In un periodo storico che non sorride al calcio italiano, c’è l’Europa League che prova a risollevare il morale e le ambizioni di tutto il nostro movimento calcistico. Accusati di averla spesso snobbata, quest’anno sembra essere cambiato il vento: 4 squadre su 4 hanno passato il girone, un evento più unico che raro da quando Platini ha rivoluzionato la vecchia e cara coppa Uefa; e poi c’é la Roma, ‘retrocessa’ dalla Champions League che porta a 5 le squadre che ci rappresenteranno nei sedicesimi di questa competizione continentale.
Inter e Napoli hanno vinto a mani basse il proprio girone, hanno organici di valore e allenatori come Mancini e Benitez, che in Europa sanno come far male; Fiorentina e Torino hanno disputato un’ottima prima fase e possono essere le outsider di questa coppa, in più c’è la Roma di Garcia che ha una rosa costruita per vincere Champions e campionato e quindi è sicuramente tra le favorite per la vittoria finale.
Abbiamo, quindi, diverse squadre che possono lottare con chiunque. E paradossalmente, siamo più attrezzati sia delle inglesi che delle spagnole: questo Liverpool malconcio non fa paura e il Tottenham è una squadra con troppi alti e bassi; Bilbao, Siviglia e Villarreal non possono certamente impensierirci.
Insomma, potrebbe essere la volta buona per vincerla, un po’ per il ranking, un po’ per il prestigio e un po’ (tanto) perché da quest’anno la vincitrice dell’Europa League è qualificata di diritto alla Champions. L’obiettivo minimo è portare almeno una delle 5 a giocarsi la finale. E magari, perché no, ci potrebbe scappare pure un graditissimo derby tutto italiano a Varsavia, dove si disputerà la finale del torneo.
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