Siviglia-Valencia 1-1: rimonta “ché” in dieci uomini, Emery in difficoltà (VIDEO)

Una rivalità che col passare degli anni acquista sempre più vigore. Siviglia e Valencia lottano da diverse stagioni per gli stessi obiettivi, nel maggio scorso è arrivata poi la doppia sfida thrilling in semifinale di Europa League che resterà a lungo nella memoria. Insomma, il piatto forte della prima giornata di Liga è l’appuntamento al Sanchez Pizjuan tra due outsider di lusso, reduci da cambi stravolgenti durante la sessione di mercato estiva.

Il Siviglia, soprattutto, ha completamente rivoluzionato l’organico capace di conquistare la scorsa Europa League. Via il faro Rakitic, Alberto Moreno, Mbia e Fazio (ancora non ufficiale il trasferimento del centrale argentino al Tottenham ma stasera non è stato nemmeno utilizzato da Emery). In Andalusia sono arrivati diversi elementi di prospettiva (Denis Suarez, Iago Aspas e Deulofeu su tutti), qualche certezza nel proprio ruolo (il polacco Kryckowiak è chiamato a sostituire Rakitic, Tremoulinas a sinistra rimpiazzerà Moreno) e la ciliegina Banega.

Mezza rivoluzione anche sponda Valencia: hanno salutato Keita, Cartabia, Bernat, Romeu, Vargas, Mathieu, Ruiz e proprio Banega; Rodrigo, reduce dalla più che buona stagione al Benfica, la stella del mercato in entrata che registra anche gli arrivi di Andre Gomes, Zuculini, Orban, Mustafi (squalificato) e De Paul. La novità più rilevante, inutile sottolinearlo, è comunque in panchina: dopo il burrascoso addio a Pizzi, Lim ha scelto il portoghese Nuno Espirito Santo, proveniente dal Rio Ave, come nuovo allenatore del Valencia.

Il giovane tecnico, per la verità, sembra essere già sulla buona strada: più che discreto il primo tempo dei suoi a Siviglia, padroni del campo anche senza creare tantissime occasioni da rete. La più nitida all’8′: Iborra perde uno dei tanti palloni della sua pessima partita, Alcacer si invola e serve Pablo Piatti che, col destro, spiazza Beto ma colpisce un clamoroso doppio palo. Quasi sotto shock e perso proprio il portiere portoghese per infortunio, il Siviglia fatica ad imbastire uno straccio di manovra offensiva. Impietoso il confronto tra Krychowiak e Rakitic, il polacco crescerà ma resta due categorie inferiore al nuovo centrocampista del Barcellona. Vitolo è protagonista di qualche spunto interessante, ma è il Valencia a fare la partita: Rodrigo è una spina sul fianco sulla destra, Parejo è in serata sì. Il prodotto del vivaio del Madrid ispira il gioco ospite, Diego Alves intanto resta inoperoso. Barbosa, il nuovo portiere del Siviglia (proveniente dal Las Palmas) quasi regala il vantaggio ad Alcacer, ma la fa franca.

Parejo, migliore in campo, lotta con Krychowiak
Parejo, migliore in campo, lotta con Krychowiak

Il vantaggio firmato da Aleix Vidal al 43′, dunque, è quasi inaspettato: Bacca, con l’unica azione degna di nota della sua deludente partita, sfonda centralmente il muro avversario e allarga per l’ex Almeria che necessita di due conclusioni per battere Alves. Al 45′ è 1-0. Meglio il Siviglia nei primi venti minuti della ripresa, Vitolo sfiora il raddoppio con un destro da ottima posizione che termina di poco a lato. La partita sembra andare definitivamente nella direzione degli uomini di Emery al 65′: Vidal e il nuovo entrato Rodrigo De Paul sbracciano a centrocampo, l’argentino però reagisce con una mezza gomitata e vede sventolarsi il rosso diretto.

Il Siviglia, però, si rilassa e lascia campo agli ospiti. Gli ultimi 20 minuti dell’undici “ché” sono un crescendo rossiniano, ispirati dalle giocate deliziose di Dani Parejo, quest’anno responsabilizzato anche dalla fascia di capitano. Il regista colpisce un palo esterno su una punizione calciata “alla Pirlo” poi è all’origine dell’azione del pareggio all’88’: Rodrigo mette in mezzo per Otamendi, conclusione ribattuta ma pallone che capita dalle parti di Orban che, di petto, insacca. E’ il gol del definitivo 1-1, risultato tutto sommato giusto ma che va meglio ai padroni di casa. L’impressione, già avuta nel precampionato, è che Emery ha tantissimo lavoro davanti a sé.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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