Fenerbahce-Monaco 2-1: Emenike stende i biancorossi

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FENERBAHCE MONACO . Nuova stagione, vecchio Monaco. Nonostante qualche novità nell’undici iniziale, il Monaco non riesce a nascondere le consuete lacune difensive e torna dalla Turchia con una sconfitta che lo costringerà ad imporsi nel return-match del Louis II se vorrà continuare il percorso verso i gironi di Champions League.

Il 2-1 lascia tutto aperto in vista, ma le amnesie difensive potrebbero costare caro ai biancorossi che hanno affrontato un avversario tutt’altro che insormontabile. I turchi, tuttavia, hanno trovato la via del goal in due momenti di stanca della partita e sono riusciti a resistere ai rari assalti della compagine guidata da Jardim.

Il primo quarto d’ora era da incubo per i monegaschi che ripetavano lo scaigurato avvio dell’ultima trasferta ufficiale, vale a dire quella conclusasi con la debacle di Lione. Fortuantamente, l’attacco del Fenerbahce non era certo quello del Lione (6-1) e il risultato non si sbloccava, nonostante un palo, due occasionissimi fallite e un goal annullato per presunto fallo su De Sanctis che, infortunatosi, doveva lasciare il posto (13′) al giovane Badiashile (di 18 anni più giovane), non prima di aver salvato il risultato.

Passata la burrasca, il Monaco si riaffacciava timidamente nella metà campo avversaria, senza tuttavia farsi pericoloso, mentre dalla parte opposta l’estremo difensore biancorosso si opponeva  in due occasioni ad Emenike. I ritmi si abbassavano vistosamente, ma al 39′ il Fenerbahce passava in vantaggio grazie ad Emenike (nella foto, http://nfasports.com) che sfuggiva ad un lentissimo Jemerson, metteva a sedere Badiashile e depositava in rete. La reazione del Monaco era immediata e al 43′ Falcao, in acrobazia, approfittava di un fortunoso rimpallo e ristabiliva la parità.

Nella ripresa, il Monaco dava l’impressione di poter controllare la sfida e metteva paura ai turchi con una deviazione aerea di Germain che finiva di poco a lato. Poco dopo, un tiro-cross di Dirar veniva respinto dal palo e sugli sviluppi dell’azione, Fabinho metteva alto dal limite. Il Fenerbahce pareva alle corde tuttavia, come nel primo tempo, trovava la rete in maniera inaspettata: cross di Van der Wiel e girata vincente di Emenike, lasciato solo a centro area da una disattenta difesa monegasca.

Jemerson provava a farsi perdonare la serata-no con un colpo di testa vincente, reso vano dalla segnalazione di fuorigioco (dubbio) dell’assistente di linea. La compagine turca faceva buona guardia e falliva anche il 3-1 con Tufan che perdeva il suo duello faccia a faccia con Badiashile. Nel finale, Cavaleiro getteva alle ortiche la palla del pareggio cincischiando al momento del tiro. Finiva così 2-1, un risultato che lascia aperto il discorso qualificazione, ma pone già diversi interrogativi ai monegaschi.

Innanzitutto, la prova della difesa biancorossa è stata a tratti imbarazzante. Tra i quattro elementi della linea difensiva, si è salvato solo Mendy (rimandato l’altro laterale Sidibé), mentre i due centrali hanno sfoderato una prestazione insufficente. Prima della partita, Jemerson era dato in ballottaggio con Tisserand e dubitiamo che la scelta di Jardim di schierare il brasiliano sia stata quella vincente. L’arrivo di Glik potrebbe risultare dunque insufficiente per dare sicurezza ad un reparto tutto da collaudare.

A centrocampo, Jardim ha schierato Fabinho e Bakayoko che, al momento, potrebbe partire prima del 31 agosto. Quali soluzioni dunque per la zona nevralgica del campo? Non si potrà correre ai ripari il 31 agosto per comprare un paio di giocatori di qualità.

Infine, l’attacco si è reso pericoloso nelle rare occasioni in cui è stato chiamato in causa, ma il gioco di Jardim sembra voler mettere volontariamente in difficoltà gli attaccanti. Ritmi compassati, giro-palla, e attaccanti troppo soli: il 4-4-2 sembra il modulo più adatto agli attuali giocatori, ma al tempo stesso sarà necessario adeguare anche la mentalità al nuovo modulo più offensivo.

 

 

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Ligure, classe 1985, da diverso tempo seguo il calcio francese. Per questioni geografiche e culturali, non potevo far altro che appassionami all'AS Monaco, benchè mi piaccia seguire anche le altre competizioni nazionali (sia professionistiche che amatoriali), in particolar modo la magica Coppa di Francia.

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