Colombia-Costa D’Avorio 2-1: un Quintero di felicità, Cafeteros a un passo dagli ottavi

Una sfida che vale tanto, tantissimo, Colombia-Costa D’Avorio mette in palio un bel pezzo di qualificazione al turno a eliminazione diretta. Le due formazioni, reduci da successo nella prima gara del torneo, si mettono in campo con moduli speculari sulla carta. Sabri Lamouchi fa partire Drogba dalla panchina come previsto, affidandosi a Bony, positivo contro i giapponesi, i Cafeteros di Pekerman invece fronteggiano l’assenza di Bacca, davanti c’è Gutierrez, Ibarbo e Cuadrado larghi con James Rodriguez nel ruolo di suggeritore. Al pronti e via entrambe le squadre provano a metterla sulla velocità, dote che abbonda, la prima occasione buona arriva dopo sei minuti. Dopo una combinazione, non proprio voluta a dire il vero, con Cuadrado, l’attaccante va al tiro, sfera di poco a lato. La Colombia è bella, si piace e compiace, Bamba deve metterci il corpicione per interrompere la splendida azione tutta di prima che all’ottavo minuto ha fatto tremare la Costa d’Avorio.

I Cafeteros giocano bene, abbiamo detto, ma manca sempre quel pizzico di precisione per punire l’avversario, Rodríguez in particolare non sembra troppo ispirato in questa fase. Gli Elefanti evidenziano uno spirito di sacrificio che spesso gli è mancato in altre occasioni, tornano tutti, Aurier invece fa il viaggio inverso e alla mezz’ora va vicino al gol col sinistro. Bravo Ospina. Poco prima però la palla buona (e non è la prima) l’ha avuta la Colombia, funziona tutto a meraviglia, Cuadrado per Rodríguez, James che mette Gutiérrez davanti al portiere e… Niente. L’attaccante si pappa il gol. Buon appetito a lui, il fegato di Pekerman invece non gode. Gervinho cerca di creare problemi in solitaria, la coppia Yepes-Zápata si disimpegna sempre con ordine. Non è stato un primo tempo sensazionale, abbiamo comunque visto molto di peggio in queste prime battute del Mondiale. Meglio la Colombia senza dubbio ma qualcosa si inceppa sempre.

Agli ordini dell’esperto Webb le due squadre tornano in campo per il secondo tempo. Yaya Touré, una comparsa nella prima frazione, rivuole i panni (abituali per lui) del protagonista e dopo otto minuti scalda le mani di Ospina su punizione. Il fuoriclasse del Manchester al 57esimo serve un pallone da applausi a Bony, l’attaccante dello Swansea se ne esce con un’acrobazia che a malapena sfiora la palla. Wilfred, basta scherzare su. I Cafeteros comunque continuano a spingere, sebbene gli africani siano più incisivi nella ripresa, Yepes e soci fanno un lavoro straordinario. A mezz’ora dallo scadere Cuadrado dà spettacolo, tiro da posizione proibitiva che si spegne sulla traversa con la complicità di Barry. Sarebbe stato un gol da cineteca. Non altrettanto bello, ma quello di James Rodríguez è vero e rompe l’equilibrio. Minuto 64: Cuadrado dalla bandierina, Rodríguez taglia veloce sul primpo palo e mette nel sacco. Girandola di cambi, gli uomini di Lamouchi cercano prontamente il pari, ancora attento Ospina a disinnescare il pericoloso cross di Aurier.

La voglia di segnare però porta Die a commettere un’ingenuità, davvero pessima la palla persa in mezzo al campo, Gutiérrez ringrazia e mette Quintero davanti alla porta, mancino assassino. Due a zero Colombia. La Costa d’Avorio, etichettata in più occasioni come squadra bella ma poco compatta, stavolta l’impegno ce lo mette eccome, al 73esimo Gervinho prova a tenere vive le speranze con un gol bellissimo. Il romanista prende palla largo, salta tutti e piazza la palla nel sacco di destro. Una vera e propria prodezza, a Roma gongolano. Gli Elefanti schiacciano i sudamericani nella propria metà campo, ci provano Kalou, ci prova ancora Gervinho, chiuso bene da Ospina, ma il risultato non cambia nonostante l’ingresso di Drogba a inizio secondo tempo. Poco prima dello scadere Quintero ha cercato il secondo gol personale con una conclusione praticamente da centrocampo. Vince la Colombia al termine di una gara diventata rovente nella ripresa, tre punti che valgono l’ipoteca sugli ottavi di finale.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

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