Mattinata piuttosto agitata per la Francia calcistica. Oltre all’operazione che ha portato all’arresto del presidente del Marsiglia e di diversi attuali ed ex dirigenti, nelle prime ore del mattino un’altra inchiesta ha scosso il mondo del pallne transalpino. Al centro dell’indagine questa volta troviamo un altro club del sud della Francia, il Nimes, accusato di aver comprato alcune partite della scorsa stagione per assicurarsi la salvezza in Ligue 2.
Gli investigatori hanno aperto un’inchiesta dopo essere venuti a conoscenza di alcune telefonate tra il presidente del Nimes, Jean-Marc Conrad ed un azionista dei Crocos, Serge Kasparian, intercettati nel quadro di un’altra indagine. I sospetti sono concentrati su tre partite Digione-Nimes, Angers-Nimes e Nimes-Caen, disputate tutte e tre tra il 25 aprile ed il 13 maggio 2014.
Al momento attuale si troverebbero in stato di fermo una decina di persone, tra cui il presidente del Nimes (nella foto), il presidente del Caen (ora in Ligue 1) Jean François Fortin, e l’allenatore del Digione, Olivier Dall’Oglio. Il tecnico del Caen, Patrice Garande ed uno dei dirigenti rossoblù, l’ex giocatore Xavier Gravelaine, sono stati ascoltati dalla polizia ma non hanno subito alcun provvedimento.
La LFP ha annunciato che si cosituirà parte civile, mentre l’ARJEL (l’autorità che regola le scommesse on line in Francia) ha dichiarato di non aver rilevato giocate sospette sulle suddette partite. Intanto, potrebbero esserci ulteriori sviuppi un una vicenda che secondo alcune fonti (non confermate) riguarderebbe, oltre alle squadre citate, anche Creteil e CA Bastia.
Le prime reazioni sono giunte da Angers e Digione. Tra i primi c’è molta sorpresa, poichè nessun tesserato è stato finora ascoltato dagli inquirenti, mentre a Digione si sottolinea come il risultato della gara in questione (il Nimes uscì sconfitto 5-1) sia in contraddizione con le accuse mosse al club della Borgogna.
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