Sunderland-Leicester 0-2: doppio Vardy contro lo spauracchio dei “gatti neri”

E’ quasi uno scontro testa-coda quello di oggi allo Stadium of Light di Sunderland. Bizzarro, se si pensa che l’ultima trasferta qui del Leicester coincise con lo 0-0 che sigillò la miracolosa salvezza delle Foxes nella stagione scorsa.

La squadra di Ranieri non vince a Sunderland dal 1995, la squadra di Allardyce viene da uno 0-0 contro il West Brom che grida vendetta per le tantissime occasioni create, ma non sfruttate.
Insomma, al di là della classifica, la partita è più equilibrata che mai.
Per il Leicester sin dalle prime battute si concretizza uno degli incubi peggiori: dover fare la partita.
I Black Cats infatti lasciano la gestione della palla agli ospiti, ben consci che Ranieri predilige di gran lunga giocare di rimessa. Le Foxes sono spiazzate e si trovano davanti 11 uomini agguerritissimi, in pressing su tutti i portatori di palla, duri a contrasto, favoriti anche da un arbitraggio che più inglese di così non si può.
Kaboul domina sui palloni aerei, Borini è un folletto che si accende ogni volta che riceve palla e crea continuamente grattacapi alla difesa avversaria. Dall’altra parte, Mahrez è praticamente escluso dal confronto, impossibile per lui sostenere questo livello di agonismo ed a nulla valgono le sue qualità tecniche. Il più delle volte finisce steso per terra a protestare inutilmente. Chi invece si esalta è N’Golò Kantè, semplicemente monumentale al centro del campo, recupera palloni a decine.

Il primo tempo è una battaglia in cui gli unici tiri in porta degni di nota arrivano dai colpi testa degli arcigni centrali difensivi Wes Morgan e Younes Kaboul, eccezion fatta per la conclusione deviata di Borini nei minuti di recupero, che impegna Schmeichel ad un intervento d’istinto in controtempo con il piede.
Nella ripresa Allardyce sguinzaglia i suoi in avanti dopo avergli fatto odorare la maglietta sudata dei difensori avversari ed il Leicester sembra andare in apnea. Borini è l’uomo più incisivo e sfiora più volte il vantaggio per i padroni di casa.
Questo ritmo chiaramente non può essere sostenuto per 90 minuti dal Sunderland, che inizia a pagare il suo fuori giri già nella parte centrale di secondo tempo.
Le Foxes se ne accorgono ed iniziano pian piano a risalire il campo con veloci scambi in contropiede.

Non passa molto ed il Sunderland capitola. Succede inevitabilmente quando Vardy si trova in campo aperto, fronteggiato dal ben più lento Kaboul. Un gioco da ragazzi per il calciatore ex operaio andarsene in velocità col controllo a seguire e battere Vito Mannone in uscita.
Allardyce vede lampeggiare la spia della benzina e prova a tirar su la lancetta gettando in campo N’Doye, Rodwell e Lens. I Black Cats tornano a spingere ed all’82’ hanno l’occasione del pari proprio col neo entrato Rodwell, che raccoglie casualmente un tiro deviato di Defoe all’interno dell’area piccola, ma, con Schmeichel già perduto a terra, spara alto sopra la traversa. E’ l’ultimo segnale prima del rosso fisso nel cruscotto, il Sunderland esce di fatto dal campo e non vede più il pallone.
Il Leicester gioca a pallate con Mannone, che salva il salvabile ed oltre su Vardy, Drinkwater, Ulloa e perfino Amartey solo in area.

Insomma il coro “We’re gonna win the league” dei tifosi ospiti è spento in gola fino all’ultimo minuto di recupero, quando Jamie Vardy parte di nuovo in velocità, salta tutti, portiere incluso, e deposita in fondo al sacco il gol del 2-0.
Altri 3 punti in cascina e, al netto del risultato del Tottenham, il Leicester sa di avere almeno 3 partite di vantaggio dai rivali londinesi su 5 rimaste, qualcosa di veramente concreto per poter cominciare a parlare seriamente di titolo.
La squadra di Ranieri ha vinto una partita in trasferta, sul campo di un agguerrito Sunderland in lotta per la salvezza, gestendo il pallone (una delle poche volte in cui la statistica del possesso palla si chiude in favore delle Foxes) ed avendo la pazienza di resistere alla sfuriata degli avversari per poi punirli nel finale quando avevano esaurito le energie. Potremmo dire una prova di maturità, una vittoria pesante per il titolo.
Per i Black Cats ci sarà da soffrire e molto. Il distacco dal Norwich in quartultima posizione rimane invariato solo grazie alla sconfitta dei Canaries, ma le partite sono sempre meno ed un’altra opportunità di accorciare è andata perduta.

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.

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