Champions League, Girone D: PSV-Rostov 0-0. Cocu saluta, e la favola russa continua in Europa League

Sesta e ultima giornata del Girone D di UEFA Champions League, dove la capolista Atletico Madrid era già qualificata agli ottavi di finale insieme al Bayern Monaco. Invece a Eindhoven c’era in palio la permanenza nelle coppe europee, ovvero un posto in Europa League, tra le dirette contendenti PSV e Rostov: il pareggio permette alla Cenerentola del Don di continuare il suo cammino nel continente, mentre gli olandesi chiudono con 2 punti in fondo al girone.

Alla vigilia i russi partivano avantaggiati con 4 punti in classifica (ottenuti anche grazie alla storica vittoria contro il Bayern), il che significava obbligo di vittoria per il PSV: il 2-2 ottenuto a Rostov-sul-Don faceva ben sperare i ragazzi di Cocu, che in caso di successo avrebbero prevalso a parità di punti. La squadra di casa esce dall’Europa non senza qualche rimpianto, avendo dettato il gioco per buona parte della partita.

Nei primi 45 minuti il PSV si è spesso mostrato pericoloso dalla sinistra con Oleksandr Zinchenko: il ventenne ucraino (di proprietà del Manchester City) ha fatto soffrire Kudryashov, pescando i propri compagni con lanci lunghi in area o rasoterra filtranti (come quello sprecato da Bergwijn dopo il quarto d’ora), resi innocui dagli interventi di un solido Cesar Navas. Se il difensore spagnolo non avesse chiuso al 32′ su Bergwijn in piena area russa, probabilmente staremmo raccontando un altro risultato. Due bombe di Ramselaar dai venti metri a cavallo della mezzora sono servite a incrementare le statistiche della compagine di Eindhoven. Dopo le reti contro Atletico Madrid e Bayern, per l’iraniano Sardar Azmoun si è trattato di una serata a supporto del catenaccio del Rostov; di Poloz e Noboa le uniche vere conclusioni russe del primo tempo, entrambe da fuori area e imprecise. Prima dell’intervallo ancora Zinchenko si rendeva pericoloso sugli sviluppi di un calcio d’angolo, toccando un pallone che finiva appena fuori sulla destra.

Nella ripresa Isimat-Mirin ha evitato guai peggiori rubando la palla ad Azmoun solo in area olandese, mentre qualche minuto dopo i suoi compagni rischiavano di restituirgli la palla con un passaggio corto. Al 56′ la prima protesta di capitan Luuk de Jong per un tocco di Granat in area: per l’arbitro tedesco Aytekin non c’erano né corner né penalty. Il successivo doppio dribbling di Ramselaar prima di commettere fallo su Gatskan è lo specchio della serata del PSV: molto impegno ma senza portare a casa il risultato. Cocu ha provato a il tutto per tutto, inserendo al 61′ Siem de Jong e Pereiro al posto di Zinchenko (che forse avrebbe potuto dare ancora una mano) e Arias. E dal 70′ è sempre il PSV ad attaccare senza sosta: due tentativi infruttuosi sia per Bergwijn (due bombe da fuori area), sia per Siem de Jong (che prima manca l’aggancio su un cross invitante, poi si vede negare il goal da Dzhanaev), che sfociano nel nervosismo quando il direttore di gara non assegna una punizione per un tocco di Noboa sul solito Bergwijn. All’85’ clamorosa doppia chance per il PSV che non ha trovato la rete per le respinte di Dzhanaev e Granat. Nel finale il coach dei russi Daniliants ha mandato in campo Saeid Ezzatollahi al posto del connazionale Sardar Azmoun: il mediano iraniano ha impegnato Zoet, prima che l’estremo difensore avanzasse a supporto dei propri attaccanti. In pieno recupero lo stadio di Eindhoven ha gridato la propria ira quando l’arbitro non ha assegnato un calcio di rigore per un tocco di mano di Mevlija, prima di fischiare la fine.

Sicuramente a fare il gioco è stato il PSV, che ha letteralmente schiacciato gli avversari nella propria metà campo: l’uscita rapida di Cocu verso gli spogliatoi ha espresso efficaciemente il rammarico di una squadra che ha combattuto fino alla fine. Dopo aver eliminato anche l’Ajax nei preliminari, il Rostov acquisisce la fama di bestia nera per le olandesi, e si prepara ad una nuova avventura in Europa League: per essere una matricola delle competizioni europee è sicuramente un risultato storico.

 

PSV (5-3-2)
1 Zoet; 4 Arias (dal 61′ #7 Pereiro), 2 Isimat-Mirin (dal 76′ #11 Luciano Narsingh), 3 Moreno, 20 Brenet, 5 Schwaab; 6 Pröpper, 23 Ramselaar, 25 Zinchenko (dal 61′ #10 Siem de Jong); 9 Luuk de Jong, 27 Bergwijn
All. Cocu

Rostov (5-3-2)
35 Dzhanaev; 2 Kalachev (dal 79′ #5 Terentyev), 23 Mevlija, 44 Cesar Navas, 4 Granat, 30 Kudryashov; 89 Erokhin, 16 Noboa, 84 Gatskan; 20 Sardar Azmoun (dall’89’ #6 Saeid Ezzatollahi), 7 Poloz (dall’88’ #11 Bukharov)
All. Daniliants

Ammoniti: 40′ Granat (R), 63′ Bergwijn (P), 87′ Moreno (P)

Arbitro: Deniz Aytekin (GER)

 

Classifica finale Gruppo D

Atletico Madrid 15 punti; Bayern Monaco 12; Rostov 5; PSV 2

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Saman Javadi was born in Italy. He always loved Iran and Italy, from history to cuisine, and speaks both languages.

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