PREMIER LEAGUE – Roy Maurice Keane , più notoriamente conosciuto come Roy Keane è nato a Cork ( Irlanda ) il 10 Luglio 1971, dopo una carriera fatta di vittorie, si accomoda ora in panchina come assistente di Paul Lambert allenatore del Aston Villa. Giocatore forte, durissimo nei contrasti, uno che non mollava mai un centimetro, con un carattere davvero difficile, ha deciso di raccontarsi tramite la sua autobiografia, dove ha esposto diversi aneddoti della sua lunga carriera calcistica , come quel ”clamoroso” addio allo United: “Ebbi un’animata discussione con Carlos Queiroz (vice di Ferguson al Manchester United) che mi accusò di mancanza di lealtà. Dissi “Carlos, parli a me di lealtà? Tu che hai lasciato la squadra dopo 12 mesi per andare al Real Madrid. Io avrei potuto andare al Bayern Monaco e alla Juventus ma non l’ho fatto”. Intervenne Ferguson, dicendo “Sono stanco di voi”. Presi 5000 sterline di multa. Pochi giorni dopo cercai di ricucire il rapporto. Sapevo che la mia storia con lo United era finita ma chiesi comunque scusa. Tornando indietro non lo rifarei, volevo scusarmi per quello che era successo ma non per quello che avevo fatto. Nel 1998 ci fu uno scontro fisico tra me e Schmeichel. Ero appena tornato da un infortunio, abbiamo avuto un faccia a faccia degenerato in rissa. Avevamo bevuto qualcosa di troppo, il giorno dopo avevo male alla mano e un dito girato all’indietro. Peter si presentò dai giornalisti con gli occhiali da sole. Aveva un occhio nero, tutti si domandarono il perché…” .
Non solo, oltre che a svelare questo particolare retroscena, ha fatto molto più scalpore il racconto di quando vestiva la maglia del Nottingham Forrest e durante un match di Carling Cup tra Nottingham Forest e Leicester City, Keane provò felicità per l’infarto che colpi il calciatore Clive Clarke: “Sì, ebbi quel pensiero malvagio, ero felice si fosse sentito male proprio quel giorno, così da distogliere l’attenzione dalla nostra orribile prestazione”.
Roy Keane è sempre stato un tipo particolare. Solo poche settimane fa, rifiutò il saluto di Mourinho: la partita era sul risultato di 3 a 0 a favore del Chelsea, e il portoghese decise di andare a porgere i saluti 30 secondi prima del fischio finale, comportamento che non è assolutamente piaciuto a Lambert e all’irlandese, il quale non ha degnato nemmeno di uno sguardo il tecnico ex Inter. Insomma, Keane è fatto cosi, un tipo davvero strano, che nella sua vita si è sempre trovato in situazioni alquanto ambigue, non mancavano mai risse o litigi sia dentro che fuori dal campo. Ma l’ex capitano dei Red Evils è questo: prendere o lasciare.