Grandi imprese, meno note, degli allenatori italiani all’estero

stefano cusin allenatori italiani all'estero

La stagione 2014-15 è già archiviata e grandi imprese dei nostri allenatori all’estero, quest’anno non ne sono arrivate, se per grandi imprese intendiamo quelle che riempiono i titoli a tutta pagina dei giornali, perché successi minori, ma non per questo meno epici nei cuori dei tifosi, ne possiamo contare ben sette. Alcuni di essi di valore storico che esula persino dall’ambito calcistico, come la coppa di Palestina (West Bank Cup) vinta da Stefano Cusin, primo allenatore italiano in una terra così piagata, alla guida del suo Ahli al-Khalil di Hebron, primo trofeo vinto dalla squadra. Una vera impresa effettuata non certo per soldi, da parte del toscano Cusin, che afferma senza tema di smentite, di allenare per passione, convinto che il calcio possa rendere grandi servigi alla causa della pace.

Nella Germania degli altisonanti Bayern e Borussia Dortmund, accanto all’esonero in Bundesliga di Roberto Di Matteo nonostante la qualificazione per l’Europa League ottenuta dal suo Schalke 04, scendendo di un gradino, in seconda Bundesliga, troviamo la neopromossa MSV Duisburg di Gino Lettieri che faticando non poco per farsi accettare da una tifoseria contraria ai tatticismi italiani, ha guadagnato la promozione dalla terza Bundesliga e il rinnovo del contratto a furor di popolo, al grido di “Nie Mehr” (Mai Più), riferito alla terza Bundesliga. Qualche serie più sotto, troviamo l’Hanauer FC di Antonio Abbruzzese che guadagna con ben 27 punti di vantaggio sulla seconda, una promozione attesa da anni, in Gruppenliga Frankfurt Ost.

Spostandoci in Slovenia a Koper (Capodistria) il nostro Rodolfo Vanoli, richiamato ad allenare la squadra che viaggiava in pessime acque a rischio retrocessione, vince Coppa di Slovenia e Supercoppa contro la regina incontrastata del calcio sloveno, il Maribor. In Svizzera, Simone Patelli contribuisce alla rinascita del Bellinzona, con una promozione in Seconda Lega Interregionale, che fa ben sperare sul recupero dei fasti passati, dopo il fallimento della società.
A campionato ancora in corso, il Tokyo di Massimo Ficcadenti sta ottenendo ottimi risultati, forse insufficienti a vincere il campionato (non è detto) ma sicuramente in grado di decretare una qualificazione per la prossima Champions League asiatica. E poi ci sono anche i rimpatriati che hanno ottenuto risultati qui da noi. E’ il caso di Giancarlo Favarin che di ritorno dal Viktoria Zizkov in Repubblica Ceca, approda in serie D alla Fidelis Andria, portandola trionfalmente in Lega Pro.

Così nella stagione delle delusioni legate a nomi prestigiosi come quelli di Carlo Ancelotti e Fabio Capello, scopriamo un piccolo esercito agguerrito di allenatori che combattono le loro battaglie in terre straniere dove oltre a dover dimostrare il loro valore con i risultati, devono anche combattere contro il legittimo dubbio che un allenatore locale possa fare altrettanto bene.

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