Alla scoperta della Mapinduzi Cup 2016: trionfa l’Ura

URA

E’ l’annuale torneo calcistico volto a celebrare la rivoluzione del 1964 che, ponendo fine al sultanato, portò all’indipendenza di Zanzibar.

Invitate dalla locale federazione calcistica, otto squadre divise in due gironi si son date battaglia  all’Amaan Stadium della capitale.

Come nelle ultime edizioni, anche in questa dovevano essere presenti alcuni club provenienti dai Paesi vicini ma, per diversi motivi, il Gor Mahia (Kenya) ed il Kcca (Uganda) hanno dato forfait.  Ed alla fine l’unico rappresentante straniero a contrastare i big della Tanzania, dall’Azam al Simba, dallo Yanga al Mtibwa Sugar, è rimasto l’ugandese Ura. Un team, quest’ultimo, comunque rimaneggiato per le molte assenze come quelle ‘pesanti’ di Robert Sentongo, Frank Kalanda e Richard Juuko Kassaga, rimasti in patria con la nazionale di Milutin Micho Sredojevic.

Nella fase a gironi arriva la grande sorpresa con l’inaspettata eliminazione dell’Azam, guidato dal britannico Stewart Hall, addirittura come ultimo classificato (due pareggi e una sconfitta); circostanza questa che ha portato il capitano John Bocco a scusarsi pubblicamente con i tifosi.  L’Azam Fc è un facoltoso club di Dar es Salaam che annovera tra le proprie fila giocatori come Ramadhan Singano, il kenyano Allan Wanga, gli ivoriani Kipre Tchetche e Pascal Wawa.

Derby tanzaniano in semifinale con il Mtibwa Sugar che supera i campioni in carica del Simba Sc grazie alla rete di Ibraihm Rajab Jeba al 45esimo minuto, mentre nell’altro match, fra Ura e Yanga, sono necessari i tiri di rigore per decidere la seconda finalista. Al 27enne bomber burundese Amissi Tambwe, che sblocca il risultato al 13esimo, risponde il giovane ugandese Peter Lwasa ad un quarto d’ora dalla fine.  Dagli undici metri, poi, sono più precisi i giocatori dell’Ura che segnano 4 volte mentre gli avversari si fermano a quota 3, per la delusione del tecnico olandese Hans Van Pluijm.

Ultimo atto, quindi, tra le due squadre giunte seconde nei rispettivi gironi qualificatori: l’Ura con 6 punti, il Mtibwa Sugar con 4.

Finalissima all’Amaan Stadium di Zanzibar per questa decima edizione della Mapinduzi Cup e sfida fra due allenatori (Mecky Mexime da una parte e Kefa Kisale dall’altra) desiderosi di alzare al cielo il trofeo  per la prima volta.

Parte subito bene la formazione di Kampala che al quarto d’ora di gioco si porta in vantaggio con il difensore Julius Ntambi.  Nel secondo tempo il coach ugandese decide un cambio in attacco e fa entrare in campo Peter Lwasa al posto di Oromchan Villa. La mossa si rivela azzeccata poichè il quasi ventenne  mette a segno una veloce doppietta, all’85° ed all’88°, che praticamente chiude la partita.  Inutile, se non a fini statistici, il gol allo scadere del tempo di Jaffar Salum che fissa il  punteggio sul 3-1.

L’Ura diventa cosi la seconda squadra ugandese a conquistare il torneo, due anni dopo il Kcca.  Ancora un nulla di fatto, invece, per il club di Morogoro che perde la sua seconda finale consecutiva.

MAX D’AMATO

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