OFC Champions League, Auckland City-Team Wellington 2-1 (d.c.r.): I “Navy Blues” sul tetto d’Oceania per la settima volta

Auckland City
Fonte foto: pagina facebook Auckland City

Questa mattina si è disputata la finalissima dell’OFC Champions League, che ha visto l’Auckland City vincere il derby neozelandese contro il Team Wellington e alzare il trofeo per la settima volta nella sua storia.

La partita, come da pronostico, si apre subito sotto il segno dei campioni in carica dell’Auckland, i quali prendono subito le operazioni del gioco e riescono a trovare la rete del vantaggio dopo appena 14 minuti, quando il centravanti portoghese Joao Moreira realizza un calcio di rigore. Il gol mette “La Familia” a proprio agio, infatti la selezione allenata dallo spagnolo Tribulietx continua il suo gioco e cerca di addormentare la partita; dal canto suo, il “Team Welly” prova ad imbastire una reazione credibile ma l’unica grande occasione della prima frazione arriva su un brutto retropassaggio di Takuya Iwata, che costringe il suo estremo difensore Tamati Williams ad intervenire di testa per evitare ulteriori danni. Nella ripresa, però, il copione subisce un cambiamento radicale, infatti il Team Wellington rientra in campo con un piglio decisamente più acceso e costringe i campioni in carica a difendersi per la gran parte della ripresa. Non a caso, ad 11 minuti dal triplice fischio, arriva la tanto attesa rete del pareggio messa a segno da Ian Hogg, lesto nel ribadire in rete una corta respinta di Tamati Williams sugli sviluppi di una punizione. La rete subita manda all’aria i piani dei “Navy Blues”, che si rigettano immediatamente in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio, ma devono fare i conti con un super O’Keeffe, il quale blinda il punteggio e porta il match ai tempi supplementari.

Tamati Williams
Tamati Williams, eroe nella lotteria dei rigori. Fonte foto: pagina facebook Auckland City

Nell’extra-time le due squadre provano a mantenere gli stessi ritmi, ma la stanchezza fisica e psicologica si fanno sentire tantissimo e portano ad un’inevitabile calo. A dimostrazione di ciò, le uniche due cose da segnalare sono l’espulsione di Chris Bale, che lascia il “Team Welly” in 10 per gli ultimi otto minuti, e l’occasionissima di Darren White, che vede il suo tiro a botta sicura bloccato da un miracoloso O’Keeffe, che, come già fatto precedentemente, prolunga la sfida di un altro atto. Allora per decidere il nome della vincitrice bisogna attendere sino alla lotteria dei rigori, dove ad ergersi come grande protagonista è Tamati Williams, il quale prima neutralizza un penalty a Luis Correia e poi ipnotizza Hogg che spara altissimo, permettendo così a Daewook Kim di segnare il rigore decisivo per consegnare il trofeo ai suoi.

Una vittoria storica per l’Auckland City, che mette in bacheca la quinta OFC Champions League consecutiva, eguagliando così il grande Real Madrid degli anni 56′-61′ (con le debite proporzioni), capace di vincere 5 UCL in fila. e stacca l’ennesimo pass per il Mondiale per Club, dove va bissato il grandissimo terzo posto dell’edizione di quest’anno.

Auckland City-Team Wellington 1-1 [4-3 d.c.r.] (Moreira; Hogg)

AUCKLAND CITY: 1. Tamati WILLIAMS (GK), 2. Marko DORDEVICH, 3. Takuya IWATA, 4. Mario BILEN, 5. Angel BERLANGA, 9. Darren WHITE, 10. Ryan DE VRIES, 13. Ivan CARRIL, 15. Ivan VICELICH (c), 17. Joao MOREIRA, 19. David BROWNE. A disp: 8. Anthony HOBBS, 11. Cam LINDSAY, 12. Adam MCGEORGE, 14. Colin MURPHY, 16. Daewook KIM, 18. Danyon DRAKE (GK), 20. Oscar GARCIA, 21. Gustavo SOUTO, 22. Andrew MILNE, 23. Sam BURFOOT, 24. Jacob SPOONLEY (GK), 25. Michael DEN HEIJER All: Ramon TRIBULIETX.

TEAM WELLINGTON: 1. Michael O’KEEFFE (GK), 2. Tom JACKSON, 3. Aaron SCOTT, 5. Bill ROBERTSON, 8. Cole PEVERLEY (c), 10. Luis CORRALES, 11. Michael GWYTHER, 12. Ian HOGG, 13. Alex FENERIDIS, 16. Justin GULLEY,19. Chris BALE A disp: 6. Sean LOVEMORE, 15. Tim MYERS, 18. Mickael PARTODIKROMO, 20. Adam COWAN, 22. Dan CLARKE (GK), 23. Alex CARR (GK). All: Matt CALCOTT 

 

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Appassionato di ogni genere di sport (calcio e basket in primis), è un grande esperto del "calcio minore". Che sia la Copa Libertadores o la terza divisione danese poco importa, in qualunque campo rotola un pallone e ci sono 22 uomini c'è sempre una storia da raccontare.

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