L’Intervista – De Paola (Corriere dello Sport): ‘Amo CR7. Il Napoli può vincere in Europa, la Juve invece…’

Paolo De Paola Corriere dello Sport

IMNTERVISTA – Paolo de Paola di strada ne ha fatta da quando ha conseguito la Laurea in Lingue all’Università Federico II di Napoli. Ha innovato ogni volta che è approdato in un ambiente nuovo: alla Gazzetta dello Sport è stato vice direttore e a lui si deve la trasformazione del giornale rosa in tabloid; alla guida di Tuttosport ha attuato una completa revisione grafica e di linguaggio del giornale oltre ad aver lanciato nel 2008 il sito Tuttosport.com; attualmente è direttore del Corriere dello Sport-Stadio e la musica è sempre la stessa: cambiare ed innovare per superarsi.

Al 15° Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia si è parlato del rapporto tra media e calcio con il direttore ospite d’onore insieme al direttore di Calciomercato.com Xavier Jacobelli (clicca QUI per leggere l’Intervista) e al direttore di Tuttosport Vittorio Oreggia.

Alla fine del dibattito si è concesso a qualche domanda per noi di TuttoCalcioEstero.it:

Qual è il campionato europeo più bello?
“Penso che per cultura ed etica il migliore sia proprio quello inglese. La Liga e la Bundesliga hanno interpreti di un livello molto simile ma il fascino e il modo di viverlo in Inghilterra sono un valore aggiunto. Talvolta possono anche essere un po’ ingenui, specialmente se lo si paragona al campionato italiano che potrei definire più furbo, perché più tattico e, ahimè, difensivo, ma lo spettacolo migliore si ammira lì”.

Il Campionato italiano in che posizione è?
“Lo metto al quarto posto”.

Ci sono dei segnali di ripresa?
“Ci sono, perché stiamo facendo bene in Europa con le squadre di club e la nostra nazionale sta ben figurando sebbene sia lontana dai fasti del decennio scorso”.

Dovendo fare un pronostico secco sulle coppe europee, chi sceglierebbe?
“La Juventus ha fatto un gran cammino ma non credo potrà andare oltre le semifinali. Il Napoli invece lo vedo bene per la vittoria finale: in Europa trovano degli stimoli che in campionato hanno mostrato solo a sprazzi”.

Sebbene un po’ prematuro, chi potrebbe essere il prossimo Pallone d’Oro ?
“Io lo darei a Cristiano Ronaldo; sono innamorato di Cristiano Ronaldo. Qualche giorno fa il centrocampista portoghese dell’Empoli Mario Rui è venuta in redazione per un’intervista e, parlando di CR7, quasi si metteva a piangere. Nei confronti del numero 7 c’è una sorta di venerazione: la cura maniacale che riserva alla sua professione non ha eguali. Questo aneddoto solo per farle capire cosa sia questo giocatore per il Portogallo”.

Prima di Crsitiano Ronaldo chi era il suo idolo?
“Ovviamente Maradona. Ha fatto sognare generazioni intere con il suo genio immenso”.

Sulla stampa italiana c’è poco spazio al calcio internazionale. La situazione cambierà?
“Sì, è vero si potrebbe fare di meglio. La Gazzetta ha provveduto a completarsi il martedì con ET- Extra Time, l’inserto sul calcio internazionale all’interno del giornale. Anche noi del Corriere stiamo lavorando per una novità concreta”.

Quando ha scelto di diventare giornalista?
“Avevo ventidue anni e avevo appena scritto alcuni articoli andati a buon fine. In quel periodo ci fu l’omicidio di Giancarlo Siani per mano della camorra e capii l’importanza di questo mestiere e la responsabilità che ne deriva”.

Non so perché ma rivolgo già lo sguardo all’orizzonte; sarà forse l’ispirazione che ne deriva, sarà forse il fascino di questo mestiere, sarà l’entusiasmo che si è respirato al Festival… I sogni sono così soavi.

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