Espanyol-Barcellona 0-1, il rigore di Messi decide un derby di rara intensità

E’ dal 2007 che il derby di Barcellona non è più lo stesso: il “Tamudazo” che regalò quella Liga al Real Madrid di Capello ha cambiato la storia, accendendo una rivalità cittadina che fino a quella notte del Camp Nou, terminata con un incredibile 2-2 con doppietta perica firmata da Tamudo, non era stra-sentita. Il Barcellona, in particolare, ha cominciato a vedere con occhi diversi i cugini dell‘Espanyol. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti: il Barça si è goduto un quinquennio con quello che può essere considerato il miglior undici della storia, l’Espanyol mette ogni due domeniche in mostra lo stadio di Cornellà el Prat, vero gioiellino che già trasuda emozioni e leggenda per via del povero Dani Jarque.

Il Barça è in piena lotta per il titolo: sei punti recuperati al Madrid in tre giorni, col clasico vinto alla grande al Bernabeu, e -1 dall’Atletico capolista, impegnato stasera nella difficile trasferta di Bilbao. L’Espanyol aspetta da settimane questa partita: gli uomini di Aguirre sono in una sorta di limbo in classifica, troppo lontani dalle zone europee (-8 dal Villarreal settimo) altrettanto distanti dalle zone calde che valgono la salvezza.
Martino esclude dall’undici titolare Iniesta e Sanchez: Cesc e Pedro al loro posto, per il resto è l’undici di gala. Aguirre ha tutta la rosa a disposizione, in avanti si affida al solito Sergio Garcia, supportato da Stuani, Simao e Pizzi.

Il primo tempo regala tanto: l’ambiente e caldissimo, l’intensità sul terreno di gioco è degna di una partita di Premier. Il Barça crea pericoli soprattutto durante i primi 20 minuti, poi è sterile predominio che non produce più occasioni almeno per tre quarti d’ora di partita. I ragazzi di Aguirre, come sempre, difendono compatti e provano a far male nelle ripartenze nei momenti più opportuni. Le occasioni si susseguono nei primi minuti: Kiko Casilla è protagonista con due pregevoli interventi su Messi e Neymar, poi ancora l’argentino – al 17′ – spreca il perfetto cross di Dani Alves col colpo di testa terminato di poco alto. Tra il 19′ e il 22′ le due occasioni più nitide della prima frazione, una per parte: prima Neymar spreca con un sinistro da ottima posizione con un sinistro sballato, poi Pizzi – incredibilmente – non riesce in ribadire in rete il tiro cross di Sergio Garcia che attraversa tutta l’area e che trova l’ex Deportivo solo sul secondo palo. Il portoghese è comunque in palla, così come Stuani; tanto lavoro sporco, tanta qualità nelle ripartenze. Il Barça si affida più alle lune di Neymar (che ha un’altra occasione su assist di Jordi Alba) che a quelle di Messi. L’Espanyol, gran primo tempo, reclama un rigore per un intervento di Mascherano su Javi Lopez (che però dalle immagini sembra essere avvenuto fuori area).

I culé sono in difficoltà e non cambiano marcia nemmeno a inizio ripresa; Sidnei sostituisce al centro della difesa di casa l’infortunato Hector Moreno (problemi alla schiena), ma il difensore non deve faticare nel contenere le offensive del Barça. L’Espanyol contiene alla grande e, addirittura, dà la sensazione di poter far male in contropiede (Alex calcia debolmente, chiudendo male l’azione condotta da Simao). Attorno alla metà del secondo tempo, gli uomini di Martino accelerano: Dani Alves reclama un penalty per un intervento, pulito, di Sidnei, poi su corner si rendono pericolosi Busquets e, soprattutto, Piqué che colpisce la traversa con un piatto al volo. Al 77′ arriva il gol partita: Neymar controlla a seguire, di petto, in area e coglie controtempo Javi Lopez. Fallo di mano netto del terzino perico, rigore ineccepibile fischiato da Clos Gomez e realizzato con freddezza da Messi. Neymar è protagonista di un buon destro dal limite prima della sostituzione e dell’espulsione di Casilla all’83’: il portiere catalano esce in modo troppo avventato per bloccare Messi lanciato a rete, e tocca con la mano – fuori area – nel tentativo di bloccare il pallonetto dell’argentino. Coi cambi terminati, in porta va Javi Lopez, bravo comunque a negare due volte la gioia del gol al neo-entrato Alexis. L’Espanyol prova il miracolo nel finale con un paio di progressioni di Cordoba, ma la difesa del Barça controlla senza affanni. Missione compiuta, come prevedibile con tanta fatica: Barça a quota 75, a +2 sull’Atletico. La palla passa ai colchoneros.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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