatto. La Seleção va a caccia della sua 9ª Coppa America. Il Mineiraço va dimenticato in fretta.

 

Pos. Giocatore Data Nascita Squadra
P  Jefferson  2 gennaio 1983  Botafogo
P  Neto  19 luglio 1989  Fiorentina
P  Marcelo Grohe  13 gennaio 1987  Grêmio
D  Thiago Silva  22 settembre 1984  Paris Saint-Germain
D  David Luiz  22 aprile 1987  Paris Saint-Germain
D  Geferson  13 maggio 1994  Internacional
D  João Miranda  7 settembre 1984  Atlético Madrid
D  Filipe Luis  9 agosto 1985  Chelsea
D  Marquinhos  14 maggio 1994  Paris Saint-Germain
D  Danilo  15 luglio 1991  Real Madrid
C  Fernandinho  4 maggio 1985  Manchester City
C  Elias  16 maggio 1985  Corinthians
C  Casemiro  23 febbraio 1992  Real Madrid
C  Éverton Ribeiro  10 aprile 1989  Al-Ahli
C  Douglas Costa  14 settembre 1990  Shakhtar Donetsk
C  Willian  9 agosto 1988  Chelsea
C  Philippe Coutinho  12 giugno 1992  Liverpool
C  Luiz Gustavo*  –  –
C
A  Robinho  25 gennaio 1984  Santos
A  Diego Tardelli  10 maggio 1985  Shandong Luneng
A  Neymar  5 febbraio 1992  Barcellona
A  Roberto Firmino  2 ottobre 1991  Hoffenheim

* Non è ancora noto il nome del sostituto di Luiz Gustavo

About Alex Alija Cizmic 234 Articoli
21enne perennemente indeciso sulla strada da seguire. Marchigiano di origini bosniache e innamorato del Sudamerica, amo definirmi cittadino del mondo. Da poco ho conosciuto la passione per il giornalismo calcistico che mi ha folgorato... Sudamerica es mi pasión, Argentina es mi nación!

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