PORTOGALLO-SERBIA 2-1. Quarta vittoria consecutiva, la terza nel girone I di qualificazioni a Euro 2016, per il Portogallo sotto la gestione di Fernando Santos. La mano dell’ex ct della Grecia si è vista anche stasera contro la Serbia: al Da Luz ha impressionato soprattutto la solidità difensiva dei lusitani che, d’altronde, prima della magia di Tadic avevano subito dopo la partenza di Paulo Bento soltanto un gol, in Francia. Dopo l’inizio shock contro l’Albania, Ronaldo e compagni hanno così raddrizzato la situazione e hanno preso il comando del gruppo: con quattro partite disputate, in pratica il girone d’andata, primo posto a 9 punti a +2 su Danimarca e Albania e soprattutto a + 8 sulla Serbia.
Ovvio, sulla nazionale di Curcic (alla prima ufficiale in panchina), pesano i tre punti di penalizzazione per i fatti di Belgrado dello scorso ottobre, ma anche stasera la Serbia ha deluso sul piano di gioco. Mancanza clamorosa per una squadra piena zeppa di talento, dalla difesa all’attacco, pur essendo Mitrovic ancora troppo immaturo, forse più dal punto di vista caratteriale, per certi livelli. Alla fine l’ha spuntata il Portogallo dei “vecchietti”, trascinato da Fabio Coentrao, schierato esterno di centrocampo nel rigido 4-4-2 di Fernando Santos, con l’ex Lazio e Malaga Eliseu alle sue spalle.
Il terzino del Real Madrid ha provocato di fatto il primo gol: al 10′ prima costringe Basta all’errore in disimpegno, poi sull’angolo seguente pennella un cross perfetto per la testa di Carvalho che non ha nemmeno bisogno di staccare per battere Stojkovic (il centrale ex Chelsea uscirà cinque minuti dopo per infortunio). Con Ronaldo che si vede a sprazzi (bellissimo comunque il destro dai 25 metri che per poco non si insacca sotto l’incrocio), i lusitani vengono guidati dalla maestria di Tiago – uno che invecchiando migliora come il buon vino – e dalla vivacità di Moutinho, uno che può risultare decisivo anche nella doppia sfida di Champions tra Monaco e Juventus.
Poca, pochissima Serbia penalizzata dalla scarsa vena dei tre gioielli che fanno faville in Premier League, Tadic-Markovic-Matic (anche se il centrocampista del Chelsea ruberà la scena con un gol da antologia), nonostante Ljajic sembri in buona serata, anche se caratterizzata coi soliti battibecchi con gli avversari. Alla fine, con Mitrovic “maltrattato” da Bruno Alves, il pari è arrivato a coronamento di un buon inizio di ripresa: al 61′ sponda di Petrovic, tra i peggiori in campo, e sforbiciata da posizione angolata, seppur in area piccola, di Matic. Un gol che, per intenderci, ricorda quello famosissimo di Djorkaeff, con la maglia dell’Inter contro la Roma. Il Da Luz, che ha ammirato il serbo per tre stagioni, può solo applaudire.
L’inerzia sembrava poter cambiare, ma il Portogallo riesce a riportarsi avanti due minuti dopo: cross basso, tagliato, di Moutinho dalla destra, Basta – ancora lui, pessima prestazione – si fa superare dal pallone e non può far nulla sul tap-in vincente ancora di Coentrao, bravo a seguire l’azione. Una serata da favola in un periodo di certo non facilissimo al Real Madrid. La Serbia non ha la forza di reagire, Djuricic spreca da buona posizione su ottimo suggermento di Ljajic, non basta nemmeno l’esordio in nazionale di Skulotic, buon prospetto della Lokomotiv Mosca. Finisce 2-1, Euro 2016 è più lontano per i ragazzi di Curcic.
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