HomeLigue 1L'eterna vacanza di Jesé, ignorato ma profumatamente stipendiato dal PSG

L’eterna vacanza di Jesé, ignorato ma profumatamente stipendiato dal PSG

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Per molti è già diventato una sorta di “nuovo Cassano”: inizio di carriera sfolgorante, talento notevole (anche se forse un filo sopravvalutato), carattere non esattamente dei più docili. Jesé Rodríguez Ruiz, a 25 anni, meglio conosciuto soltanto come Jesé, sembra aver già perso il treno per il calcio che conta.

La punta spagnola è di proprietà del PSG e lo sarà almeno fino al calciomercato invernale. Il club campione di Francia non ha agevolato il prestito ai tanti club sparsi per l’Europa (tra cui la Fiorentina) pronti ad ingaggiare l’ex Real Madrid: il PSG di fatto non ha mai accettato di pagare una parte dello stipendio di Jesé, finendo per chiudere sul nascere numerose trattative. Le ultime ore di mercato sono state frenetiche: il Nantes aveva raggiunto un accordo di massima coi parigini, mancava la firma del giocatore che sarebbe dovuta arrivare dopo la cessione di Diego Carlos allo Zenit. Operazione che non si è chiusa e che ha impedito il passaggio ai “canarini” (un segno del destino per il ragazzo, originario delle Isole Canarie).

Jesé non appare sul sito web del PSG, di lui non c’è traccia neppure su quello ufficiale della Ligue 1 e non ha svolto allenamenti coi compagni. Non è ovviamente compreso nella lista Champions e, dopo aver disputato una manciata di minuti nelle prime due amichevoli stagionali, non ha partecipato alla tournée in Asia. L’arrivo di Choupo-Moting, del quale è stato compagno di squadra per qualche mese allo Stoke City (club che ha salutato due mesi prima della fine della stagione ufficialmente per motivi personali – ha un figlio in condizioni di salute complicate) ha poi chiuso anche le residue possibilità di trovare spazio al Parco dei Principi.

Jesé, insomma, è in una sorta di vacanza perenne (a proposito, leggi l’articolo per alcuni preziosi consigli prima di metterti in viaggio): non l’ideale, considerato anche una vita privata decisamente movimentata, per recuperare il livello raggiunto prima del grave infortunio al legamento crociato del ginocchio destro che nel marzo 2014 ha segnato un prima e un dopo nella sua carriera.

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