Zenit-Bayer 1-2 – Le Pagelle: per i russi SON dolori …

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Lodygin 6 – Il primo tempo è solo di ordinaria amministrazione. Nella ripresa viene punito due volte da Son, ma non può nulla. Incolpevole.

Anyukov 5,5 – Prova a spingere nel primo tempo, a corrente alternata. Nella ripresa scompare. Ectoplasmatico.

Garay 5,5 – Sbaglia con i compagni nell’occasione del raddoppio tedesco. E’ l’unica macchia di una gara tutto sommato discreta. Ma si tratta di un errore troppo grande. Spuntato.

Lombaerts 5,5 – Vedi Garay

Criscito 5,5 – Dietro non corre eccessivi problemi, ma davanti si vede troppo raramente. Timido.

Witsel 5,5 – I 40 milioni spesi un anno fa gridano ancora vendetta. Vaga a vuoto in mezzo al campo senza fare mai nulla di utile. Dannoso (per la squadra).

Javi Garcia 5,5 – Prova a spezzare le (poche) trame di gioco del Leverkusen, oltre che ad impostare quelle russe. Promosso per il primo obiettivo, decisamente bocciato per il secondo.

Hulk 5 – Centra un palo su una punizione sbagliata, per il resto la solita snervante prestazione da solista. La sensazione è che abbia sbagliato sport: a calcio si gioca in undici, non da soli. Egoista e dannoso (per la salute del sottoscritto).

Shatov 5 – Ci si accorge di lui quando si legge la formazione al primo minuto e ce se ne ricorda quando esce all’87’. In mezzo il nulla. (dall’87 Arshavin sv)

Danny 4,5 – Non azzecca passaggi elementari da tempo immemore. Non si capisce ancora se si tratti di lui oppure in estate lo abbiano rapito gli alieni e sostituito con un gemello scarso. Inguardabile. (dal 79′ Ryazantsev 6 – ll fatto che lui sia il migliore dello Zenit deve far riflettere. La palla per il goal di Rondon va vista e rivista nelle scuole calcio.)

Kerzhakov 5,5 – Ha due chance per segnare, e le spreca entrambe. Prima sbaglia un goal semplicissimo sparando su Leno, poi lo salta ma mette sull’esterno della rete. Maldestro. (dal 79′ Rondon 6,5 – Entra, combina alla perfezione con Ryazantsev e segna un bel goal. Avesse giocato dal primo minuto, forse, staremmo parlando di un’altra gara).

Villas Boas 4 – Lo Zenit visto stasera è qualcosa che viaggia tra l’orrido ed il preoccupante. Gioca male, forse meglio dire che non gioca. Sono questi i risultati di mesi di lavoro? Frustrante.

Leno 7 – Il salvataggio su Kerzhakov nel primo tempo indirizza la gara sui binari giusti. Per il resto non deve fare nulla.

Donati 6 – Si piazza sulla fascia a mantenere le (inesistenti) scorrazzate russe e svolge il compitino in maniera efficace. Scolaretto.

Toprak 6 – Inizia benino, chiude allo stesso modo. In mezzo una gara attenta in fase di copertura.

Spahic 5 – Perde Kerzhakov nel primo tempo e quasi lo Zenit segna. Nella ripresa rischia il rosso per un fallo sullo stesso russo lanciato a rete, ma per l’arbitro è tutto regolare.

Jedvaj 5,5 – Parte bene, ma poi con il passare del tempo rischia di andare in affanno contro Hulk. Schmidt, per non rischiare lo sostituisce. (dal 65′ Boenisch 6 – Jedvaj rischia di andare un po’ in affanno con gli avversari, ed allora entra lui, che si mette a presidiare la fascia come un pirata con il bottino di guerra.)

Calhanoglu 5,5 – Da lui ci si aspetta la giocata del fuoriclasse che però non viene fuori. La squadra però gira quando lui fa girar palla.

Bender 6 – Recupera diversi palloni in mezzo al campo, consumando almeno quattro polmoni. Stakanovista.

Brandt 5 – Si nota meno lui che il proverbiale ago nel pagliaio. Ed è tutto dire. Desaparecidos. (dal 53′ Drmic 5,5 – Si mette sulla fascia per dare un po’ più di spinta ai suoi. Apprezzabile la voglia, meno il risultato).

Bellarabi 6 – Nel primo tempo è l’unico delle aspirine a provare a fare qualcosa, non trovando però grande collaborazione dei compagni. Nella ripresa cala e scompare.

Son 7 – Il primo goal è splendido per esecuzione, il secondo per precisione. Il coreano è il vero vincitore della gara. Chapeau. Zar.

Kiessling 6,5 – Fa tanto lavoro sporco, portando per primo il pressing sui portatori di palla avversari. Ha il merito di servire a Son la palla del raddoppio. (dal 91′ Kruse sv)

Schmidt 6,5 – Prepara la gara tra attesa e ripartenze. Lo schema che sblocca la sfida è studiato in allenamento e messo in pratica in maniera perfetta. I suoi allievi si applicano, lui sorride e li vede quasi tutti promossi. Maestro.

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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