Gruppo A: la Francia vince soffrendo e passa agli ottavi. L’Albania regge 90 minuti ma…

Francia Griezmann

Sembrava potesse scapparci il primo 0-0 di Euro 2016, ma al Velodrome di Marsiglia i Bleus di Didier Deschamps proprio al 90′ sono riusciti a trovare il gol di Griezmann a cui poi ha fatto seguito il sigillo di Dimitri Payet (provvisoriamente bomber dell’Europeo) per un trionfo sofferto che proietta la Francia al primo posto solitario del girone A, ma soprattutto alla fase ad eliminazione diretta. L’Albania non avrebbe rubato nulla con il pareggio, perché il match non si giocava certo ad armi pari, ma il martellante ritmo imposto nel secondo tempo dalla Francia double face-insipida nel primo tempo,quanto scoppiettante nella ripresa- si è rivelata alla fine decisamente troppo per la nazionale di Gianni De Biasi, che con 0 punti ha adesso pochissime chance di poter essere ripescata tra le migliori quattro terze.

LA PARTITA
Cambi importanti e a sorpresa nella Francia, dove Deschamps decide di lasciare Pogba e Griezmann in panchina, con Martial e Coman al loro posto, per uno schema che dal 4-3-3 dell’esordio passa a un 4-2-3-1 che dovrebbe consentire maggiore elasticità ai tre trequartisti dietro la punta centrale.
Il gioco dei padroni di casa ruota intorno a Payet, percussore centrale e regista della linea di tre, il quale alterna la ricerca di passaggi filtranti per Giroud, all’apertura di spazi sulle fasce per Martial a sinistra e Coman sul versante opposto, incaricati di inviare traversoni per il centravanti dell’Arsenal. Altrimenti Payet scambia la posizione sulla fascia con Martial, cercando di sfruttare le sovrapposizioni di Evra, con lo juventino sul laterale mancino che si sgancia per dar man forte agli attaccanti.

Ma la Francia è eccessivamente prevedibile. Matuidi e Kanté non danno sufficiente sostegno a Payet da dietro e Giroud rientra solo sporadicamente a trequarti per portare via marcatori centrali e favorire gli inserimenti dei compagni d’attacco.
L’incontro é una vera e propria partita a scacchi, perché fa la sua comparsa l’Albania che non ti aspetti: le linee compatte del 4-1-4-1 di De Biasi reggono l’impatto, grazie all’intelligenza di Kukeli, innesto tra la linea di fondo e quella centrale, alla costante ricerca di Abrashi e Mamushaj, gli interni con maggior estro dell’undici balcanico, alla spinta sulla destra di Hysaj e al costante lavoro sui fianchi di Sadiku.

Le occasioni più ghiotte nel primo tempo capitano proprio alla sorprendente Albania, come al 23′ quando le Aquile quasi passano. Hysaj riceve un passaggio filtrante di Kukeli al lato corto destro dell’area, cross fendente sul primo palo e quasi arriva Sadiku alla deviazione sotto porta: decisivo un leggero tocco di Martial con la coscia che favorisce l’uscita bassa di Lloris. Berisha non ha difficoltà questa volta sulle palle inattive: Payet in due occasioni cerca Giroud, ma il centravanti o devia troppo alto (6′) o viene anticipato dal portiere laziale (30′). Al 38′ ancora insidiosissima l’Albania, quando da calcio d’angolo di Sadiku da sinistra, la palla spiove all’altezza del dischetto dove la conclusione di Lenjani è deviata in angolo dai difensori Bleus a pochi metri dalla porta. Poi su punizione è al 43′ ancora Sadiku a provare su calcio piazzato, ma il pallone si perde sul tetto della porta.

Nella ripresa ingresso di Pogba al posto di Martial sulla fascia sinistra e al Velodrome è tutta un’altra musica. La Francia già dopo una quarantina di secondi potrebbe sbloccare, ma su cross di Giroud la doppia deviazione di Matuidi prima e Coman poi non centrano il bersaglio. Al 48′ ancora i padroni di casa con un traversone dal corridoio mancino, questa volta di Pogba, ma il tiro finale di Matuidi è fuori di un soffio. Sembra che i galletti schiaccino le Aquile, ma al 51′ l’Albania va ancora vicinissima alla rete del vantaggio, quando è ancora Sadiku (una spina nel fianco della Francia) a farsi trovare pronto su una respinta difensiva di Rami: la palla rimbalza sul numero 9 albanese e finisce sul palo a Lloris battuto.

I francesi martellano la difesa rivale con Pogba e Payet e la manovra, sebbene ancora un po’ disordinata, ha un’intensità completamente opposta a quella della prima frazione. Prima è Pogba al 65′ con un tiro di destro a sfiorare la traversa, poi è Giroud al 66′ e al 68′ ad andare vicino al gol: prima il suo colpo di testa verso il secondo palo fa la barba al montante sinistro di Berisha; poi la seconda capocciata sbatte sul palo alla destra dell’estremo difensore di De Biasi. Passa un minuto e al 69′ Pogba eccede in altruismo e dopo una bella cavalcata centrale rinuncia alla frustata e il susseguente tiro di Matuidi sbatte sul centrale difensivo Hajeti. Entrano Antoine Griezmann per Coman (68′) e André Pierre Gignac per Giroud (76′). Sembra che il gol francese debba arrivare da un momento all’altro, anche se Mavraj e Hajeti si dannano l’anima per reggere il muro della difesa albanese. Ancora Sagna ci prova con una sassata di destro al 78′: alto.

 

Poi punizione di Payet all’81’ verso il secondo palo, ma Koscielny non arriva all’appuntamento. La porta di Berisha sembra stregata: all’83’ cross di Sagna ma Gignac non riesce a deviare, poi il tiro di Matuidi un minuto dopo finisce a pochi centimetri dal palo. E’ un assedio disperato che sembra non dover dare i frutti sperati, ma la Francia tenace e abnegata lo corona all’ultimo giro di lancette: l’Albania respinge l’ennesimo pallone scaraventato nella sua area verso la destra; Rami controlla e scaglia l’ennesimo cross. Questa volta il colpo di testa a girare di Griezmann si infila al secondo palo superando Berisha. Esplode il Velodrome. Poi c’è tempo per la ciliegina sulla torta e la mette colui che diventa il capocannoniere dell’Europeo, Dimitri Payet: Gignac al 95′ riceve a trequarti, si porta via due marcatori e serve Payet che arriva a rimorchio; il trequartista si accentra eludendo il rientro dei centrali albanesi e di collo destro manda a girare sul secondo palo per l’apoteosi della notte marsigliese. Francia agli ottavi di finale e con quattro gol-per ora- miglior attacco di Euro 2016.

 

SVIZZERA-ROMANIA 1-1: CIOCCOLATINO PER PETKOVIC, MASTICA AMARO IORDANESCU. MA E’ ANCORA TUTTO IN GIOCO

Il pareggio tra elvetici e rumeni fa sicuramente più felici i primi che i secondi: la nazionale di mister Petkovic, dopo la vittoria all’esordio contro l’Albania, raccoglie un risultato che la mantiene al secondo posto e con la possibilità teorica di giocarsi la leadership del girone all’ultima giornata contro la Francia, domenica a Lille. Gli uomini di Anghel Iordanescu, terzi adesso con un solo punto, hanno comunque ancora molte possibilità: con una sconfitta svizzera-anche di misura- all’ultimo turno ed una loro contemporanea vittoria contro l’Albania per due gol di scarto, i rumeni possono ancora aspirare addirittura alla piazza d’onore. Comunque anche una vittoria risicata la porterebbe a 4 punti, sufficienti forse per essere tra le magnifiche 16, o come ripescata tra le migliori quattro terze, o comunque ancora come seconda, qualora fosse invece la Francia a superare la Svizzera con un margine più ampio a fronte di un successo misurato dei rumeni contro l’Albania.

Dopo due occasioni ghiotte per la Svizzera con Seferovic, è la Romania che passa per prima al 18′, ancora con un calcio di rigore di Stancu, anche contro la Francia a segno dagli undici metri: Keseru riceve in area spalle alla porta e serve Chipchu che arriva a rimorchio dal lato corto; il numero 7 rumeno è strattonato da Lichtsteiner e il russo Karasev concede il rigore. Implacabile dal dischetto Stancu, che di piatto destro spiazza Sommer e firma l’1-0. Secondo gol per lui nell’Europeo, di cui resterà capocannoniere solitario per circa sei ore e mezza, fino al 2-0 di Payet in Francia-Albania.
Schär é il primo che prova però a raggiungerlo in cima alla graduatoria: la sua fiondata di destro al 30′ però non fa il paio con il gol all’esordio all’Albania. Spreca la Romania due buone opportunità nel finale della prima parte, specie con Pancu, che a tu per tu con Sommer spara a lato.
Il pareggio della Svizzera arriva presto nella ripresa: calcio d’angolo dalla sinistra di Rodriguez, corta respinta della difesa rumena in area raccolta da Mehmedi che saetta col sinistro sul secondo palo. Per la Romania l’ultima buona occasione è una punizione di Torje da 30 metri circa, su cui Sommer chiude i pugni e respinge.
Sarà dura per la Treiculori, ma ce la può ancora fare. La Svizzera dovrà ancora lottare, nonostante si intraveda il camino della qualificazione.

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