Russia – Il CSKA rallenta, la Loko deraglia. Sorride solo lo Zenit.

Mister Berdiyev con Poloz, due degli artefici del successo del Rostov contro la Lokomotiv

 

Era una settimana che, sulla carta, avrebbe potuto regalare sorprese, sia in vetta sia in coda. Così è stato. A sorridere è stato soprattutto lo Zenit, che contro un Anzhi in grandissima difficoltà (ora i daghestani sono ultimi in classifica, raggiunti dal Mordovia e scavalcati dall’Ufa) gioca quella che è la miglior partita stagionale in Russian Premier League e dilaga 5-1. I piteriani passano in vantaggio subito con Dzyuba e chiudono il primo tempo avanti sull’1-0. Ad avvio ripresa arriva immediato il pareggio ospite con un goal dell’ex Maksimov. Una rete che risveglia i padroni di casa, bravi a riportarsi subito avanti con Witsel (comico nell’occasione il portiere gialloverde Pesjakov), a raddoppiare con una splendida incornata di Dzyuba su traversone di Garay, e poi a chiuderla definitivamente con Shatov (anche lui ex della gara) e Hulk. Lo Zenit sale a quota 25, ed accorcia su CSKA (2 punti recuperati) e Lokomotiv (3).

Per i primi, arriva un pareggio nella sempre ostica Akhmat Arena di Grozny, Cecenia. Un pareggio a reti bianche pronosticabile e che tutto sommato può starci per l’armata di Slutskiy, che rimane comunque imbattuta in campionato, con un vantaggio di otto punti sul club di San Pietroburgo, ed allungando sulla Lokomotiv. Sono infatti proprio i ferrovieri la sorpresa della giornata, sconfitti tra le mura amiche dalla rivelazione Rostov. La squadra di Berdiyev continua a volare nelle zone alte della classifica, in piena zona Europa League, e anche contro la seconda della classe evidenzia la propria fase difensiva organizzata e degna di una big (cosa che ha sempre contraddistinto il tecnico turkmeno anche ai tempi del Rubin) e capacità di punire l’avversario. Poloz e Doumbia permettono ai selmashi di continuare a sognare un posto in Europa League, traguardo raggiunto soltanto due stagioni fa con il successo in Kubok Rossii, ma senza arrivare alla fase a gironi (i gialloblu furono eliminati dal Trabzonspor ai preliminari).

Va allo Spartak il derby contro la Dinamo. I biancorossi vincono – per la verità immeritatamente – per 3-2 una sfida in cui si erano per due volte ritrovati sotto, ma che per due volte sono stati capaci di rimettere in piedi subito. Una Dinamo che paga nuovamente le tante assenze (squalificato Hubocan, assenti per infortunio Dyakov e Danilkin, fuori rosa Samba, il tecnico Kobelev ha dovuto adattare al centro della difesa due terzini) e qualche scelta societaria scellerata (vedi il ridimensionamento fatto in estate con epurazione pressochè totale degli stranieri), e che ora si ritrova ad appena cinque punti di vantaggio sulla zona playout. Una situazione che i tifosi dei poliziotti temevano, ma che difficilmente pensavano di dover davvero vivere.

Reduci dalle rispettive trasferte di Europa League (a Salonicco i primi, a Liverpool i secondi), Krasnodar e Rubin danno vita a 45′ minuti godibili e divertenti, prima di crollare fisicamente e comprensibilmente nella ripresa. A sorridere sono i padroni di casa, che ringraziano il brasiliano Ari, autore di una doppietta, che rende utile solo per le statistiche la rete messa a segno da Kanunnikov, e permette ai tori neroverdi di rimanere in scia per i posti che valgono l’accesso in Europa (i primi quattro, più eventualmente il quinto qualora la vincitrice della Kubok Rossii si classifichi nelle prime quattro posizioni). Per il Rubin invece la classifica continua ad essere preoccupante, con un rendimento negativo, che non ha ottenuto miglioramenti dall’esonero di Bilyaletdinov, e che vede la squadra ancor senza un vero allenatore (Chaly è un traghettatore).

Rimanendo nelle zone basse della classifica, va KO l’Amkar nel derby degli Urali contro un Ural sorprendente, che vola a quota 19 punti ed inizia a mettere già a fine ottobre un’ipoteca sulla salvezza. Passati in vantaggio con l’ex meteora del Parma Fontanello, gli arancioneri vengono raggiunti da Salugin, ma Sapeta prima e Manucharyan poi – con un rigore da lui stesso procurato – portano i tre punti a Ekaterinburg. Successo all’esordio per il neo-tecnico dell’Ufa Perevertaylo (subentrato in settimana al dimissionario Kolyvanov), con i baschiri che ringraziano una rete in mischia dell’esperto Alikin e abbandonano l’ultimo posto.

Nello scontro salvezza della giornata, invece, finisce con un inutile punto per parte tra Mordovia e Kuban. Lutsensko sblocca la pratica al 59′ con un bel colpo di testa su torre di Phibel che accarezza il palo. Il pareggio cosacco è immediato: cross di Manolev e incornata vincente di Ibrahima Baldè. La situazione per i ragazzi di Tashuev rischia però di precipitare: al 66′ Rabiu si fa cacciare per doppio giallo, mentre al 72′ Tlisov abbatte Lutsenko appena dentro l’area: rosso diretto, Kuban in nove e rigore per i padroni di casa. Dal dischetto capitan Mukhametshin centra però il palo interno (nel primo tempo sempre il Mordovia aveva centrato una traversa su punizione). I padroni di casa cingono l’assedio, colpiscono un terzo palo, ma in qualche modo (anche grazie ad una parata decisiva di Belenov) gli ospiti reggono.

 

Ufa – Krylya Sovetov 1-0  (79′ Alikin)
Ural – Amkar Perm 3-1  (6′ Fontanello, 61′ Salugin (A), 65′ Sapeta, 90’+3 Manucharyan (rig.))
Mordovia – Kuban 1-1 (59′ Lutsenko (M), 63′ Baldè)
Zenit – Anzhi 5-1 (7′ Dzyuba, 48′ Maksimov (A), 55′ Witsel, 67′ Dzyuba, 73′ Shatov, 85′ Hulk)
Dinamo Mosca – Spartak Mosca 2-3  (17′ Kokorin (D), 22′ Promes, 67′ Pogrebnyak (D), 70′ Davydov, 90’+1 Promes)
Krasnodar – Rubin 2-1 (17′ Ari, 21′ Kanunnikov (RK), 24′ Ari)
Terek – CSKA 0-0
Lokomotiv – Rostov 0-2 (57′ Poloz, 85′ Doumbia)

CSKA 33, Lokomotiv 27, Zenit 25, Rostov 24, Spartak 23, Terek 20, Ural 19, Krasnodar 18, Krylya Sovetov 15, Dinamo 15, Amkar 13, Rubin 10, Kuban 10, Ufa 10, Anzhi 8, Mordovia 8.

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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