Spagna-Olanda 1-5 – C’è chi Iker no: gli Oranje distruggono le Furie Rosse

SPAGNA-OLANDA 1-5 – Da Johannesburg a Salvador. Il Gruppo B, raggruppamento fra i più equilibrati dell’intero Mondiale, prende avvio con quella che, a detta di tutti, è la gara regina della fase a gironi: Spagna-Olanda, remake della finalissima di quattro anni fa. Rispetto ad allora, la Spagna è cambiata relativamente poco, un Diego Costa in più (davanti) e un Puyol in meno (dietro); l’Olanda, invece, si è decisamente ringiovanita e si presenta, almeno per la gara inaugurale, con una linea a cinque in difesa, scelta totalmente antistorica per i figli di Cruyff. La posta in palio è alta, altissima: chi vince, con ogni probabilità, e Cile permettendo, eviterà il Brasile negli ottavi di finale.

Avvio di partita a ritmi blandi: la Spagna prova, infruttuosamente, a creare gioco, l’Olanda, invece, fatica in fase di costruzione complice il pressing asfissiante degli iberici. La prima nitida occasione da gol è appannaggio degli olandesi: Snejider, servito splendidamente da Robben, si ritrova a tu per tu con Casillas, ma spara addosso al portiere del Real. Al nono, primo squillo delle Furie Rosse con Iniesta, autore di un destro dal limite dell’area che si perde di poco alto sopra la traversa. Tre giri di lancette e Diego Costa, ben imbeccato da Xavi, viene bloccato da uno splendido intervento di Vlaar, che chiude lo specchio della porta all’avversario e mette la palla in rimessa laterale. Partita maschia, gli olandesi, per limitare le fonti di gioco spagnole, pressano in maniera decisamente aggressiva. E’ ancora Diego Costa, complice un clamoroso errore di Martins Indi, a penetrare in area di rigore, ma la conclusione è sbilenca e non impensierisce l’estremo difensore olandese. Gli uomini di Del Bosque insistono, ma Vlaar, stavolta su Silva, è ancora una volta efficace in estirada e salva tutto per la seconda volta in venti minuti.

Al venticinquesimo, scatta il primo cartellino giallo: De Guzman commette fallo su Iniesta e viene ammonito da Rizzoli. Un minuto e la Spagna, complice l’intervento falloso di de Vrij ai danni di Diego Costa, ottiene un calcio di rigore: dagli undici metri si presenta Xabi Alonso, che batte Cillessen e porta meritatamente in vantaggio le Furie Rosse. Brivido in area di rigore spagnola al trentaduesimo, il cross di Blind attraversa tutto lo specchio della porta senza essere deviato in rete da nessun compagno di squadra. A tre minuti dalla fine del primo tempo, Iniesta – approfittando della maldisposta linea difensiva avversaria – mette Silva davanti a Cilessen, ma il giocatore del City calcia malamente sul fondo con un lezioso ed inutile tocco sotto. Gol sbagliato, gol subito: Blind crossa dalla sinistra dalla trequarti, Van Persie effettua un colpo di testa a volo d’angelo e beffa Casillas. L’Olanda pareggia e ringrazia Pique, che non segue il movimento di Sergio Ramos, resta basso e tiene in gioco Van Persie, bravissimo, poi, ad insaccare di testa. Si va al riposo in parità, punteggio forse stretto per la Spagna, anche se la squadra di Van Gaal non ha assolutamente demeritato il pareggio.

Nessun cambio nell’intervallo: si riparte dagli stessi ventidue protagonisti del primo tempo. Ma dopo sette minuti, l’Olanda passa in vantaggio: la Spagna perde palla nella metà campo avversaria, Blind fa partire uno splendido traversone per Robben, che aggancia meravigliosamente di sinistro, disorienta Pique e poi trafigge Casillas. Ancora, fortissimamente, monologo arancione: Robben è devastante per vie centrali ed è bravo, poi, a servire Van Persie, autore di un potente destro che si spegne sulla traversa a Casillas battuto. Del Bosque corre ai ripari: fuori Diego Costa e Xabi Alonso, dentro Pedro e Torres, con Iniesta che si abbassa da esterno alto a mezzala. Passano solo dieci minuti e la squadra di Van Gaal, complice una clamorosa uscita a farfalle di Casillas (leggermente disturbato da Van Persie), trova il terzo gol con de Vrij, abile ad insaccare di testa su invito delizioso – da calcio da fermo – di Sneijder. Due giri di lancette ed è la Spagna ad andare a segno con Silva, ma il guardalinee annulla, giustamente, per posizione irregolare dell’ex calciatore del Valencia. La partita è emozionante e vibrante: la Spagna si sbilancia e lascia campo aperto per uno scatenato Robben, che oggi, agendo in posizione decisamente più centrale rispetto al solito, sta mettendo a soqquadro la retroguardia dei Campioni del Mondo in carica.

Ancora Olanda al sessantottesimo, Casillas, però, è bravissimo a respingere con i piedi l’insidiosa conclusione di Van Persie. Ma l’incubo spagnolo non è finito: Casillas controlla malissimo il pallone e se lo fa rubare da Van Persie, che raccoglie la sfera e la deposita nella porta sguarnita. Spagna, uno, Olanda, quattro: incredibile nello stato di Bahia! La Spagna prova a scuotersi, la punizione di Ramos, al minuto settantacinque, termina a lato della porta difesa da Cillessen. Ma non è serata per le Furie Rosse. Al settantanovesimo, gli spagnoli perdono palla al limite dell’area di rigore avversaria, gli uomini di Van Gaal ripartono velocemente in contropiede con Robben, che brucia Ramos in velocità, aggira un disorientato Casillas e mette a segno il quinto gol della selezione olandese. La figuraccia spagnola, ora, assume i contorni di una disfatta storica. Cinque giri di lancette e Robben sfiora il sesto gol, Casillas, stavolta, è bravissimo a respingere la conclusione del calciatore olandese. Altra occasione per l’Olanda al novantunesimo, ma Sneijder, solo in area di rigore, scivola  e fallisce una clamorosa occasione da gol. La vendetta è compiuta: gli olandesi, a quattro anni dalla finale sudafricana, distruggono tecnicamente e tatticamente i “maestri” spagnoli, che tornano negli spogliatoi increduli per quanto avvenuto sul rettangolo verde. Per le Furie Rosse, ora, il cammino si complica notevolmente. E negli ottavi, qualora venissero centrati, l’incrocio con il  Brasile è decisamente probabile. Nulla è ancora compromesso, ma il cammino, per gli uomini di Del Bosque, è già maledettamente complicato al termine dei primi novanta minuti.

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