Grecia: un campionato da chiudere in fretta, non solo per l’Olympiakos

Questa stagione calcistica in Grecia è meglio si chiuda il più in fretta possibile per poter poi girare pagina. Una stagione scandita da gli episodi violenti che hanno visto protagoniste le tifoserie delle serie inferiori ma anche della Super League e costretto il governo greco a fermare ben due volte il campionato, ma anche dalla grave crisi finanziaria del paese che ha colpito inevitabilmente diverse società della Super League, due in maniera definitiva. Dopo il Niki Volos che aveva già dato forfait a metà dicembre inficiando la regolarità del campionato ellenico, ha fatto la stessa fine anche l’Ofi Creta; dopo la crisi finanziaria di cui fece le spese anche Gattuso, sono risultati vani anche gli ultimi tentativi disperati del direttore sportivo ed ex giocatore Machlas e l’orgoglio degli ultimi 12 giocatori professionisti rimasti dopo l’esodo di inizio d’anno e il 21 marzo scorso in casa contro il Giannina infatti si è ratificata l’autoesclusione del club bianconero. Ciò premesso, ad un mese dalla fine della stagione regolamentare all’Olympiakos manca solo un punto per poter festeggiare matematicamente l’ennesimo (il quinto consecutivo e il decimo nelle ultime undici edizioni) titolo nazionale  oltre al novantesimo anniversario dalla nascita del club del Pireo; un dominio assoluto, anche grazie alla solita scarsa concorrenza.

CLASSIFICA: 70 punti Olympiakos; 59 Panathinaikos; 57 Paok; 52 Asteras; 47 Giannina; 46 Atromitos, Xanthi; 40 Kerkyra, Ael Kalloni; 38 Panionios; 37 Veria; 34 Panthrakikos, Levadiakos, Platanias; 28 Ergotelis; 13 Niki Volos; –6 Ergotelis

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Festeggiamenti dopo un gol di Jara (www.facebook.com/OlympiacosFC)

Dal suo arrivo mister Vitor Pereira in 12 partite (tolto il 3-0 a tavolino sul fallito Niki Volos) ha vinto 9 volte, un pari e due sole sconfitte, una media punti di 2,3 a partita con 23 gol fatti e 7 subiti, 1,9 media a partita; Michel in 16 partite 12 vittorie, 3 pari e 2 ko, stessa media, 37 gol fatti e 12 presi, media 2,3 a partita. E’ la dimostrazione che l’Olympiakos è una macchina da guerra ben oliata che va col “pilota automatico” in patria; la vera sfida è imporsi in Europa: Michel ce l’ha fatta solo in parte (bene la scorsa stagione, male in questa), Pereira si cimenterà la prossima stagione. Il portoghese non ha ancora impresso la sua impronta sui biancorossi ma ha fatto delle scelte che si sono discostate da Michel; qualcuna per necessità visti i recenti gravi infortuni occorsi a Maniatis e Durmaz (per entrambi lesione ai legamenti del ginocchio, stagione finita), altre per scelta tecnica abbinando al centrale difensivo Botia (sempre più in fiducia) l’ex Panionios Siovas, preferito ad Avlonitis e sostituto dello sfortunato Felipe Santana (causa grossi problemi muscolari solo sette presenze per il brasiliano in prestito dallo Schalke 04), puntando sul lancio del giovane Fortounis e il ri-lancio di Afellay.

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Berg, bomber del Panathinaikos (www.pao.gr/en/news/match)

Nemmeno il più fervido tifoso del Panathinaikos spera di riaprire il campionato, molto più plausibile mantenere il secondo posto utile per presentarsi ai play-off per l’Europa in vantaggio rispetto alle concorrenti. Bravo mister Anastasiou (pochi giorni fa ha prolungato fino al 2018) a non mollare dopo il terribile inizio di una stagione che non sarà amara solo in caso di qualificazione ai preliminari di Champions League. I primi due mesi dell’anno sono stati praticamente perfetti (sette vittorie e due pari in nove turni), molto meno l’ultimo mese (ko sul campo di Atromotis e Veria e pari casalingo con l’Asteras) ma il “Trifoglio” può contare sulla migliore rosa (il bomber Berg, con una media di quasi un gol a partita, e tanti giovani ormai maturi come Karelis, Klonaridis e Lagos) dopo quella della capolista e il secondo posto dovrebbe essere assicurato. A contenderglielo la “nemesi” Paok che, nonostante l’ennesima stagione di iniziali speranze (capolista nella prima fase del campionato) poi disilluse costata la panchina ad Anastasiadis,  resta la terza forza del campionato ma anche un’incognita assoluta in termini di continuità e l’arrivo (anzi, il ritorno) in panchina di Georgiadis, mal voluto dai suoi stessi tifosi oltre al mediocre stato di forma di molti giocatori chiave (il centrale portoghese Ricardo Costa infortunato, Tsiolis sempre soggetto a problemi muscolari, l’argentino Pereyra e Athanasiadis hanno segnato solo un gol negli ultimi tre mesi) non fa ben sperare per competere al meglio nei prossimi playoff europei.

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Festeggiamenti del Giannina (www.facebook.com/PAS.Giannina.FC)

Pronta a godere tra le due litiganti l’Asteras del giovane mister Vergetis che ha bissato il buon andamento della scorsa stagione costruendola soprattutto tra le mura amiche del “Kolokotronis” in cui i gialloblù non sono mai stati battuti; la colonia argentina da sempre il suo buon contributo facendo la media tra delusioni (il centrocampista Fernandez e la meteora atalantina Parra) e belle sorprese (spesso incisivo il trequartista tascabile Rolle purtroppo fermato da una frattura alla mascella e esploso definitivamente il bomber Barrales che, mai andato in doppia cifra in carriera, è arrivato a quota 16 reti in campionato di cui sette negli ultimi sei turni). Sarà bagarre per l’ultimo posto utile per qualificarsi ai playoff: finisse oggi il campionato sarebbe appannaggio incredibilmente del Giannina di mister Petrakis che, dopo un negativo inizio d’anno, sta trascinando l’“Ajax dell’Epiro” (in conclamate difficoltà finanziarie)  ad un traguardo impensabile grazie ad una solida difesa imperniata sul portiere Vellidis e il centrale Tzimopoulos (un mese fa ha esordito nella nazionale neozelandese) e un undici in generale di tanta sostanza (da seguire il centrocampista classe ’95 Charisis che ha trovato spazio dopo l’addio di Lila) e poca qualità se non nelle giocate estemporanee di Chavez, Acosta e Ilic; peccato non abbia un vero bomber (top scorer Manias con 8 reti).

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Marcelinho “faro” dell’Atromitos (www.facebook.com/ATROMITOS.FCOfficial)

Ad insidiare l’outsider Giannina per l’accesso ai playoff europei ci sono però almeno cinque squadre: in ordine di classifica sono l’Atromitos (la fine dell’avventura in panchina di Sà Pinto ha paradossalmente rinsaldato l’ambiente del club ateniese che, sotto la guida dell’allenatore delle giovanili Korakakis, ha infilato cinque vittorie negli ultimi sete turni grazie alla seconda miglior difesa del campionati, ai soliti Umbides e Napoleoni ma anche al ritorno in Grecia del brasiliano Marcelinho reduce dal flop di Catania), lo Skoda Xanthi (Razvan Lucescu sta dimostrando ancora una volta di essere tecnico di valore, come confermano i soli due ko, peraltro sui campi di Olympiakos e Paok, in questo 2015), il Panetolikos (cammino molto positivo fino a febbraio poi un calo verticale per la squadra di mister Chavos capace di soli due punti negli ultimi sei match e nessun gol fatto, si sente la mancanza per infortunio dell’ala argentina Villafanez e del colombiano Moreno) e infine il Kalloni (positivo anche qui il cambio di panchina dallo storico Matzourakis a Vlachos che, abbandonato il difensivismo del predecessore, è ad un passo dalla salvezza potendo sperare anche qualcosa in più) e il neopromosso Kerkyra (il 41enne mister Grigoriou, debuttante a questi livelli, dopo lo splendido avvio di stagione e un pessimo fine 2014, ha trovato mixando varie tattiche a seconda dell’avversario di turno, una buona serie di risultati negli ultimi due mesi che dovrebbe consentire un’agevole salvezza).

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Il Platanias alla disperata ricerca della salvezza (twitter.com/fcplatanias)

Appassionante la lotta per non retrocedere: fuori dai giochi per i noti motivi sia il Niki Volos che l’Ofi Creta e quasi spacciato l’Ergotelis (quattro cambi di panchina, a 6 punti dalla quart’ultima, la peggiore difesa in assoluto e solo due vittorie negli ultimi sette turni) troviamo cinque club per evitare il quart’ultimo posto, l’ultimo a condannare nella seconda serie. Per ora quel posto è occupato da un’altro club dell’isola di Creta e cioè il Platanias che troppo tardi ha scaricato mister Christopoulos per l’esperto Paraschos (che ha portato due vittorie negli ultimi due turni contro le dirette concorrenti Kalloni e Veria) ma a pari punti ci sono anche il Panthrakikos (molto rischiosa la scommessa in panchina, in corsa, dell’ex portiere spagnolo Josè Roca) e il Levadiakos (qui l’arrivo in panca di Mantzios proprio dal Panthrakikos sta pagando, tre vittorie nelle ultime tre uscite); poco sopra questo trio il Veria (l’ottima prima metà stagione è stata cancellata da un pessimo 2015 con sole due vittorie che è costato la panchina allo spagnolo Granero un mese fa, panchina su cui si è seduto il direttore tecnico Gaitanos che ha subito centrato una prestigiosa vittoria contro il Panathinaikos) e il Panionios (solo due sconfitte negli ultimi tre mesi, mister Ouzounidis sta bissando il buon risultato dell’anno scorso all’Ergotelis grazie all’apporto delle due “stelline” Fountas e Kolovos).

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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