Villarreal, ancora non ci siamo

Il Nuevo San Mamés è stato ancora una volta fatale al Villarreal che è caduto contro l’Athletic Bilbao ieri sera per una rete a zero. Quello che era sempre stato uno stadio amico, dopo la ricostruzione è diventata una roccaforte inespugnabile per il Sottomarino giallo che ha raccolto appena un punto in cinque trasferte su questo campo. A punire i ragazzi di Fran Escribá è stato ancora una volta Raúl García, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo ha gonfiato la rete per la quinta volta in carriera al Submarino amarillo, la sua vittima preferita in assoluto. Ma il Villarreal non è mai sceso in campo: in trasferta si conferma una squadra prevedibile e soprattutto senza idee. Ancora una volta negli ultimi sedici metri l’indice di pericolosità della squadra è prossimo allo zero.
Nella serata in cui capitan Bruno Soriano avrebbe dovuto celebrare la sua presenza numero quattrocento da professionista (390 con la camiseta amarilla e dieci con la nazionale spagnola), il Sottomarino giallo è incappato in un altro passo falso dopo le recenti delusioni contro Eibar e Osmanlispor. Il Siviglia si è così potuto riprendere un terzo posto che probabilmente merita di più, la Real Sociedad ha agganciato il Villarreal in quarta posizione, mentre l’Atlético Madrid segue sempre a un punto di distacco e l’Athletic Bilbao si è riavvicinato a due lunghezze. Se è vero che i baschi hanno un registro da record (i venti punti dopo dodici turno significano aver eguagliato il primato societario), il Villarreal può ancora vantare numeri dignitosi.
Uno su tutti quello dei gol incassati: appena otto in dodici giornate. Sarebbe a dire la miglior difesa del campionato, due meno del Real Madrid capolista e tre meno dell’Atlético Madrid che è capitombolato nel derby contro le merengues. Ma anche considerando i registri storici del Submarino amarillo si può facilmente considerare la statistica attuale come la migliore nella storia del Villarreal in massima divisione. L’unica campagna simile fu quella del 2004/05, ossia la prima con al timone don Manuel Pellegrini, che dopo dodici turni riuscì a incassare appena nove gol. In pratica una in più di quanto sta riuscendo a fare quest’anno Fran Escribá. Insomma non è tutto da buttare, anzi la classifica è ancora molto corta, ma i problemi in fase di costruzione del gioco sono stati evidenziati già in passato e i meccanismi non sembrano essersi oliati.