Norvegia, il riepilogo della stagione appena conclusa; Tippeligaen ancora al Molde

Norvegia, il riepilogo della stagione appena conclusa; Tippeligaen ancora al Molde

Si è conclusa domenica con lo svolgimento della finale della Coppa nazionale (a queste latitudini molto più sentita che altrove) la stagione calcistica norvegese del 2012 (la quale, come avviene nei paesi a clima rigido, si disputa durante l’anno solare e non da fine estate a primavera come nell’Europa del sud): la Coppa di Norvegia è stata vinta dall’Hødd, una formazione che milita in Adeccoligaen, cioè la “serie B” norvegese, dove tra l’altro ha evitato la retrocessione solo grazie alla differenza reti. Quello di domenica non è che l’ultimo risultato a sorpresa di un movimento calcistico in profonda metamorfosi, come confermato dagli esiti degli ultimi anni di Tippeligaen, la locale “serie A”: in Norvegia, da un po’ di tempo a questa parte, sta cambiando la geografia del calcio. Il calcio norvegese viene da un ventennio quasi ininterrotto di dominio egemonico del Rosenborg, la squadra di Trondheim che negli anni ’90 ha vissuto anche momenti di gloria in Europa, diventando per un certo periodo un’habitué dei gironi di Champions League e togliendosi pure lo sfizio di portarsi a casa lo scalpo di qualche top team continentale. Quei tempi, però, sono tramontati: il Rosenborg non riesce più ad alzare la voce in Europa da tempo, ed anche in patria soffre l’agguerrita concorrenza di altri team ambiziosi. Questo non significa che il Rosenborg sia scomparso dalle cronache calcistiche: è sempre lì che combatte nelle zone alte della classifica, e anche quest’anno, così come nella passata stagione, ha chiuso con un terzo posto che per qualsiasi altro team sarebbe stato un ottimo risultato; resta però il fatto che per il secondo anno consecutivo i ragazzi di Trondheim sono rimasti a bocca asciutta, senza aggiudicarsi il titolo, ed hanno visto in entrambi casi raggiungere l’agognata vittoria una squadra che fino al 2010 non aveva mai vinto nulla nella sua storia se non un paio di coppe di Norvegia: stiamo parlando del Molde.

La notizia di apertura sulla Tippeligaen 2012 è quindi – non poteva essere altrimenti – la riconferma del Molde, campione per il secondo anno consecutivo. Guidato da un signore che in campo ha vinto di tutto, anche la Champions League, ed ha manifestato l’intenzione di non smettere a vincere neanche in panchina, Ole Gunnar Solskjær, il Molde ha varato da qualche anno il progetto di sostituire il Rosenborg nel ruolo di team egemone in Norvegia provando anche a diventare competitivo pure in Europa. L’anno passato sono arrivati i primi frutti di questo piano, con la vittoria della Tippeligaen. Ad inizio 2012, molti commentatori avevano manifestato più di una perplessità in merito alla possibilità che il Molde potesse affermarsi per il secondo anno consecutivo, ottenendo un bis sempre difficilissimo da raggiungere. Il Molde, però, ce l’ha fatta: non è stata una passeggiata, anzi è stata molto più dura dell’anno scorso, ed il titolo è arrivato solo alla penultima giornata al termine di un girone di ritorno condotto a tappe forzate dopo che il girone di andata era stato positivo ma non esaltante. Ma alla fine per il Molde è arrivato il secondo titolo consecutivo, nonché il secondo in assoluto della sua storia.

La squadra che nel corso della stagione ha cercato con più veemenza di scompigliare i piani del Molde e conquistare lo scudetto norvegese è stata, oltre al già menzionato Rosenborg, lo Strømsgodset, che un campionato nella propria storia lo ha vinto ma solo nel lontano 1970. Lo Strømsgodset, team di stanza a Drammen, ha confermato le buone cose viste nel 2011 – allorché finì il campionato a metà classifica ma dopo un ottimo avvio – effettuando un grandissimo girone di andata, chiuso in testa con quattro punti di vantaggio sul Molde secondo: diciamo che a metà campionato, per lo Strømsgodset la vittoria finale era ben più che un sogno. Il girone di ritorno è stato molto più modesto: ancora alla 22° giornata (la Tippeligaen conta 16 squadre, quindi si giocano 30 giornate), lo Strømsgodset era primo in classifica, sebbene in coabitazione col Molde; alla 23° giornata è arrivata la sconfitta a Stavanger contro il Viking, e da allora la squadra di Drammen non ha più raggiunto la vetta, anche perché alla 26° giornata non è stata in grado di andare oltre un comunque buon pareggio nello scontro diretto casalingo proprio contro il Molde. Il secondo posto finale, che regala l’accesso all’Europa League, non è comunque da buttare via.

La stagione del Rosenborg, di cui si è già accennato, è stata complicata nel girone di andata, chiuso a meno sette punti dalla vetta, e più scoppiettante nel girone di ritorno. Alla 26° giornata, dopo il pareggio tra Strømsgodset e Molde di cui si è appena parlato, il Rosenborg ha addirittura raggiunto in vetta la squadra di Solskjær, accarezzando così il sogno di sorpassare nella volata scudetto i campioni in carica proprio a pochi metri dal traguardo, anche perché alla giornata successiva era in programma proprio il big-match tra Molde e Rosenborg: se la squadra di Trondheim avesse espugnato l’Aker Stadion di Molde, adesso probabilmente staremmo raccontando un’altra storia. Però il Molde in quell’occasione ha battuto il Rosenborg 2-0, mettendo di fatto una seria ipoteca sulla vittoria finale (anche se il finale è stato più thriller del dovuto perché alla 28° il Molde ha soltanto pareggiato a Tromsø, consentendo così di riavvicinarsi allo Strømsgodset che però non ha sfruttato l’occasione), e soprattutto tarpando le ali di ogni ambizione al Rosenborg, che dopo quel match ha decisamente mollato. La terza posizione finale garantisce comunque la partecipazione all’Europa League.

In quarta posizione è arrivato il Tromsø, il team più a nord della Tippeligaen e probabilmente, a quel che si sa, la squadra più a nord del mondo tra quelle che giocano nella massima divisione calcistica del loro paese (Tromsø è abbondantemente sopra il circolo polare artico). Il Tromsø la Tippeligaen non l’ha mai vinta, ma negli ultimi anni si è trovato spesso nelle sfere alte della classifica, ha giocato più volte in Europa League e non nasconde più il sogno di riuscire prima o poi a portarsi a casa il titolo. Ci vuole però più continuità: è un’ottima squadra ed anche quest’anno ha fornito ottime prestazioni, tuttavia ha degli spaventosi giri a vuoto che la espongono a brutte sconfitte anche contro squadre sulla carta abbordabili, e questo è un vizietto col quale non si vince un titolo nemmeno in Norvegia. L’ultimo giro a vuoto è stato il tonfo clamoroso di domenica scorsa nella finalissima di Coppa di Norvegia giocata come sempre ad Oslo. Ne abbiamo parlato in apertura: il Tromsø, trovandosi di fronte un avversario modesto come l’Hødd, si sentiva già in tasca la vittoria, che garantisce anche l’accesso all’Europa League. Invece il piccolo Hødd si è aggiudicato la vittoria ai rigori, meritandosi a pieno merito il titolo (in vantaggio nel secondo tempo, l’Hødd è stato raggiunto dal Tromsø solo all’87°, ma nei supplementari non ha subito il contraccolpo psicologico del gol preso allo scadere ed anzi si è difeso con ordine, per poi vincere dagli undici metri). E così il Tromsø è rimasto con un pugno di mosche in mano: la sconfitta di Oslo rischia di far sembrare più cupa di quanto non sia veramente stata una stagione tutto sommato buona, chiusa con pieno merito al quarto posto, che però non dà accesso all’Europa: il Tromsø, sia in campionato che in Coppa, è la prima delle escluse, e questa è una delusione non da poco.

Al quinto posto – a pari punti col Tromsø, e in questi casi a dirimere è la differenza reti, leggermente peggiore – è arrivato il Viking di Stavanger, che dopo un deprimente girone di andata ha giovato di uno dei pochi cambi di allenatori che si fanno da queste parti – dopo la decima giornata è stato silurato Åge Hareide per fare spazio allo svedese Kjell Jonevret – ed ha fatto un esaltante girone di ritorno. Un avvio così brutto ha reso inavvicinabile ogni obiettivo per questa stagione, ma l’esperienza fatta può essere di aiuto per costruire un gran 2013.

Scendendo troviamo il “ceto medio” di squadre che han fatto una stagione per lo più galleggiando in acque tranquille, team troppo deboli per ambire a posti che qualificano all’Europa e troppo forti per restare impelagati nelle paludi della zona retrocessione. Il bilancio di una stagione, poi, dipende anche dai punti di vista: in sesta posizione, a 42 punti, troviamo il Brann e l’Haugesund. Per il Brann, si tratta di un piazzamento deludente, considerato che la squadra, di stanza a Bergen, è una delle nobili del calcio norvegese ed ambisce a posizioni di vertice (a tal fine, nel mercato di riparazione è stato ripreso pure Erik Huseklepp, ex idolo delle folle di Bergen che, dopo una sfortunata peregrinazione in Europa durante la quale ha militato pure per breve tempo nel Bari, è tornato a casa per dare una svolta alla stagione del Brann ma non ha inciso più di tanto). Per l’Haugesund, squadra di secondo piano, si tratta invece di un ottimo piazzamento: il girone di andata è stato entusiasmante grazie soprattutto ai gol a raffica di una coppia di attaccanti micidiale, il serbo Nikola Djurdjic e Alexander Søderlund; nel girone di ritorno, il primo è stato inopinatamente ceduto agli svedesi dell’Helsingborg, il secondo è calato, e l’Haugesund si è un po’ ridimensionato. Alla fine comunque il settimo posto non è male.

Se da alcune squadre era lecito attendersi qualcosa di più, come per l’Aalesund la cui stagione è stata il massimo dell’anonimato, altre hanno fatto le nozze coi fichi secchi, come le matricole Hønefoss e Sandnes Ulf che, seppure un po’ col cuore in gola, tra stenti e polemiche (l’Hønefoss ha subito la penalizzazione di un punto che gli è stata tolta in seguito ad un ricorso accolto proprio prima dell’ultima giornata!), han conservato entrambe il posto in Tippeligaen (il Sandnes Ulf ha dovuto affrontare uno spareggio con l’Ullensaker/Kisa, team che a sorpresa ha vinto i playoff di Adeccoligaen, ma la doppia sfida non ha avuto storia, chiudendosi con un complessivo 7-1 per il club di Sandnes). Male invece il Fredrikstad, team non dei più derelitti retrocesso all’ultima giornata dopo un’infuocata volata per la salvezza, e malissimo lo Stabæk, squadra che nel non lontano 2008 ha vinto il campionato ma che oggi, in una situazione finanziaria non del tutto rosea, non è stata in grada di affrontare un campionato decente, risultando virtualmente retrocessa già a meta stagione.

Stagione in chiaroscuro anche per quanto riguarda l’Europa: Molde (pur “retrocedendo” dai preliminari di Champions League dopo una doppia sfida col Basilea buttata alle ortiche per un rigore sbagliato al 90° in Svizzera) e Rosenborg han raggiunto i gironi di Europa League. Anche se entrambe le squadre sono già eliminate prima della fine dei gironi (la sesta ed ultima giornata si disputerà la prossima settimana), era da qualche anno che non si vedevano due team norvegesi ai gironi di una competizione Uefa per cui il risultato, anche se avulso di grandi allori, fa ben sperare.

Nel complesso, è stata una stagione emozionante e divertente: per un approfondimento sui protagonisti, vi rimando alla prossima settimana con il profilo dei giocatori prescelti per un’ipotetica Top11 della Tippeligaen 2012. Per ora, ecco un riepilogo della stagione appena conclusasi

Francesco Naldi
http://calcionorvegese.blogspot.it/

Classifica finale
Molde 62
Strømsgodset 58
Rosenborg 55
Tromsø 49
Viking 49
Brann 42
Haugesund 42
Vålerenga 41
Lillestrøm 39
Odd Grenland° 39
Aalesund 38
Sogndal 34
Hønefoss 33
Sandnes Ulf 32
Fredrikstad 30
Stabæk 17
°: Un punto di penalizzazione

Classifica girone d’andata
Strømsgodset 35
Molde 31
Rosenborg 28
Haugesund 24
Tromsø 23
Vålerenga 21
Hønefoss 21
Aalesund 20
Brann 19
Sogndal 18
Viking 18
Lillestrøm 17
Sandnes Ulf 17
Odd Grenland 16
Fredrikstad 12
Stabæk 7

Classifica girone di ritorno
Molde 31
Viking 31
Rosenborg 27
Tromsø 26
Odd Grenland 24
Brann 23
Strømsgodset 23
Lillestrøm 22
Vålerenga 20
Aalesund 18
Fredrikstad 18
Haugesund 18
Sogndal 16
Sandnes Ulf 15
Hønefoss 12
Stabæk 10

Classifica marcatori
14 gol: Zdenek Ondrasek (Tromsø), Péter Kovács (Strømsgodset)
13 gol: Davy Claude Angan (Molde)
12 gol: Nikola Djurdjic (ex Haugesund)
11 gol: Rade Prica (Rosenborg), Kim Ojo (Brann), Ola Kamara (Strømsgodset)

Verdetti finali
Molde: vittoria Tippeligaen 2012, ammesso in Champions League dal 2° turno preliminare
Strømsgodset: ammesso all’Europa League dal 2° turno preliminare così come l’Hødd (vincitore della Coppa di Norvegia)
Rosenborg: ammesso all’Europa League (dal 1° turno preliminare)
Fredrikstad e Stabæk retrocesse in Adeccoligaen
Start e Sarpsborg 08 promosse dall’Adeccoligaen in Tippeligaen