Lo avevamo lasciato a Cesena, poche presenze e retrocessione con i romagnoli: fu questa la sua ultima esperienza italiana, dove ha potuto far brillare il suo talento soprattutto con le maglie di Fiorentina, Parma e Verona. Nel mezzo la deludente stagione al Chelsea di Abramovich, durante il quale verrà trovato positivo alla cocaina e ricevette multa e squalifica dalla Football Association, oltre all’inevitabile licenziamento da parte del club.
Ora, a 36 anni, Adrian Mutu decide di appendere gli scarpini al chiodo. Soltanto 5 presenze nell’ultima stagione con il Targu Mures, ultima tappa di un viaggio che dal 2014 lo ha visto cambiare ben 4 maglie senza mai ritrovare la condizione fisica e le prestazioni di un tempo: prima l’Ajaccio (con i corsi è arrivata la retrocessione), poi il ritorno in patria con il Petrolul Ploiesti e la breve avventura indiana con il Pune City, durante la quale gli venne negato il visto dopo essere stato pizzicato ubriaco in ambasciata. Esuberante e spesso fuori controllo dentro e fuori dal campo, è stato croce e delizia in tutte le squadre in cui ha militato. Ora si dedicherà alla famiglia, moglie e 3 figli, in attesa di rituffarsi al più presto in una nuova avventura.
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