Athletic Bilbao-Malaga 1-1: Javi Guerra tarpa le ali a un Bilbao sempre più in crisi

Athletic Bilbao Malaga

L’Athletic Bilbao non riesce a vincere nemmeno stavolta, il botta e risposta del Nuevo San Mamés coincide con la settima giornata consecutiva in cui i baschi hanno fallito il bottino pieno: non accadeva da sei anni. Ma i numeri neri non finiscono qui, dopo venti turni è il secondo peggior Bilbao di sempre in termini di punti, peggio fece solo nel 2005/06, e la situazione continua a essere preoccupante, soprattutto in quanto a realizzazioni, solo sedici reti in venti gare erano state segnate solamente nel 1984/85. Può invece sorridere il Málaga che resta in odor di Europa strappando un altro punto in trasferta grazie alla prima rete del malaghegno Javi Guerra, appena acquistato dal Cardiff e alla sua prima partita dal primo minuto.

Ernesto Valverde recupera in extremis De Marcos, titolare, mentre deve rinunciare anche oggi a Muniain, squalificato, al suo posto Ibái Gómez a completare il reparto offensivo con Susaeta sulla fascia opposta e Aduriz punta centrale. Molte le novità, invece, nel 4-2-3-1 di Javi Gracia che ritrova Wellington e inserisce sulla trequarti Castillejo, Luis Alberto e Ricardo Horta, in avanguardia punta su Javi Guerra, prima da titolare, escludendo sia Santa Cruz che Amrabat. Ne esce fuori un match nervoso in cui i padroni di casa vogliono fare la partita ma senza rischiare più del dovuto, mentre gli andalusi pensano prima a difendersi e poi, eventualmente, a far male in velocità. Così le opportunità rilevanti nascono da situazioni casuali, più che altro per intuizioni o errori individuali. Da un errato rinvio di Iraizoz nasce la migliore occasione degli ospiti che arrivano in porta con Castillejo prima che il portiere basco salvi la faccia chiudendogli lo specchio di porta. La chance più nitida per gli uomini di Valeverde arriva nei minuti finali da un angolo di Ibái Gómez deviato in porta e su cui Kameni ci arriva per un pelo, facendo eco al suo collega.

La seconda frazione riprende sulla falsariga del primo: all’insegna dell’agonismo. La partita fatica a decollare, la squadra di Valverde ha bisogno di punti e nonostante la voglia spesso il gioco appare disorganizzato, mentre il Málaga, che di bel calcio ne ha mostrato parecchio negli ultimi mesi, pensa più a non perdere e raccogliere punti in un campo sempre difficile. La generosità di Valverde viene evidenziata anche dalle sostituzioni, inserendo prima Borja Viguera e poi Unai López su Iraola, e il conseguente abbassamento di De Marcos a terzino destro. La rete alla fine arriva, a venti dal termine, con il colpo di testa di Mikel San José che anticipa tutti sul calcio d’angolo di Ibái Gómez, a rimarcare come mai l’Athletic Bilbao sia la squadra di Liga che ha segnato meno gol con i piedi, appena dieci in venti gare. Il centro di San José comunque sarà la fine dei baschi in termini propositivi, adesso sono i boquerones ad alzare il baricentro e Javi Gracia si gioca anche la carta Amrabat, pur non in ottime condizioni. Il pareggio arriva dai piedi di Ricardo Horta che trova un corridoio verticale per Miguel Torres, il terzino la mette dentro e Javi Guerra chiude i conti: uno a uno. Gli andalusi tornano a segnare a Bilbao dopo tre anni e mezzo e raccolgono un punto che fa morale, sprofondando i baschi negli incubi di una stagione che non vuole svoltare.

Nell’anticipo dell’ora di pranzo Deportivo La Coruña e Granada hanno dato spettacolo con un bel 2-2. Il debutto di Abel Resino sulla panchina degli andalusi è iniziato bene con il vantaggio di Piti, prima rete stagionale, a cui però hanno risposto le marcature di José Rodríguez prima e Luca Pérez poi. Nella ripresa Robert Ibáñez riequilibra il risultato consentendo al Granada di raddoppiare per per la prima volta dopo ventidue partite in cui aveva segnato al massimo un gol. La squadra di Abel Resino resta comunque fanalino di coda della massima serie per il terzo turno consecutivo, come non gli accadeva dal 1960/61.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.

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