Guida Copa América Centenario, Gruppo D: Panama

Come la nazionale di Haiti, anche per quella di Panama questa è la prima apparizione assoluta nella prestigiosa Copa America, che quest’anno indossa un abito speciale per l’edizione del centenario. La qualificazione al più grande evento del continente (sud)americano è arrivata con una super goleada nel match di playoff contro Cuba, dove “Los Canaleros” si sono imposti con un ottimo poker firmato da Gomez, Tejada, Cooper e Perez sotto gli occhi della caliente “marea Roja” dell’Estadio Rommel Fernandez di Panama City. Una prima volta da capogiro per la selezione di Panama, che negli ultimi anni sta scalando le vette del calcio targato CONCACAF grazie ai successi delle selezioni giovanili U17 e U19 (qualificatesi più volte ai mondiali di categoria dal 2000 in poi).

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Fonte foto: AP Photo/Arnulfo Franco

Dal punto di vista internazionale “los Canaleros” non si sono mai affermati in maniera decisa come fatto da Haiti (altra cenerentola presente al ballo statunitense), ma hanno bilanciato questa mancanza con buone prestazioni a livello continentale, in particolare nelle competizioni dedicate alla zona nordamericana. Discreti risultati sono arrivati nella Copa CCCF (Torneo precursore della Gold Cup disputatosi tra il 1941 e il 1961), dove la selezione di Panama ha conquistato un primo posto nel 1951 (vittoria del girone unico a tre con Costa Rica e Nicaragua) più un bronzo nel 1948 (alle spalle di Costa Rica e Guatemala) e due quarti posti nel 1941 e nel 1957. Ma il vero periodo d’oro sembra essere quello corrente per il calcio panamense, infatti dal 2000 in poi si è registrato un grande miglioramento sia tecnico sia a livello di risultati. Basti pensare che tra Gold Cup e Copa Centroamericana sono state davvero molte le volte in cui la “Marea Roja” è finita sul podio. Per quanto riguarda la prima competizione negli ultimi 10 anni la nazionale di Panama ha conquistato 2 eliminazioni ai quarti di finale, 2 bronzi e 2 argenti. La curiosità che accomuna tutti questi risultati è che, ogni singola volta, ad infliggere l’eliminazione alla squadra panamense sono stati sempre gli Stati Uniti (che sono stati etichettati come bestia nera nella Gold Cup). Sorte migliore (probabilmente per la non adesione della nazionale a stelle e strisce) è capitata nella Copa Centroamericana, dove la selezione di Panama è riuscita a portare a casa almeno una volta il trofeo (edizione 2009 con vittoria in finale sul Costa Rica ai rigori) e si è sempre posta come antagonista principale al monopolio calcistico imposto dalla corazzata costaricana. Gli altri piazzamenti sul podio sono stati un argento nel 2007 e tre bronzi nel 1993, 2011 e 2014.

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esultanza della nazionale U20 del Panama, simbolo del calcio che avanza.

Come detto precedentemente in questi ultimi anni il calcio panamense sta venendo alla ribalta grazie ai buoni risultati e alle ottime prestazioni delle selezioni giovanili nelle competizioni continentali e nei mondiali di categoria. Basti pensare che i giovani “Canaleros” (sempre dal 2000 in poi) hanno partecipato per cinque volte alla Coppa del Mondo U20 (senza però mai superare la fase a gironi) e per due volte a quella U17 (miglior risultato gli ottavi di finale conquistati nell’edizione messicana del 2011, dove l’avventura si fermò al cospetto dei padroni di casa).

ANALISI TECNICO-TATTICA-

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Il commissario tecnico Hernán Darío Gómez potrebbe usare due moduli in occasione di questa Copa America: il primo è il classico 4-4-2, mentre il secondo è un più offensivo 4-2-3-1. La scelta dovrebbe ricadere principalmente sul primo modulo, che dona più equilibrio e sicurezza alla selezione panamense, la quale ha conquistato i due obiettivi più importanti (qualificazione alla Copa America e passaggio del turno nel percorso mondiale contro Haiti) proprio con questo stile di gioco. Nonostante ciò non va esclusa la seconda soluzione di gioco, che il ct colombiano ha provato nel corso dell’ultimo periodo (soprattutto nelle amichevoli in preparazione della manifestazione statunitense), dove però sembra abbia voluto solo provare la condizione dei giocatori e alcune soluzioni da adottare a partita in corso.

Il gioco della squadra di Panama è basato fortemente sulla presenza di alcune colonne portanti, che hanno il compito di mantenere in piedi l’organizzazione calcistica dei “Los Canaleros” e di condurre per mano i propri compagni. Andando a spulciare le convocazioni di Gómez sono ben cinque le pedine fondamentali dello scacchiere panamense (tutte intorno con circa 100 presenze con la maglia della marea Roja): i giocatori in questione sono il portiere Jaime Penedo (in forza al Deportivo Saprissa), il capitano Felipe Baloy (uno dei più esperti grazie alle esperienze in Brasile e Messico), il mediano Gabriel Gomez (123 presenze con la maglia di Panama) e il duo d’attacco Perez-Tejada (80 gol in totale).

Dal punto di vista squisitamente tattico lo stile di gioco della nazionale di Panama è molto basato sulla spinta offensiva degli esterni, che hanno il compito di attivare il duo dinamitardo lì davanti (e non solo) a suon di cross e assist. L’unica pecca di questa squadra sembra essere un livello anagrafico un pò troppo alto, infatti è vero che il calcio panamense sta godendo di un periodo particolarmente fiorente a livello giovanile, ma è altrettanto vero che non è ancora arrivato il momento del ricambio generazionale. Basti pensare che dei 23 giocatori convocati, circa la metà è over 30 e rappresenta la colonna portante di questa nazionale. L’unico under è il promettente Ismael Diaz, che in questa Copa America potrebbe vivere il proprio battezzo di fuoco.

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LA STELLA-

Come detto precedentemente sono diversi gli uomini chiave di questa squadra, ma se proprio si vuole indicare una stella di questa squadra la scelta non può che ricadere sull’esperto mediano Gabriel Gomez. Giocatore simbolo a livello di presenze (123 condite da 11 reti) e di esperienza, le chiavi della mediana saranno sicuramente affidate ai suoi piedi e alla sua mente, i quali hanno assaggiato il calcio di ben sette nazioni calcistiche: le due principali sono state Colombia (Deportivo Pasto, Santa Fe, Deportivo Pereira) e Portogallo (in maglia Belenenses), a cui si aggiungono la madrepatria Panama, Cipro, Costa Rica, Messico e USA. Definibile come uno dei giocatori simbolo del calcio panamense, ha anche avviato una scuola calcistica insieme ai connazionali Solis e Baloy con cui diffondere il proprio credo calcistico e contribuire allo sviluppo del movimento calcistico anche dopo il ritiro dal calcio giocato (momento che sembra ancora lontano).

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LA SORPRESA-
La sorpresa di questa avventura panamense nella Copa America potrebbe essere il talentino Ismael Diaz (classe ‘97), fiore all’occhiello del vivaio nazionale e arrivato alla ribalta grazie alle grandi prestazioni nel campionato CONCACAF U17 e U20. I suoi numeri non sono passati inosservati all’esperto ct colombiano Gomez, che lo ha immediatamente chiamato in occasione di questa storica ricorrenza per il calcio panamense non che vetrina importante anche a livello mondiale. Al momento il suo cartellino è di proprietà del Porto, fiondatosi immediatamente sul talentino panamense dopo lo strepitoso campeonato CONCACAF U20 disputato e che lo ha già inserito nel giro della seconda squadra dei Dragoni per farlo maturare definitivamente prima del grande salto. Intanto lui non ha perso tempo, infatti nelle prime due apparizioni con la maglia della nazionale A del Panama è già riuscito a timbrare il cartellino una volta. Evento che spera di replicare nel corso di questa Copa America, dove potrebbe definitivamente consacrarsi e fare vedere al pubblico mondiale il suo grande talento.

PROSPETTIVE-

Essendo alla prima volta assoluta in questa competizione, l’obiettivo della nazionale di Panama è quello di non sfigurare cercando di lasciare il segno. Il girone certo non è d’aiuto, infatti oltre all’Argentina (favorita numero uno per il primo posto) la selezione di Gomez dovrà fare i conti con Cile e Bolivia per staccare un pass per il turno successivo. Tra queste ultime due, l’ostacolo più difficile sembra essere la Roja (detentrice del titolo) ma come spesso accade (e questa annata ci ha regalato diverse favole calcistiche) il pallone è rotondo e può accadere qualsiasi cosa sul rettangolo di gioco. Solo il tempo ci darà una risposta.

Pos. Giocatore Data Nascita Squadra
P Jaime Penedo 26 settembre 1981 Deportivo Saprissa (Costa Rica)
P José Calderón 14 agosto 1985 Platense (Honduras)
P Álex Rodríguez 5 agosto 1990 San Francisco (Panama)
D Felipe Baloy 24 febbraio 1981 Atlas (Messico)
D Luis Henríquez 23 novembre 1981 Tauro (Panama)
D Adolfo Machado 14 febbraio 1985 Deportivo Saprissa (Costa Rica)
D Harold Cummings 1 marzo 1992 Alajuelense (Costa Rica)
D Erick Davis 31 marzo 1991 Dunajská Streda (Slovacchia)
D Roderick Miller 3 aprile 1992 San Francisco (Panama)
D Fidel Escobar 2 aprile 1994 Sporting San Miguelito (Panama)
C Gabriel Gómez 29 maggio 1984 Cartaginés (Costa Rica)
C Alberto Quintero 18 dicembre 1987 San Jose Earthquakes (USA)
C Armando Cooper 26 novembre 1987 Árabe Unido (Panama)
C Amílcar Henríquez 2 agosto 1983 América de Cali (Colombia)
C Aníbal Godoy 10 febbraio 1990 San Jose Earthquakes (USA)
C Ricardo Buitrago 10 marzo 1985 Juan Aurich (Perù)
C Valentín Pimentel 30 maggio 1991 La Equidad (Colombia)
A Blas Pérez 13 marzo 1981 Vancouver Whitecaps (USA)
A Luis Tejada 28 marzo 1982 Juan Aurich (Perù)
A Gabriel Torres 31 ottobre 1988 Zamora (Venezuela)
A Roberto Nurse 16 dicembre 1983 Zacatecas (Messico)
A Abdiel Arroyo 13 dicembre 1993 RNK Split (Croazia)
A Ismael Díaz 12 maggio 1997 Porto (Portogallo)
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Appassionato di ogni genere di sport (calcio e basket in primis), è un grande esperto del "calcio minore". Che sia la Copa Libertadores o la terza divisione danese poco importa, in qualunque campo rotola un pallone e ci sono 22 uomini c'è sempre una storia da raccontare.

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