Al diavolo tatticismi, lo spettacolo è servito: Arminia Bielefeld – Union Berlin 4-4

Quattro gol in trasferta non bastano per portarsi a casa i primi tre punti stagionali e regalare a Jens Keller la prima vittoria in 2. Bundesliga sulla panchina dell’Union Berlin. La drammaturgia su stampo berlinese, a Bielefeld, ha trovato nuova linfa e fresca ispirazione, andando ad aggiungere un capitolo nella ormai impolverata raccolta di tomi sui “dieci pratici metodi su come non sapere gestire le gare”. Al triplice fischio, dopo un match dall’andamento stile montagne russe, Arminia Bielefeld e Union Berlin si sono bloccate sul 4-4: Zeman e spassionati tifosi si saranno leccati i baffi, gli altri le ferite.
Primo vantaggio Arminia, poi pareggio dei berlinesi che dura pochi spiccioli di minuti, avvio di ripresa con i padroni di casa che si portano sul 3-1, impensabile e furiosa rimonta dell’Union in un quarto d’ora e definitivo 4-4 qualche istante prima del 90’. Ci sarebbe da raccontare anche l’occasione sprecata da Redondo per il 4-5 e sciupata rovinosamente davanti al portiere, ma è solo uno dei tanti episodi che avrebbero ulteriormente riscritto la storia dell’incontro.

Rimangono i dati e i numeri: alla terza giornata, esattamente come un anno fa, l’Union Berlin si ritrova con gli stessi punti fatti (due) e stessa differenza rete (-1, ma quest’anno ha subito otto gol e ne ha segnati sette). Tutto scorre, ma certi vizi rimangono ben saldi. Eppure sarebbe un errore commentare questo 4-4 alla SchücoArena analizzando solo i numeri: la squadra, anche con positiva testardaggine, si sta pian piano modulando al nuovo sistema di gioco e alla nuova filosofia kelleria che impone il controllo del gioco e azioni ragionate rifiutando il lancio alla “viva il parroco”. Croce e delizia perché se da un lato in pochi avrebbero creduto in una rimonta dal 3-1 al 4-3 è anche vero che supportare il modulo 4-3-3 espone i difensori e centrocampisti a più rischi e a giocarsela quasi nell’uno contro uno. A loro è richiesto di non sbagliare nulla, nessuna svista, nessuna disattenzione, cosa che in questo avvio di stagione è successo più e più volte. A questo giro contro gli Arminen, Jens Keller, al centro della difesa accanto a Leistner, ha riabilitato Puncec che ha preso il posto di Schönheim apparso non sicurissimo nei primi incontri. E’ chiaro che l’ex allenatore dello Schalke 04 stia trovando l’affiatamento migliore, ma è un’intesa che i centrali, da anni ormai in rosa, già dovrebbero avere.

Le formazioni
Dsc Arminia Bielefeld (4-4-2): Hesl – Schütz, Behrendt, Börner, Schuppan – Hemlein (90. Voglsammer), Holota, Prietl, Görlitz (61. Putaro) –  Klos, Nöthe (78. Ulm). Allenatore: Rüdiger Rehm.
Fc Union Berlin (4-3-3): Busk – Trimmel, Leistner, Puncec, Pedersen – Kroos (90. Parensen), Fürstner (65. Zejnullahu), Kreilach – Skrzybski, Quaner, Nikci (80. Redondo). Allenatore: Jens Keller.

I gol
(1-0) Mezz’ora esatta del match, Felix Kroos perde ingenuamente un pallone in ripartenza e la sua spalla Fürstner è costretto ad atterrare al limite dell’aria l’avversario lanciato a rete. Calcio di punizione “conteso” tra Hemlein e il terzino Schuppan, finta del primo, due passi e tiro del secondo. Pennellata diabolica e armoniosa, scavalca la barriera e lascia di pietra Busk. Arminia Bielefeld in vantaggio.
(1-1) Se il calcio di punizione di Schuppan va preso a modello, evitate di emulare il portiere Hesl e la sua papera sul gol de pareggio. Al 37’, proprio il numero 1 di casa consegna al terzino destro una pallaccia che non riesce a difendere, ottimo pressing dell’Union che mette così Quaner dinanzi alla porta, il suo tiro viene parato da Hesl, l’azione continua e la sfera arriva fuori area a Fürstner che calcia. Tiro centrale, tocca terra, passa una selva di gambe, ma è lento e senza troppe pretese. Eppure Hesl si accartoccia su se stesso, ma come saponetta, la palla gli sfugge dalle mani e lenta si posa in rete.
(2-1) L’Arminia Bielefeld, però, reagisce quasi immediatamente e va al riposo nuovamente in vantaggio: l’esterno Hemlein scappa sulla corsia di destra con troppa facilità, Pedersen è drammaticamente lontano, cross in mezzo con Leistener che colpevolmente si dimentica dell’attaccante Klos che tutto solo, da due passi, segna la rete del 2-1.

arminia union 4-4 foto1

(3-1) Poteva essere la rete che avrebbe chiuso ogni discorso. Al 63’, ancora una palla persa dal duo Kroos – Pedersen in fase di costruzione, Hemlein macina metri sul lato destro, nessuno gli va incontro, aspetta il momento giusto per crossare e taglia tutta l’area con un pallone preciso sui piedi di Nöthe che tira al volo di destro. Conclusione sporca e beffarda perché schiaccia terra, si alza a pallonetto e supera Busk ancora una volta fermo.
(3-2) Ingenuità, tanta, quella dei calciatori dell’Arminia Bielefeld che con il match in tasca, si lasciano fregare su un calcio di punizione. Passano tre minuti e Kroos, da calcio da fermo, invece di scodellare la palla in area, guarda con la coda dell’occhio Skrzybski che pian piano si stacca dal gruppone non seguito. Passaggio immediato, l’esterno riceve palla, controlla e in area incrocia perfettamente realizzando la sua prima rete stagionale in campionato.
(3-3) Kreilach prende la palla dalla rete e la rimette velocemente a centrocampo: l’Union ci crede, l’Arminia sbanda e così, dopo nemmeno due minuti, crolla per la terza volta. Felix Kroos apre il gioco sulla destra servendo il terzino Trimmel, sguardo in mezzo e cross teso sul quale è lesto e rapace Quaner che si coordina non senza difficoltà e calcio di prima colpendo la traversa. La sfera rimbalza al di là della linea ed è 3-3.
(3-4) Emozioni pirotecniche, i padroni di casa sono intontiti e suonati, così la squadra berlinese, da pugile svezzato, al 81’ prova il colpo del ko con un’azione bellissima. E’ sempre Kroos alla regia, palla per Quaner sulla trequarti che con un movimento di corpo rientra e serve nelle linee Zejnullahu che di prima indovina il tocco e la profondità con tale morbidezza da mandare Skrzybski, partito sul millimetro del fuorigioco, davanti a Hesl. Tocco delicato dell’attaccante che si alza il pallone, supera il portiere e di testa a porta vuota segna la rete del sorpasso insperato.
(4-4) In questo pezzo la parola sfortuna non è stata mai tirata in ballo, ma quando Kroos colpisce l’arbitro che serve la ripartenza degli avversari, non ci possiamo girare troppo attorno. All’88’ in questa maniera rocambolesca tra la sottile ironia e la massima espressione iconica di cosa significhi essere tifoso dell’Union Berlin, Ulm si ritrova il pallone tra i piedi ed è bravo, al limite dell’area a resistere alla carica di Puncec e tirare un fulmine dritto verso la porta.

Il migliore dell’Union Berlin
Steven Skrzybski con questa doppietta segna i primi gol stagionali. Al 23enne quest’anno si chiede più concretezza sotto rete: lui, assieme al resto del reparto offensivo tranne Wood, infatti, è stato accusato di aver realizzato poche reti la passata stagione. I movimenti ce li ha, sa giocare sulla linea del fuorigioco e come esterno nell’attacco a tre può sfruttare la sua velocità. Assieme a Quaner, terza rete in tre partite di Zweite, è la piacevole sorpresa di queste prime uscite dell’Union Berlin.

Il peggiore dell’Union Berlin
Quella fascia di capitano ottenuta quest’anno deve pesargli parecchio. Felix Kroos ha talento,  tanto, a lui Keller ha consegnato le chiavi della manovra berlinese, dai suoi piedi partono tutti i palloni. Ma non è l’inizio di stagione che tutti auspicavano. Diverse e frequenti sbavature, cerca sempre la giocata meno banale e questo gli dà solo merito e onore, ma ogni tanto perde la bussola e si ritrova a consegnare la palla e contropiedi agli avversari. E spesso sono letali. Sulla rete del 4-4 il suo passaggio sbatto sull’arbitro. Gli astri non sono dalla sua.

 

https://www.youtube.com/watch?v=GMxeVoxhfbo

About Giovanni Sgobba 114 Articoli
Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.

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