Steaua-Astra 0-1: allo scadere Gaman manda i rossoblù a -10

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Steaua-Astra, i campioni in carica contro l’attuale capolista, doveva essere il big match di questo finale della “regular season” in Romania; si è rivelato essere invece un pessimo biglietto da visita internazionale della Liga rumena. Nemmeno il gol vittoria degli ospiti, inaspettato perchè arrivato qualche secondo dopo la scadenza del recupero, salva l’immagine espressa dai due club. L’Astra ne esce ovviamente rafforzata nell’autostima così come in classifica (+4 sulla seconda), Steaua in crisi nera, incassa un’altra brutta delusione dopo il ko nel derby contro la Dinamo nell’ultimo turno; è ora quarto, a -10 dall’Astra.

Si giocava allo Stadio “Nicolae Dobrin” di Pitesti, sede allestita in pochi giorni dopo la chiusura della “National Arena” di Bucarest dalla Uefa per alcune inadempienze tecniche e scelta dal patron rossoblù Becali per richiamare quei tifosi che, in polemica con la società, stavano disertando da inizio stagione le partite interne dei campioni in carica; si passa così da una media di 2mila a un numero superiore ai 10mila spettatori (e centinaia a pressare fuori dallo stadio per entrare).

La vecchia volpe Sumudica, dopo aver preso in giro gli avversari in settimana (“Non siamo favoriti. Chi gioca in casa è favorito”) riserva alcune sorprese schierando l’ala Enache terzino destro e un’inedita mediana composta dal senegalese Mansaly e dal brasiliano Boldrin; dall’altra parte Radoi (tecnico senza patentino e quindi non ufficiale, non può nemmeno dare indicazioni dalla panchina) rischiava di non essere nemmeno presente al match poichè alla vigilia, dopo un incontro con Becali, aveva addirittura deciso di dimettersi per poi ripensarci dopo le suppliche del presidente Argaseala. Il giovane tecnico dei rossoblù mette in panca il terzino brasiliano Guilherme, epurato dopo il diktat di Becali (“Non voglio più vedere Guilherme non voglio vederlo. Mandiamolo nelle giovanili! Non ha la testa per il calcio Meglio giocare senza difensore di sinistra”), al suo posto Tosca.

Tanto rumore per nulla, o meglio per poco. Partita di rara bruttezza, caratterizzata da un ritmo lentissimo e spezzettata continuamente dai fischi dell’arbitro. Gli episodi del match si contano sulle dita di una mano: una conclusione di Popa che, saltato in velocità Gerardo Alves (centrale degli ospiti, fratello del nazionale portoghese Bruno), vede il suo destro da distanza ravvicinata respinto dal piede di Lung in uscita disperata; l’uscita di scena al 31° per infortunio del “falso nueve” rossoblù Chipciu, sostituito dalla punta di peso (ma dalle polveri zuppe) Tadè; ad un quarto d’ora dalla fine parata decisiva di Nita su colpo di testa ravvicinato di Boldrin su bella punizione tagliata di capitan Budescu; infine un mancino volante improvviso dal limite di Stanciu deviato con un tuffo spettacolare da Lung, migliore in campo. Lo scontato, e giusto, 0-0 viene cancellato però dal gol degli ospiti, arrivato allo scadere del recupero: corner di Boldrin e colpo di testa preciso, dal limite dell’area, del centrale Gaman. Gaman, ironia della sorte, è un ex Dinamo e ha come procuratore Ioan Becali, fratello maggiore di Gigi il patron dello Steaua.

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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