BUNDESLIGA, SETTIMA GIORNATA – Passano gli anni. Cambiano gli allenatori. Ma per il Werder Brema il problema principale resta sempre lo stesso: la fase difensiva. Anche se con Dutt, almeno per quanto visto in queste prime sette partite, più che la fase difensiva in sé – che va comunque migliorata – ad incidere sono gli errori dei singoli. Se nelle prime partite il “protagonista” assoluto è stato Prodl, ora il posto dell’austriaco è stato preso – in campo e “dietro la lavagna” – dal congolose Lukimya, corresponsabile di almeno due dei tre gol subiti dai biancoverdi.
Eppure la giornata sembrava volgere al meglio per il Werder, che passava in vantaggio dopo solo otto minuti grazie ad un autogol di Dabanli, sfortunato protagonista di una deviazione involontaria su un tiro-cross dell’ex palermitano Santiago Garcia, autore di un match decisamente positivo fino al primo gol ospite. Dopo una mezz’ora nettamente dominata, specie sull’out sinistro, il Werder perveniva al raddoppio con Elia, bravo a chiudere di piatto destro un bel invito dalla sinistra di Hunt. La reazione del Norimberga non si faceva attendere. E ad un minuto dal termine, complice un clamoroso errore di Santiago Garcia (che si fa scavalcare ingenuamente dalla sfera), i bavaresi accorciavano le distanze con Kiyotake, che conclude con un destro di controbalzo su cui nulla può Mielitz. Il gol in chiusura di tempo ringalluzziva gli ospiti, autori di un avvio di ripresa tambureggiante. La superiorità degli uomini di Wiesinger veniva premiata al settimo da un gol in spaccata di Drmic, ma i demeriti di Lukimya (autore di una gigantesca dormita sul cross dalla destra di Pekhart) andavano ben oltre i meriti dell’attaccante elvetico. Il Werder reagiva immediatamente, ma il colpo di testa a botta sicura del tanto vituperato Lukimya veniva salvato sulla linea di porta da Plattenhardt. Passavano altri cinque minuti e Elia, al termine di una indecisione della retroguardia avversaria (che cincischia anziché spazzare il pallone), trovava il gol del vantaggio con un bel destro al volo. L’esultanza dei tifosi locali, però, aveva breve durata: al ventiquattresimo, dopo solo duecentoquaranta secondi dal gol di Elia, il Norimberga giungeva al 3-3 con Hloušek, servito in maniera impeccabile da Kiyotake. Nel finale, Mielitz saliva in cattedra con alcuni interventi che, al tirar delle somme, risultavano determinanti per fissare il punteggio sul definitivo 3-3.
Vittoria rotonda dello Stoccarda sul campo del fanalino di coda Braunschweig. Lo 0-4 finale, però, risultava eccessivo per i padroni di casa che, specie nel primo tempo, opponevano una fiera resistenza ai più quotati avversari. Il gol che sbloccava il match lo metteva a segno, in chiusura di primo tempo, il solito Ibisevic, che insaccava di testa un cross dell’onnipresente Maxim. Nella ripresa, lo Stoccarda dilagava: al quinto, dopo una respinta difettosa di Petkovic su un tiro dalla distanza di Traorè, Maxim trovava il gol del raddoppio; ad un quarto dal termine, su invito di Gentner, Traorè trovava il primo gol stagionale e dieci minuti più tardi, sfornando l’assist per il secondo gol personale di Ibisevic, si rendeva protagonista anche nell’azione del definitivo 0-4. Ed ora cosa ne sarà dell’armata “Braunschweig-Leone”? I punti di ritardo dalla “zona-salvezza” restano solo quattro, ma i numeri restano impietosi: differenza reti negativa di ben quindici unità e solo tre gol realizzati. La Zweite è dietro l’angolo. Nonostante siano passate solo sette giornate dall’avvio del torneo.
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