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Si è dimesso il Tata Martino, calcio argentino nel caos: olimpiadi a rischio?

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Gerardo Martino è stufo di essere stufo. Si può riassumere così la decisione di Gerardo Martino di rassegnare le dimissioni da ct della nazionale argentina, a nove giorni dalla seconda sconfitta consecutiva nella finale di Copa América contro il Cile ai rigori. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso per l’ex allenatore di Newells Old Boys e Barcellona sono state le rinunce forzate di Dybala e Icardi a disputare il torneo olimpico di Rio de Janeiro, fatto che ha messo allo scoperto l’impossibilità da parte della federazione argentina, la AFA, di formare una selezione olimpica per partecipare ai Giochi: oggi nel centro tecnico di Ezeiza, la Coverciano argentina, si sono radunati appena in nove giocatori. La partecipazione dell’Albiceleste ai giochi è quindi a fortissimo rischio.

LA CRISI DELLA AFA, LA FEDERAZIONE ARGENTINA – Non sono quindi soltanto le critiche piovutegli addosso negli ultimi giorni, suscitate dall’ennesima delusione rimediata nella Copa América Centenario e dall’addio di Messi alla nazionale, ad aver spinto Martino a rinunciare all’incarico. Il problema è strutturale: la AFA, Asociación del Fútbol Argentino, la federazione argentina, è un organismo totalmente acefalo, senza un presidente, senza un commissario o una figura che ne abbia preso saldamente in mano le redini. Martino non ha ricevuto i soldi del suo contratto da ormai 9 mesi e durante la Copa América negli Stati Uniti i giocatori hanno lamentato problemi di organizzazione logistica riguardanti gli hotel dove ha soggiornato la Selección. Chi prende le decisioni e dirige l’organizzazione da calle Viamonte è un mistero. Enrique ‘Chiqui’ Tapia, presidente del club Barracas Central, è colui che ha gestito in queste ultime settimane la relazione tra quel che resta della AFA e lo staff tecnico diretto da Martino.

La federazione argentina si trova però in ultima istanza nelle mani di un giudice del lavoro della città di Morón (nella provincia di Buenos Aires), la signora María Romilda Servini, la quale ha ordinato la confisca dei fondi della federazione nell’ambito dell’inchiesta sull’appropriazione indebita degli introiti di Fútbol Para Todos, il programma di trasmissione delle partite del campionato locale sui canali nazionali di libero accesso. Per questo le nuove elezioni del 30 giugno sono state sospese e con esso il progetto di Superlega resta in alto mare. Una manovra che ha posto la federazione sudamericana sul precipizio della disaffiliazione dalla FIFA, che proibisce severamente l’ingerenza dello stato nazionale negli affari delle federazioni. Il presidente della federazione internazionale, Gianni Infantino, resta alla finestra per sapere che margini di manovra ci sono per nominare una Commissione Straordinaria, con Diego Maradona che resta nel paese come ambasciatore, ma senza che si sappia cosa possa fare veramente.

E ADESSO ? – Il tam tam su televisioni e radio sul successore di Gerardo Martino è appena iniziato: c’è chi senza troppo fondamento fa il nome di Diego Pablo Simeone; dell’attuale allenatore del River Plate, Marcelo Gallardo; quello di Ricardo ‘El Tigre’ Gareca, attualmente alla guida del Perù; di Edgardo ‘El Patón’ Bauza, campione di Libertadores col San Lorenzo nel 2014 e attualmente al San Paolo; e addirittura quello di Ricardo Caruso Lombardi, istrionico allenatore con una lunga esperienza in piccole squadre, spesso artefice di salvezze impossibili o di promozioni in prima divisione, già tecnico di Argentinos, Quilmes, San Lorenzo, Arsenal. Intanto per la guida della selezione olimpica si è proposto Humberto Grondona, figlio dell’ex presidente federale Julio, e tecnico dell’under 20, anche se altri dirigenti propongono per Rio 2016 nomi come quelli degli eroi dell’86, quali Burruchaga, Pumpido o ‘El Vasco’ Olarticoechea.

Il problema però è sostanzialmente: chi deciderà il ct? Il ‘Chiqui’ Tapia? Il comitato esecutivo dimissionario a maggioranza? O la nuova Commissione Straordinaria? Ma quando sarà eletta? Questa settimana? La prossima? Oggi non esiste nessuna certezza. Al 50% l’Argentina non andrà a Rio de Janeiro. I Giochi iniziano per il calcio prima della cerimonia inaugurale: l’Argentina dovrebbe esordire il 4 agosto allo Stadio ‘Joao Havelange’ della capitale carioca contro il Portogallo. Ci sarà?

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