Finalmente si hanno notizie sull’infortunio di Mateo Musacchio che nel finale dell’ultima partita di campionato contro il Real Madrid ha dovuto lasciare il campo a causa di un problema muscolare. Il bollettino medico recita chiaramente “strappo di I-II grado al terzo prossimale del bicipite femorale destro”, una diagnosi che non può certo soddisfare lo staff tecnico. La buona notizia è che il terzo prossimale è una zona più muscolare che tendinea, ma trattandosi comunque di uno strappo i tempi di recupero non saranno molto brevi. Si parla più o meno di un mese, ma ovviamente sono stime approssimative, fatto sta che il Villarreal dovrà fare a meno di uno dei suoi migliori uomini per un buon pugno di partite.
È preoccupante soprattutto perché si tratta già del settimo infortunio di natura muscolare e considerando che siamo appena a inizio ottobre il dato è allarmante. L’anno scorso il Villarreal ha cambiato una serie di figure importanti nel proprio staff medico, tra cui il medico sociale, e gli infortuni muscolari sono stati eccessivamente sopra la media, specialmente nel girone di ritorno, e ciò causò un drastico ridimensionamento tecnico che fece precipitare la squadra in classifica nella seconda parte di stagione. Quest’anno le cose sembrano addirittura esser peggiorate e gli impegni sono aumentati per via delle gare di Europa League. I dubbi sulla nuova équipe medica aumentano di settimana in settimana, eppure nessuno ne parla, si preferisce attribuire le cause alla sfortuna.
Adesso Marcelino ha integrato nel gruppo il canterano Israel Puerto come quarto centrale, ma la coppia titolare sarà composta da Víctor Ruiz e Gabriel Paulista, mentre Dorado – appena rientrato da uno stiramento all’adduttore che lo ha tenuto fermo per tutto settembre – sarà il primo ricambio al centro. Plausibilmente sarà proprio Víctor Ruiz a rimpiazzare l’argentino, ma l’intesa con Gabriel non è ancora affinata e ci sono molti interrogativi circa la loro compatibilità. Musacchio è un leader della difesa, nonostante la giovane età dirige i compagni come un timoniere mentre sia Ruiz che Gabriel sono abituati a esser diretti più che a dirigere e le loro capacità comunicative sono ancora sotto esame.
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