Calcio sui social, stop ai commenti offensivi | Li stanno segnalando alle autorità: stai attento a quello che scrivi

Calcio sui social, stop ai commenti offensivi | Li stanno segnalando alle autorità: stai attento a quello che scrivi

Social network, allarme commenti offensivi - Pexels - tuttocalcioestero.it

Un’ondata di segnalazioni sta travolgendo il mondo del calcio, con numeri che mostrano quanto l’odio online sia ormai diventato un problema da affrontare con urgenza.

Le piattaforme social, da tempo terreno fertile per discussioni e confronto, sono diventate anche lo spazio in cui si concentra una quantità crescente di insulti, minacce e commenti discriminatori.

Ciò che per anni era stato sottovalutato oggi assume proporzioni tali da spingere le autorità sportive ad attivare strumenti di controllo sempre più severi.

I dati più recenti vengono diffusi in un rapporto ufficiale che certifica una realtà preoccupante: migliaia di contenuti offensivi sono stati individuati, catalogati e inoltrati agli organi competenti affinché intervengano nei confronti degli autori.

La tolleranza, in questo scenario, si riduce di giorno in giorno, mentre il mondo del calcio chiede un cambio di passo culturale prima ancora che normativo.

Un fenomeno che non è più possibile ignorare

Secondo quanto riportato dalla FIFA, il monitoraggio è diventato sistematico e riguarda tutte le principali competizioni internazionali. Gli esperti incaricati dell’analisi hanno rilevato come il picco di contenuti ostili coincida spesso con momenti di grande esposizione mediatica: partite decisive, trasferimenti di mercato, errori arbitrali o prestazioni individuali al di sotto delle aspettative. Ogni evento si trasforma nel pretesto per un’escalation verbale che travolge atleti, dirigenti e perfino arbitri.

L’aspetto più inquietante non è solo la quantità dei messaggi, ma la loro natura. Gli insulti non riguardano esclusivamente il rendimento sportivo: bersagliano origine, identità, vita privata e condizioni personali, trasformando un confronto calcistico in un attacco diretto. È per questo che la FIFA, attraverso i propri sistemi di controllo, ha segnalato ben 30mila post offensivi, un dato che testimonia la necessità di intervenire con misure più rigide e con una collaborazione costante tra istituzioni, club e piattaforme digitali.

Gianni Infantino – Lapresse – tuttocalcioestero.it

Perché ora stanno intervenendo le autorità

L’escalation non poteva rimanere senza risposta. Le autorità competenti stanno ricevendo segnalazioni dettagliate, complete di prove digitali e di riferimenti utili per valutare eventuali violazioni. In alcuni casi, i procedimenti avviati potrebbero sfociare in sanzioni, sospensioni dagli stessi social o provvedimenti più severi nei confronti degli autori dei contenuti. Un segnale chiaro: il web non è una zona franca.

La strategia punta anche a responsabilizzare utenti e tifosi, ricordando che un commento può avere conseguenze reali, sia sul piano legale sia su quello umano. Gianni Infantino, presidente FIFA, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a ciò: “Voglio dire con chiarezza che il calcio deve essere uno spazio sicuro e inclusivo: in campo, sugli spalti e online”. Il messaggio è semplice ma diretto: occorre più consapevolezza, meno impulsività e la capacità di ricordare che dietro ogni profilo c’è una persona in carne e ossa. Un principio che, nel mondo digitale di oggi, sembra dover essere ribadito con forza.