Porto-Benfica 2-1- Kelvin punisce le Aguias al 92°:Porto ad un passo dal terzo titolo consecutivo

PORTO BENFICA.  Dramma e incredulità. Sentimenti contrastanti che descrivono, come meglio non si potrebbe, lo stato d’animo delle due grandi del calcio lusitano. L’incredutilità dei Dragões è rappresentata al meglio da Vitor Pereira, che al momento del gol di Kelvin si lascia andare ad un urlo liberatorio misto lacrime di gioia, per un successo che, con ogni probabilità, significa terzo titolo consecutivo, il ventisettesimo della storia dei dragoni. Il dramma delle Aguias è ritratto nell’immagine di Jorge Jesus, in ginocchio, con lo sguardo prima perso nel vuoto e poi mestamente rivolto verso il basso, al momento del gol di Kelvin. Il calcio è questo: gioia e dolore. Anche se il Benfica, pareggiando domenica scorsa al da Luz contro l’Estoril,  s’è scavato una fossa assai profonda: se fossero stati ottenuti – come da pronostico – i tre punti contro i Canarinhos, la sconfitta di stasera sarebbe stata innocua.

Il Porto si schiera con la miglior formazione possibile: centrocampo composto dal trio Lucho- Fernando – Moutinho, mentre in attacco è confermato il tridente Varela-Martinez- Rodriguez. Nel Benfica, forse complice la finale d’Europa League alle porte,  Jorge Jesus lascia in panchina  Cardozo, mentre nel ruolo d’esterno basso di sinistra viene preferito ancora una volta André Almeida (un adattato nel ruolo)  al discontinuo Melgarejo. Il match si gioca a grande intensità, ma le occasioni da gol latitano. I padroni di casa si rendono protagonisti di due azioni di rilievo con Martinez e Fernando;  Artur, però,  non deve ricorrere ad interventi straordinari per mantenere illibata la propria porta. Al diciottesimo, alla prima vera occasione da gol, il Benfica si porta in vantaggio: Salvio effettua una lunga rimessa laterale, Garay – al termine di un piccolo batti e ribatti – raccoglie la palla e serve un assist (involontario?) a Lima, che insacca a porta sguarnita; per l’ex arsenalistas si tratta del diciassettesimo gol in campionato. Il vantaggio degli ospiti, però, dura solo sette minuti: Varela, al ventiseiesimo, mette un pallone nel mezzo, Maxi Pereira devia involontariamente la sfera e trae in inganno Artur,  che non riesce ad evitare il gol del pareggio dei locali. Il Benfica, dopo un solo minuto, si rende nuovamente pericoloso con Lima, che costringe Helton ad una difficile deviazione in corner. Il Porto risponde, quattro minuti più tardi, con un tiro di Moutinho dalla lunga distanza, ma Artur è bravo a distendersi e ad evitare il secondo gol. Il match risulta apprezzabile, giocato ad un ritmo decisamente intenso e scorrevole, anche se  le occasioni da gol latitano. Si va al riposo con un pareggio decisamente giusto per quanto espresso in campo dalle due compagini.

Nella ripresa parte meglio il Porto, trascinato da un Varela particolarmente in palla. Nei primi cinque minuti della ripresa, l’ala destra dei dragoni getta il panico nelle retroguardia ospite con alcune giocate in velocità, ma le conclusioni non inquadrano mai lo specchio della porta. Il Benfica prova a prendere campo, senza mettere in particolare apprensione la difesa locale. La fase centrale del secondo tempo è, senz’ombra di dubbio, la meno interessante del match: il ritmo comprensibilmente scende, e le due squadre non creano più nessuna occasione da gol. Inizia la girandola di cambi: nel Porto entrano Defour e Kelvin in luogo di Fernando e Gonzalez, mentre nel Benfica fanno il loro ingresso in campo Roderick e Cardozo per Gaitan e Lima. Dopo oltre venti minuti privi di occasioni, la partita si ravviva all’ottantesimo grazie a Cardozo, autore di un’insidiosa punizione rasoterra, che costringe Helton ad una difficile respinta in angolo. Il Porto, quattro minuti dopo, risponde con James Rodriguez, che fallisce da posizione invitante. Il quarto uomo segnala quattro minuti di recupero. Nel frattempo, i due allenatori optano per l’ultimo cambio a loro disposizione: per i dragoni entra Liedson ed esce Danilo; per le aquile in campo Aimar e fuori John. Tutto lascia presagire ad un pareggio che soddisferebbe il Benfica, ma il calcio, com’è noto ai più, è uno sport tremendo e stupendo allo stesso tempo. Minuto novantadue: Kelvin riceve il pallone in area di rigore, lo controlla e da posizione defilata fa partire un potente (e preciso) sinistro ad incrociare sul quale Artur non può nulla. E’ l’apoteosi al Do Dragao: Porto-Benfica 2-1. E i dragoni, quanto tutto sembrava ormai perso, sono ad un passo dalla conquista del terzo titolo consecutivo. Un alloro che resterà impresso indelebile nella mente dei tifosi biancoblu.

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