Coppa d’Asia 2015: ecco cosa vedremo in Australia

coppa d'asia
Coppa d’Asia 2015: ecco cosa vedremo in Australia

La Coppa d’Asia inizia per la prima volta in Australia, paese che dal 2007 fa parte dell’AFC (Asian Football Confederation). Dal 9 gennaio 2015 si affronteranno le 16 squadre partecipanti, ma non tutte hanno ottenuto il ticket di ingresso tramite i gironi di qualificazione, visto che sono stati ben 5 i posti assegnati di diritto.
Si sono qualificate senza scendere in campo le tre nazionali con il miglior piazzamento nella Coppa d’Asia 2011: l’Australia, secondo posto al quale si è sommato il ruolo di paese organizzatore; il Giappone e la Corea del Sud in quanto rispettivamente prima e terza classificata. I restanti due posti di diritto sono stati riservati alle vincitrici della AFC Challenge Cup nelle edizioni 2012 e 2014: la Corea del Nord e la Palestina (quest’ultima al debutto assoluto nella Coppa d’Asia).

Secondo i media a contendersi il trofeo potrebbero essere – guarda caso – le quattro nazionali d’Asia presenti in Brasile: Australia, Corea del Sud, Giappone, Iran. Nessuna di loro è riuscita a superare la fase a gironi, segno di un declino del calcio asiatico rispetto agli anni precedenti.

 

CHI E’ LA FAVORITA?

La favorita numero uno pare che sia proprio l’Australia padrona di casa. Pur essendo uscita dal mondiale brasiliano al primo turno con zero punti, ha mostrato buon calcio grazie ai veterani Tim Cahill e Mark Bresciano, entrambi convocati dal ct Postecoglu: i Socceroos ce la metteranno tutta per vincere la coppa in casa, dopo aver perso ai supplementari (0-1) contro il Giappone la finale del 2011. Da non sottovalutare è anche il “dodicesimo uomo in campo” ovvero il pubblico di casa, che – come si può vedere sul sito e sui social network ufficiali della competizione – non fa mancare il proprio sostegno.

Anche il Giappone ha cambiato ct: via Zaccheroni dopo il tonfo mondiale, ecco il messicano Javier Aguirre, che cercherà di difendere il titolo continentale affidandosi agli “italiani” Keisuke Honda (Milan) e Yuto Nagatomo (Inter), entrambi presenti nella vittoriosa finale contro l’Australia nel 2011. La nazionale nipponica ha sconfitto ancora una volta i Socceroos in amichevole (2-1) lo scorso 18 novembre: in caso di un nuovo scontro diretto, stavolta durante la Coppa d’Asia, il combattimento sarà garantito visto che il conto è aperto.

 

PIU’ TATTICA O PIU’ TECNICA?

La Corea del Sud è probabilmente la più preparata sul piano tattico, grazie alle amichevoli giocate con le potenziali avversarie nel torneo (Iran, Giordania, Arabia Saudita). La squadra è messa sotto pressione dalle critiche della stampa nazionale fin dal rientro post-mondiale: evidentemente non è bastata l’accoglienza in aeroporto a suon di caramelle lanciate addosso ai giocatori, e nemmeno il cambio di allenatore (Uli Stielike al posto di Hong Myung-Bo). L’attaccante del Bayer Leverkusen, Son Heung-Min, potrà aiutare i sud-coreani nel riscatto.

Sul piano tecnico forse è l’Iran di Carlos Queiroz la squadra più interessante: già durante Brasile 2014 ha rischiato il colpaccio contro l’Argentina, perdendo “solo” 1-0. Ma in vista dell’avventura in Australia non sono mancati i problemi: giocatori sotto servizio militare; alcuni infortuni che costringeranno il ct portoghese a ridisegnare la difesa; due sole amichevoli giocate (contro Corea del Sud e Iraq). In compenso il capitano Javad Nekounam e il vice Andranik Teymourian sono due mediani affidabili in una squadra che segna pochi goal.

 

ATTENZIONE ANCHE A…

Nato dallo sgretolamento dell’URSS (e della nazionale sovietica), l’Uzbekistan è salito agli onori di cronaca grazie al quarto posto nella Coppa Asia 2011: la nazionale centroasiatica non ha avversari particolarmente ostici nel Gruppo B (Arabia Saudita, Cina, Corea del Nord) e potrebbe tentare il salto di qualità.
Nell’Iraq – avversario del Giappone nel Gruppo C – c’è Younis Mahmoud, che con le sue reti ha portato i “Leoni della Mesopotamia” alla conquista di una storica Coppa d’Asia nel 2007.

 

I GIRONI

GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D
Australia Cina Bahrain Iraq
Corea del Sud Corea del Nord Iran Giappone
Kuwait Arabia Saudita Qatar Giordania
Oman Uzbekistan Emirati Arabi Uniti Palestina
About Saman Javadi 95 Articoli
Saman Javadi was born in Italy. He always loved Iran and Italy, from history to cuisine, and speaks both languages.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.