L’Intervista – Jacobelli: ‘Premier davanti a tutte, serie A lontana. Il mio idolo? Etxeberria!’

Jacobelli intervista

JACOBELLI – In occasione del 15° Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, il direttore di Calciomercato.com Xavier Jacobelli è stato ospite nella meravigliosa cornice della Sala dei Notari per un panel discussion riguardante il rapporto tra media e calcio. Con lui erano presenti Paolo de Paola, direttore del Corriere dello Sport-Stadio (clicca QUI per leggere l’Intervista), e il direttore di Tuttosport Vittorio Oreggia.

A fine del dibattito,  TuttoCalcioEstero.it lo ha raggiunto per un paio di domande. 

Qual è il campionato europeo più bello?
“Non ho grosse esitazioni ad ammettere che il campionato più bello è quello inglese. I motivi essenzialmente sono tre: lo spettacolo, i giocatori che ci militano e la civiltà, sia in campo che sugli spalti”.

Il campionato italiano in che posizione è?
“Con rammarico lo metto al quinto posto”.

Ci sono segnali di ripresa?
“I segnali di ripresa ci sono ma bisognerà lavorare molto per far sì che questo non sia solo un fuoco i paglia. La priorità per il futuro immediato è investire nei vivai. Poi confrontarsi con la ricostruzione dei nostri stadi preistorici”.

Se dovesse fare un pronostico sulle sorti delle italiane nelle coppe europee, cosa ne uscirebbe?
“La Juve ha compiuto un gran cammino anche se non so se oggettivamente possa essere in grado di vincere la coppa dalle grandi orecchie. In Europa League, una finale Napoli-Fiorentina la auspico fortemente per il nostro calcio e in fondo non è nemmeno una possibilità troppo remota”.

Il prossimo Pallone d’Oro sarà ancora una sfida a due tra Messi e Cristiano Ronaldo?
“Oggettivamente non vedo chi possa impensierirli”.

Il suo idolo chi è stato?
“Joseba Etxeberria è un giocatore per cui nutro grandissima stima. Lui era una al destra basca che ha condotto la totalità della sua carriera con l’Athletic Bilbao. Quello che più mi ha impressionato è che la sua ultima stagione da giocatore professionista la giocò a titolo gratuito, in segno di riconoscenza verso il club. Davvero una rarità di questi tempi”.

Il calcio internazionale vanta sempre più adepti. Pensa che la stampa italiana debba adeguarsi alla richiesta?
“In quanto direttore di Calciomercato.com non posso che confermarti questo trend. Sul web il calcio internazionale è seguitissimo”.

Quando ha deciso che sarebbe divenato un giornalista?
“Avevo sedici anni. Ho sempre avuto la fortuna di avere le idee chiare”.

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