Espanyol-Barcellona 0-2: il tridente incanta, derby sul velluto

Espanyol-Barcellona 0-2

ESPANYOL-BARCELLONA 0-2. Altro che “Tamudazo”: il Barcellona domina il derby con l’Espanyol e chiude il trittico Siviglia-Valencia-derby con sette punti su nove disponibili. Il Madrid è obbligato ora a vincere a Vigo, domani sera, per restare a -2 e sperare presumibilmente solo nei cugini dell’Atletico alla penultima giornata, considerato il calendario morbidissimo che per il resto attende i blaugrana (Getafe, Real Sociedad e Deportivo in casa, Cordoba e – appunto – Atletico fuori). Insomma, un pezzetto di Liga oggi è stato assegnato. Chi sperava in un “replay” del dispetto firmato Tamudo nel 2007 è rimasto deluso: sono bastati 45 minuti da sogno del Barça per spegnere qualsiasi velleità dell’Espanyol.

Fa impressione lo stato di forma dei blaugrana, ma soprattutto l’intesa che ogni partita sembra crescere di più tra i tre tenori in avanti. Difficile oggi scegliere chi sia stato il migliore: Messi è stato formidabile in fase di rifinitura, Suarez delizioso in diverse giocate di prima, Neymar a tratti devastante. Uno spettacolo, davvero, il primo tempo che senza Kiko Casilla sarebbe potuto finire con un risultato ben più largo.

Il portiere nel giro della nazionale già prima del vantaggio firmato da Neymar al 17′ era stato miracoloso sul colpo di testa ravvicinato di Suarez, oltre che fortunato su un pallonetto di poco alto proprio del brasiliano. Neymar, comunque, sigla il gol numero 19 in campionato dopo una splendida azione ispirata dal lancio millimetrico di Messi, rifinita dall’assist volante di Jordi Alba e impreziosita dal velo decisivo di Suarez. Un gioco da ragazzi, per l’ex Santos, infilare a porta sguarnita. Pressione altissima, corsa e possesso palla: 85% il dato sconvolgente della prima mezz’ora, non è un’esagerazione dire che l’Espanyol supera 2-3 volte la metà campo.

Quasi scontato, anche se irregolare, lo 0-2 che arriva al 25′: Iniesta, che conferma un grandissimo stato fisico già mostrato contro il Psg, inventa per Suarez che però è in fuorigioco. L’azione continua, l’uruguaiano appoggia per Messi sul palo opposto, l’argentino controlla e batte Casilla da un angolo quasi proibitivo. La pulce sale a quota 36, ora non c’è alcun dubbio che i 400 in maglia azulgrana sono stati raggiunti. La partita, anche se definirla così sarebbe improprio, finisce in quell’istante. 

Kiko Casilla comincia il suo show contro Neymar: il brasiliano ci prova in tutti i modi (diagonale stretto su altro assist di prima di Suarez, tocco sotto su lancio in profondità perfetto di Busquets) ma non riesce a siglare il tris. L’Espanyol si fa vivo con un sinistro sballato di Caicedo poco prima dell’intervallo e con un minimo di pressione a inizio ripresa. La partita tenta di ravvivarla Matheu Lahoz con una “coraggiosa” espulsione di Jordi Alba al 54′: il terzino prima protesta per una decisione contraria allontanando con stizza il pallone, si becca il giallo e – evidentemente – dice qualcosa di grave nei confronti dell’arbitro. Rosso diretto.

Non sortisce, però, alcun effetto la superiorità numerica dei pericos. Anzi, il Barça continua a costruire occasioni da gol (Messi è poco reattivo sotto porta) senza soffrire in difesa. Mascherano comanda con decisione in tutte le zone del campo, Abraham e Canas sono annichiliti, di Sergio Garcia non si hanno notizie. L’unico a farsi notare tra i padroni di casa è Victor Alvarez, ma è davvero poco per mettere in difficoltà il Barça. Il finale è caratterizzato dall’unica occasione per l’Espanyol sprecata con una debole conclusione da Stuani (sempre pronto Bravo), dalla standing ovation per Iniesta (da queste parti non dimenticano la sua dedica nella finale mondiale 2010 al povero Dani Jarque), dall’espulsione di Hector Moreno (stessa dinamica di Jordi Alba) e dall’ingresso di Xavi che così festeggia le 500 presenze in campionato. Una leggenda che chiuderà la sua incredibile avventura in blaugrana probabilmente con l’ennesima Liga.

ESPANYOL-BARCELLONA 0-2: 17′ Neymar, 25′ Messi
Espanyol-Barcellona 0-2 formazioni

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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