Newcastle, il peso di una maledizione e l’ultima occasione di redenzione nella finale di Carabao Cup

Newcastle-Liverpool finale di Carabao Cup
Il Newcastle torna a Wembley con una missione che va oltre il semplice trofeo. Il club del nord-est inglese non solleva una coppa dal 1969 e non vince un titolo nazionale dal 1955. Per i ‘magpies’, il passato pesa come un fardello e la finale di EFL Cup contro il Liverpool non è solo una partita: è un’opportunità per riscrivere la storia.
Le delusioni nel corso degli anni
La squadra di Eddie Howe si trova davanti a un crocevia che potrebbe spezzare una sequenza di sconfitte nelle finali che si protrae da decenni. Una malasorte che alcuni legano a una leggenda oscura: nel 1955, dopo l’ultima FA Cup vinta, un gruppo di tifosi fu cacciato con modi bruschi dal centro di allenamento di Benwell. Prima di andarsene, maledissero il club, promettendogli un destino di fallimenti. Da allora, cinque finali di FA Cup perse, un titolo di Premier League gettato via nel 1996 con 12 punti di vantaggio e una serie di delusioni che hanno reso il Newcastle una squadra dal talento inespresso.
Il Newcastle non affronta solo il Liverpool, ma anche i suoi fantasmi. Howe, soprannominato ‘the quiet man’, ha lavorato con metodo per costruire una squadra capace di reggere la pressione. La recente vittoria per 1-0 sul West Ham, che ha riportato la squadra in corsa per un posto in Champions League, ha restituito fiducia all’ambiente. Ma le difficoltà non mancano: il Newcastle dovrà fare a meno di Anthony Gordon, squalificato, e degli infortunati Botman e Hall. Le avversità, tuttavia, fanno parte del DNA di questo club.
Liverpool ferito
Di fronte troverà un Liverpool altrettanto ferito. L’eliminazione dalla Champions League e le assenze di Alexander-Arnold e Konaté potrebbero aver minato le certezze dei Reds. La finale si giocherà su un filo sottile, dove emozioni e pressione saranno decisive. La squadra di Howe ha un solo mantra: “Intensity is our identity”. Il Newcastle ha una sola strada per invertire la rotta della sua storia: pressare, combattere, correre più degli avversari.
Il Newcastle ha sempre avuto la sua gente, i suoi ‘geordies’, pronti a riempire Wembley e sostenere la squadra come hanno fatto per decenni, nonostante tutto. Ora tocca ai Bruno Guimarães, Joelinton, Isak e compagni dimostrare che la maledizione può essere spezzata.
Questa volta sarà diverso? Il passato sembra dire di no. Ma il calcio, a volte, sa sorprendere.