[VIDEO] Serbia-Albania rinviata: drone con la bandiera del Kosovo scatena la rissa

Serbia

Che non fosse una partita come le altre lo sapevamo bene. Non può esserlo un match come Serbia-Albania, partita valida per le qualificazioni a Euro 2016 del Gruppo I, disputata (in parte) questa sera al Partizan Stadium di Belgrado.

Già, perché quando di mezzo c’è il nazionalismo mai sopito dei Balcani, soprattutto quello pieno di rancore fra serbi e albanesi, il calcio non riesce a imporsi come calmiere fra le parti. Tutto è nato per l’occupazione del Kosovo, regione meridionale della Serbia a stragrande maggioranza albanese (92% della popolazione), che il 17 febbraio 2008 ha proclamato l’indipendenza. Ovviamente mai riconosciuta dall’autorità centrale di Belgrado.

Durante il sorteggio a Nyon per le qualificazioni a Euro 2016, Serbia e Albania sono state sorteggiate nello stesso gruppo, in quanto comunque gli scontri diretti non erano stati valutati ad alto rischio di ordine pubblico. L’UEFA pensava di spuntarla utilizzando il metodo intrapreso nelle partite tra Serbia e Croazia nelle qualificazione al Mondiale brasiliano, ovvero quello di vietare l’acceso allo stadio alla tifoseria in trasferta. Le scorse settimane, però, la UEFA era riuscita a persuadere la Federcalcio serba ad accettare la presenza dei supporter albanesi al Partizan Stadium, in cambio di ricevere in maniera dettagliata i nominativi, i dati dei passaporti e delle residenze dei tifosi albanesi che dovevano raggiungere questa sera Belgrado. La risposta della Federcalcio albanese è stata un due di picche, in quanto, a loro detta, non sarebbe possibile raccogliere i dati dei tifosi albanesi che vivono fuori dal Paese. La Federcalcio serba ha quindi dovuto vietare, d’accordo con la UEFA, la trasferta degli albanesi.

In una Belgrado blindata per paura di scontri, la partita scorre liscia per quasi un tempo. Al 42′ sorvola lo stadio un drone con due lunghi fili, che reggono una bandiera con su scritto “Kosovo Libero”, che viene sventolata a bordo campo dall’alto. L’arbitro, l’inglese Atkinson, ferma immediatamente il gioco per poter rimuovere questo scomodo simbolo politico, che rischiava di minare la relativa calma dello stadio. Il giocatore della Serbia Mitrovic ha fatto suo il vessillo, subito circondato dai giocatori dell’Albania. I fumogeni gettati in campo dai tifosi sugli spalti e la rissa che si stava generando in campo hanno costretto il direttore di gara a rinviare il match.

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Giornalista di Tutto Calcio Estero e Calcio Olandese Blog, nonché fedele tifoso del Parma, da 7 anni abbonato al Tardini. Amante dell'Eredivisie e del PSV all'ennesimo livello e studente di Economia a Parma.

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