El Tigre segue Mou: Falcao al Chelsea in prestito, adesso è ufficiale

falcao

Radamel Falcao García Zárate ha finalmente sposato la causa del Chelsea e di Josè Mourinho, passando ufficialmente in prestito al club di Stamford Bridge sulla base di un prestito con diritto di riscatto che vede coinvolti anche 2 o forse 3 giovani Blues che saranno mandati a farsi le ossa in quel di Monaco per la prossima stagione. Il colombiano classe 1986 sembrava già un predestinato e brillava di una luce sfolgorante sul rettangolo di gioco sin dalla tenera età, non a caso ha stabilito il record di precocità colombiano per il più giovane debuttante nella seconda divisione del paese.

Non ci mette tanto ad attirare l’attenzione dei club più blasonati ed importanti e nel 2001, il giovane ha già pronta la valigia per volare in Argentina nel prestigioso River Plate che decide di puntare su di lui. Dopo aver fatto la solita trafila nelle giovanili, nel 2005 arriva finalmente il debutto in prima squadra. Con il suo istinto killer da predatore d’area di rigore, Falcao domina la sua zona di competenza e velocemente si trasferisce in pianta stabile come titolare nella formazione di Buenos Aires. Nel 2007 mette a segno una tripletta contro il Botafogo e una settimana dopo segna una doppietta agli odiati rivali del Boca Juniors e consegna così la vittoria del Superclàsico ai Los Millonarios. Si instaura un ottimo rapporto con l’allenatore dell’epoca che è Diego Pablo Simeone (con il quale si ritroverà nuovamente all’Atletico Madrid).

Il giocatore spende 4 stagioni al River e se ne andrà con un bottino di 45 goal in 111 match disputati. I tempi sono maturi e l’Europa chiama, così nell’estate del 2009 il Porto bussa alla porta del River e per la cifra di 5,5 milioni di Euro preleva Falcao che non delude i portoghesi segnando subito al debutto e per altre 3 giornate consecutive con i Dragoes. A Settembre debutterà in Champions League proprio contro il Chelsea in qualità di sostituto nel secondo tempo. Ma in quella occasione John Terry e compagni riescono a mantenere la propria porta inviolata lasciando a bocca asciutta il bomber colombiano. Più tardi nello stesso mese, Radamel segna il suo primo goal in UCL insaccando la palla proprio contro la sua futura squadra: l’Atletico Madrid. Sarà un anno fantastico per il giocatore che concluderà con 34 goal in 43 partite disputate segnando anche il goal decisivo nella coppa nazionale che viene vinta dal Porto.

La stagione successiva si rivela ancora più prolifica e meravigliosa per Falcao che supera il record di goal in Coppa Uefa/Europa League detenuto da Jurgen Klinsmann. Troverà infatti la porta per ben 18 volte, mettendo al referto anche 2 fantastiche triplette ai danni di Rapid Vienna e Spartak Mosca. Per il secondo anno consecutivo l’attaccante si rivela l’uomo della grandi occasioni e nella finale di Europa League a Dublino contro il Braga cenerentola è proprio El Tigre a segnare l’unico goal della serata decretando il Porto come vincitore dell’EL. Non solo in Europa ma anche in ambito domestico l’apporto del colombiano si rivelerà decisivo per vincere il campionato da imbattuti. L’esperienza portoghese è davvero formidabile e consacra in maniera definitiva il giocatore nell’olimpo dei campioni. Falcao spende due stagioni ad Oporto e la lascia con 72 goal in 87 partite e ben 7 trofei nel Palmares (un campionato, una Europa League, 2 coppe di Portogallo e 3 supercoppe portoghesi).

Per quanto visto e per quanto fatto, l’Atletico Madrid (già affrontato e punito in precedenza in Champions dal Tigre) decide di affidarsi a Radamel Falcao in qualità di successore a Sergio Aguero partito per Manchester sponda City. Così nell’Agosto del 2011 per 40 mln più eventuali 7 di bonus, la squadra di Madrid si assicura i servigi del bomber colombiano. La punta debutta nella trasferta al Mestalla contro il Valencia ed una settimana dopo non delude le aspettative dei tifosi regalando ai presenti una tripletta ai danni del Racing Santander. Con il passare del tempo il cinismo e l’efficacia sotto porta del giocatore continua ad aumentare e a rivelarsi incredibili. Nella prima stagione Falcao chiude con 36 reti stagionali ripartite tra le 24 in Liga e le 12 in Europa League che valgono per il secondo anno successivo il titolo di capocannoniere della competizione. Il suo rendimento trascina i Colchoneros alla finale di Europa League a Bucarest contro l’Athletic Bilbao, inutile aggiugere che con una doppietta per il 3 a 0 finale Falcao vince nuovamente il trofeo e porta sulle proprie spalle l’Atletico al trionfo. Ancora non contento El Tigre giocherà una delle sue migliori partite in carriera e con una devastante tripletta affonda il Chelsea campione d’Europa di Roberto Di Matteo. Con il risultato di 4-1 l’Atletico Madrid vince così anche la Supercoppa Europea, ciliegina sulla torta di una stagione da incorniciare sia per Radamel che per il Cholo Simeone.

La seconda stagione per il Colombiano parte così in maniera spumeggiante e prosegue sulla falsa riga della prima esperienza spagnola fatta. Alla gara inaugurale della Liga Radamel segna una tripletta davanti al pubblico del Vicente Calderon. E più avanti a metà stagione El Tigre ne mette a segno addirittura 5 nella vittoria per 6 a 0 ai danni del Deportivo La Coruna. L’attaccante è semplicemente devastante e durante la stagione punisce sia Barca che Real nei match in campionato. Nella finale di Copa del Rey nel derby contro il Real Madrid, il colombiano si dimostra assist man e non solo realizzatore propiziando con una giocata meravigliosa il goal del vantaggio da parte di Diego Costa e che porterà ad alzare il trofeo per gli uomini di Simeone. Nell’estate del 2013 Radamel Falcao García Zárate è uno dei giocatori più in forma del pianeta ed sicuramente nell’elitè prestigiosissima degli attaccanti e degli uomini decisivi per la propria squadra. Arriva al delicato momento di dover scegliere tra fare l’ennesimo salto di qualità in una squadra top che può ambire a vincere tutto oppure adagiarsi sugli allori e godersi una eventuale pensione d’oro (anticipata). La mente umana rimane ancora oggi un fenomeno unico e misterioso quanto affascinante e lascia sempre spazio all’ignoto e all’imponderabile, così dopo un’estate passata a valutare offerte indecenti e resistere a corteggiamenti più o meno velati da parte di tutti i migliori club al mondo, Radamel Falcao decide di prendersi la sua meritata ricompensa d’oro anticipata. Il colombiano passa per 60mln di Euro al Monaco firmando un contratto quinquennale da 14 mln di Euro a stagione.

Falcao però continua ad essere la solita macchina da goal, segna nella gara di esordio contro il Bordeaux nella vittoria per il 2-0, si ripete anche nella seconda giornata dal dischetto nel rotondo 4-1 ai danni del Montpellier e segna altri 5 goal consecutivi nelle giornate successive. Purtroppo i soldi non fanno la felicità e quasi come una punizione divina per aver scelto cotanta ricchezza e lusso il 22 Gennaio 2014 in Coppa di Francia, l’attaccante subisce un gravissimo infortunio al ginocchio sinistro e gli esami del giorno seguente danno la conferma della rottura del legamento crociato. Falcao è costretto quindi ad uno stop di 6 mesi che gli fanno saltare il mondiale in Brasile con la propria nazionale. Il Monaco terminerà poi il campionato in seconda posizione dietro al PSG campione. Dopo aver passato l’estate a rimettersi in forma e trovare lo smalto di una volta, il colombiano si rende di nuovo disponibile per la causa monegasca ma la stagione per il club del principato inizia male: Falcao segna subito al suon rientro ma la squadra perde per 2-1 contro il Lorient. Il ruolino di partenza è abbastanza brutto e la prima vittoria per la stagione 2014 /2015 arriva proprio per gentile concessione del Tigre che regala la vittoria ai suoi per 1 a 0 in casa del Nantes. Il progetto dei russi non convince completamente la punta e le motivazioni insieme all’impegno cominciano a vacillare. Non convocato per la partita di campionato contro il Lilla del 30 agosto il 1º settembre 2014 Monaco e Manchester United trovano l’accordo per la cessione con la formula del prestito oneroso da 12 milioni di euro e diritto di riscatto fissato a 55 milioni di euro.

Il colombiano debutta in Premier League con una vittoria rotonda per 4 a 0 contro il QPR e segna la prima marcatura nel 2 a 1 finale contro l’Everton. Ad Aprile incrocia per la terza volta in carriera la sua futura squadra: il Chelsea ma gli uomini di Mourinho riusciranno ad imporsi con una vittoria grazia alla rete decisiva di Eden Hazard, mentre Falcao partito titolare giocherà una gara discreta prendendo anche un legno. Con la propria nazionale invece nel 2005 viene convocato dalla selezione Under-20 per disputare il Campionato sudamericano di calcio di categoria proprio in Colombia. Il 21 gennaio all’ultima partita del girone, realizza una rete contro l’Argentina U-20 finita 1 a 1. Classificandosi al secondo posto, partecipa alla fase finale del torneo dove l’8 febbraio nella sfida contro il Venezuela festeggia con i suoi compagni la vittoria della competizione.

Ha militato nelle selezioni Under-17 e Under-20 della Nazionale di calcio della Colombia, debuttando poi successivamente nella nazionale maggiore nel 2007. Segna il suo primo goal con la sua nazionale contro il Montenegro, nel match vinto 1-0. Falcao prende parte alla Copa America 2011 con la propria nazionale, segnando una doppietta all’ultima partita della fase a gironi contro la Bolivia. Il 6 giugno 2015 con il gol decisivo nella vittoria per 1 a 0 contro la Costa Rica, El Tigre ha raggiunto al primo posto Arnoldo Iguarán nella classifica dei migliori realizzatori colombiani di sempre con 25 reti in 61 presenze con i Cafeteros.

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Studente universitario in quel di Siena, classe 1992 follemente innamorato della Premier League e del calcio inglese, amo anche il basket ma seguo solo quello NBA come tifoso ultradecennale dei Los Angeles Lakers, appassionato anche di Football Americano tifo i Cincinnati Bengals. Oltre a scrivere adoro la musica elettronica, il rock 'n' roll, i computer, i videogiochi, l'arte e la letteratura. Aspirante tuttologo, sono un personaggio analogico in un mondo digitale.

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