Tottenham-Arsenal 2-1: Volano gli Spurs, per i Gunners il quarto posto si fa sempre più complicato

Tradizione, fascino e la rivalità più accesa di tutta l’Inghilterra. Tottenham-Arsenal non è mai una gara banale. E negli ultimi anni, complice il prepotente ritorno nelle alte sfere degli Spurs, il North London Derby è stato spesso decisivo per la qualificazione alla coppa dalle grandi orecchie. Entrambe le squadre si presentano al match in un momento di forma esaltante:  gli Spurs sono in serie positiva da undici partite, mentre i cugini – batosta europea esclusa – non perdono da cinque turni. Andre Villas Boas opta per Adebayor unica punta, con Bale, ormai riciclato nel ruolo di seconda punta con possibilità di svariare su tutto il fronte d’attacco, in appoggio; in difesa spazio sugli esterni a Walker e Assou-Ekotto, mentre a centrocampo la cerniera centrale è formata da Parker e Dembelè, con Lennon e Sigurdsoon sulle ali. Wenger risponde con Giroud titolare, il terzetto dei trequartisti è formato da Walcott-Willshere-Cazorla; a centrocampo spazio alla coppia mediana formata da Ramsey e Arteta, mentre gli esterni bassi sono Jenkinson, a destra, e Nacho Monreal, a sinistra.

L’avvio di partita è di marca bianco-rossa e l’assoluto protagonista è Giroud: l’ex attaccante del Montpellier, al sesto, effettua un possente colpo di testa centrale, facilmente bloccato da Lloris, mentre al nono, servito da uno splendido assist di Cazorla, si fa anticipare da un monumentale Vertonghen al momento di calciare a tu per tu con il portiere avversario. La gara si gioca a ritmi elevati, ma le occasioni da gol latitano. L’unica emozione, se tale si può definire, la regala Adebayor, che viene punito con un cartellino giallo per un fallaccio commesso a metà campo ai danni di Ramsey. L’Arsenal si fa preferire, ma sono gli Spurs – al trentaseiesimo – a passare in vantaggio: Sigurdsoon, sollecitato dal compagno gallese, effettua un passaggio in verticale per Bale, che s’inserisce perfettamente nella mal disposta linea difensiva e batte Szczęsny. Passano solo due minuti e gli Spurs raddoppiano: Parker entra indisturbato nella trequarti biancorossa e serve un pallone fantastico per Lennon, che passa alle spalle di un disattento Vermaelen, dribbla Szczęsny e sigla il quarto gol stagionale.

In avvio di ripresa, dopo un tiro abbondantemente alto di Sigurdsson, l’Arsenal accorcia le distanze con Mertesacker, autore di un bel colpo di testa all’indietro su punizione dalla sinistra di Walcott. Gli ospiti ci credono e sfiorano il gol due minuti più tardi, ma Lloris esce in presa bassa su un cross di Jenkinson ed anticipa gli accorrenti Ramsey e Giroud. Gli Spurs, dopo dieci minuti di dominio ospite, sfiorano il terzo gol con Bale, che spara alle stelle da posizione decisamente favorevole. La gara s’incattivisce.  Fioccano i cartellini e, a metà della ripresa, si sfiora la rissa: Adebayor resta a terra infortunato, ma i giocatori avversari non buttano la palla in fallo laterale. Al settantesimo è Sigurdsson a fallire solo davanti a Szczęsny, quando, anziché calciare in porta, sfodera un assist nel mezzo dove non c’è neppure un compagno di squadra. L’Arsenal si rivede dalle parti di Lloris all’ottantesimo, ma il diagonale di Ramsey – servito splendidamente da Rosicky – termina a lato dopo una leggera deviazione. Nel finale di partita l’Arsenal preme nel tentativo di trovare il pareggio. Il Tottenham, però, resiste e porta a casa tre preziosissimi punti che, salvo suicidi negli ultimi mesi (come già avvenuto lo scorso anno), potrebbero significare Champions Leauge a discapito, guarda caso, degli odiati cugini Gunners.

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