[VIDEO] Coppa d’Africa, Costa d’Avorio-Mali 1-1: gli Elefanti pareggiano nel finale

Coppa d'Africa Costa d'Avorio Mali

Alle 17.00, ora italiana, il calcio d’inizio di Costa D’Avorio-Mali, secondo incontro del gruppo D di Coppa d’Africa. Entrambe le squadre sono reduci dal medesimo risultato all’esordio, uno a uno con Guinea e Camerun. Raggruppamento all’insegna dell’equilibrio, questo match è decisivo (lo stesso vale per quello di stasera, tra le altre due squadre del girone). Gli Elefanti ivoriani devono fare a meno di Gervinho, che ha rimediato un’espulsione folle nel primo match, brutto colpo per gli uomini di Renard. La nazionale in maglia arancione rischia di passare alla storia come la meraviglia incompiuta del continente nero, sempre enormi le aspettative e sempre disattese. In un modo o nell’altro qualcosa va storto, si pensi alla finale di Coppa d’Africa 2012. Un torneo beffa quello, gli Elefanti riuscirono a non vincerlo nonostante il percorso netto, nessuna rete subita. I rigori sorrisero allo Zambia. La gara contro la Guinea ha confermato questo trend. Al cospetto di un avversario sicuramente inferiore sulla carta, la Costa d’Avorio si è trovata in svantaggio e in inferiorità numerica, solo il gol di Doumbia ha evitato la figuraccia. Oggi a salvare la baracca è stato Gradel. Pure il Mali avrebbe grandi aspirazioni, gli uomini di Kasperczak vengono da due terzi posti di fila in Coppa d’Africa e sognano il colpaccio.

Sarà una giornataccia anche questa per la Costa d’Avorio, per averne certezza basta aspettare cinque giri d’orologio. Cross di Yatabare che fende l’area di rigore, Sako di controbalzo porta avanti il Mali. E poi si festeggia a passo di danza. Gli ivoriani accusano il colpo, al ventesimo Aurier saggia i riflessi di Diakite. Doumbia, salvatore della patria all’esordio, al minuto 25 ci prova in acrobazia, fuori di pochissimo. L’arsenale degli Elefanti è imponente, Mali schiacciato in difesa. Touré alla mezz’ora trova viene fermato dal legno, ci si mette anche la sfortuna. Diomande deve lasciare il campo per infortunio, dentro Gradel. Costa d’Avorio che cerca il gol in tutti i modi ma conferma di essere svagata in difesa, il retropassaggio di Bertrand per poco non si trasforma nel raddoppio maliano. Costa d’Avorio che torna negli spogliatoi sotto di una rete, con l’immagine del balletto avversario dopo il gol ancora negli occhi, c’è da mangiarsi le mani per le occasioni fallite ma qualcosa proprio non funziona, soprattutto a livello mentale.

La gara riprende come si era interrotta: Costa d’Avorio in avanti e Mali asserragliato in difesa. Le Aquile soffrono ma qualche sortita in contropiede provano a piazzarla, causando sempre grattacapi alla retroguardia arancione. A venti dal termine il portiere maliano Diakite si accascia al suolo, problemi muscolari a quanto pare, Berthe si infila i guanti e prende posto tra i pali. La Costa d’Avorio sa che una sconfitta potrebbe significare l’addio (o quasi) alla Coppa d’Africa ma nei minuti finali paga la fatica di una gara disputata tutta all’attacco. Il Mali si fa più intraprendente e al 73 tenta di chiudere i giochi con Sako, palla fuori dallo specchio. Il pareggio arriva a quattro dallo scadere: bel servizio in profondità dell’ottimo Aurier, Gradel riceve e scarica una bordata che il neoentrato portiere non riesce a bloccare. Sei minuti di recupero non cambiano ulteriormente il risultato, Costa d’Avorio e Mali collezionano il secondo uno a uno di questa Coppa d’Africa. Stasera capiremo qualcosa in più sugli equilibri del girone.

GUARDA IL VIDEO DI COSTA D’AVORIO-MALI 1-1

Côte d’Ivoire vs Mali (1-1) – CAN 2015 di afrikfoot

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

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