Pausa per le nazionali, tempo di bilanci. In Bundesliga, nonostante lo straripante predominio del Bayern, i giochi sono ancora tutti aperti. Anche per il vertice. E’ difficile ipotizzare, ad onor del vero, che la squadra di Guardiola fallisca l’appuntamento col quarto Meisterschale consecutivo, ma quest’anno, a differenza dello scorso campionato, una squadra che le sta tenendo un po’ il passo c’è: il Borussia Dortmund. Lo scontro diretto, vinto nettamente 5-1 dai bavaresi, fa intendere dove pendano i favori del pronostico, gli uomini di Tuchel, però, hanno dimostrato di esserci ed hanno esibito un bel calcio che consente loro di stare a sole cinque lunghezze dalla vetta. Davvero intriganti, e di difficile soluzione, tutte le altre lotte, a partire dalla qualificazione in Champions, passando per il complicatissimo Risiko per la salvezza.
BAYERN MONACO – Cammino bestiale, quello degli uomini di Guardiola: 34 punti realizzati su 36 disponibili; miglior attacco (37 reti) e difesa meno perforata del torneo (solo 4 goal subiti). Numeri che meglio non potrebbero testimoniare la disarmante superiorità dei bavaresi, che è emersa ancor più prepotentemente nel calcio messo in mostra in questo scorcio di torneo. La prova più lampante la si è avuta a ottobre, quando il Bayern ha letteralmente demolito – con un 5-1 meritato e finanche stretto per la mole di gioco e occasioni create – il Borussia Dortmund, la rivale maggiormente accreditata a dare ipoteticamente fastidio ai bavaresi. Bene anche in Champions, dove la squadra veleggia al primo posto del proprio raggruppamento nonostante la serata negativa dell’Emirates, e in Coppa di Germania, come testimonia la netta vittoria (3-0) a domicilio del Wolfsburg, che solo quest’estate aveva vinto la Supercoppa di Germania proprio ai danni dell’FCB. Siamo solo ad un terzo del torneo. Ma anche quest’anno, non c’è n’è per nessuno.
VOTO: 10 IL MIGLIORE: Lewandowski IL PEGGIORE: Vidal (qualcuno dovevamo pur mettere…)
BORUSSIA DORTMUND – Il BvB è risorto. C’era qualche dubbio sulla squadra giallonera, reduce da una stagione, l’ultima della sfolgorante gestione Klopp, abbastanza deludente, chiusa con un settimo posto in campionato e una finale di Coppa di Germania persa meritatamente contro il Wolfsburg. Ma Thomas Tuchel, da molti definito come l’erede perfetto di Klopp (forse più per la comune esperienza a Mainz, che per il calcio proposto), ha confermato di essere un allenatore da grande squadra, rivitalizzando l’ambiente e donando al Dortmund un gioco armonico e maggiormente basato sul possesso palla rispetto alla verticalità. Seconda in campionato e già qualificata alle fase ad eliminazione diretta in Europa League con due giornate d’anticipo (in un girone tutt’altro che irresistibile, ad onor del vero), gli Schwarzgelben hanno dimostrato, però, di essere ancora nettamente dietro all’inarrivabile Bayern, nonostante il ritardo in classifica sia solo di cinque punti e, quindi, colmabile quando alla fine mancano ancora due/terzi del torneo: la scoppola dell’Allianz (1-5) ne è la più fulgida testimonianza. Da oliare al meglio ancora i meccanismi difensivi e le situazioni in fase di non possesso.
VOTO: 8,5 IL MIGLIORE: Aubameyang IL PEGGIORE: Burki
WOLFSBURG – L’attuale posizione in classifica è sicuramente buona: un terzo posto dietro a Bayern e Borussia Dtm, non si può certo disprezzare. Quella che lascia un po’ perplessi, però, è l’altalena di risultati ottenuti. La s squadra di proprietà Volkswagen non è mai riuscita a fare il definitivo salto di qualità, fallendo, in Champions, il match-point contro il PSV che potrebbe costare molto caro in ottica qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Anche il gioco esibito non è così fluido e spettacolare come l’anno scorso. Ma in questo caso pesano, e non poco, le cessioni di Perisic e – soprattutto – de Bruyne, calciatore, quest’ultimo, straordinariamente determinante nell’economia del Wolfsburg della scorsa stagione. Decisamente sotto le aspettative l’apporto fin qui portato dai nuovi acquisti: Kruse e Draxler appaiano finora dei pesci fuor d’acqua. All’ottimo Hecking, tecnico che nella sua lunga carriera ha fallito molto di rado, il compito di integrarli al meglio.
VOTO: 6 (esclusivamente per l’attuale posizione in classifica) IL MIGLIORE: Dost IL PEGGIORE: Draxler
HERTHA BERLINO – La squadra berlinese è stata, fin qui, una delle più piacevoli sorprese del campionato tedesco. Partita senza grandi ambizioni al termine di un mercato decisamente poco movimentato, l’Alte Dame si sta rilanciando alla grande sotto la guida tecnica del magiaro Dardai, che già da calciatore aveva vestito a lungo la maglia bianco-blu. Squadra che bada più alla sostanza che allo spettacolo, l’Hertha si gode un inatteso (e difficilmente ipotizzabile ad inizio campionato) quarto posto, trascinato dai goal di Kalou e del redivivo Ibisevic, capace di segnare quattro reti nelle sei presenze fin qui accumulate. Molto bene il centrocampo, chiave di volta dell’ottimo avvio stagionale dei capitolini. Ancora da registrare, invece, qualcosa nella linea difensiva.
VOTO: 7,5 IL MIGLIORE: Weiser IL PEGGIORE: Stocker
SCHALKE – Dopo una partenza decisamente ottima, tanto da far sperare in un derby col Dortmund per il secondo posto, nell’ultimo mese lo Schalke ha dilapidato buona parte dell’ottimo bottino costruito nel primo mese e mezzo. Anche in Europa League, nonostante il primo posto nel girone e la qualificazione di fatto a portata di mano, i due pareggi contro lo Sparta Praga hanno lasciato l’amaro in bocca, quella sensazione di eterna incompiuto che accompagna i Knappen da decenni. Fra i nuovi arrivi bene solo Geis, prima della pazzia commessa contro il Gladbach (intervento killer ai danni di Hahn, che ne avrà per svariati mesi) costatogli cinque turni di squalifica. Deludente, invece, l’apporto di Di Santo, che sembrava rigenerato dalle stagioni a Brema e, invece, pare essere tornato il giocatore poco concreto ammirato in Premier. Sufficienza stiracchiata per quanto visto nelle prime giornate. Ma il trend, ahinoi, è negativo.
VOTO: 6 IL MIGLIORE: Sané IL PEGGIORE: Di Santo
BORUSSIA M’GLADBACH – Dopo la partenza shock (cinque sconfitte nelle prime cinque partite), che ha portato Favre – un tecnico amatissimo dai tifosi del Gladbach – alle dimissioni, la squadra è letteralmente rinata sotto la guida tecnica di Schubert, promosso inizialmente “a tempo” dalla squadra Amateur e capace, invece, di infilare un filotto di risultati spaventoso (6 vittorie e un pareggio in Bundes, 2 pareggi in Champions la Juventus) accompagnato da un gioco brillante e vivace. Ora, al Borussia Park, sognare di riacciuffare la Champions non è un sogno utopistico. Il merito, per ora, va ascritto a quell’allenatore, Schubert, che dal 2012, dopo una negativa esperienza al St.Pauli, Zweite Liga, non allenava fra i professionisti. E che un contratto da professionista ancora lo deve sottoscrivere…
VOTO: 7 IL MIGLIORE: Dahoud IL PEGGIORE: Hazard
COLONIA – La squadra di Stoiger si sta confermando dopo che l’anno scorso, complice un calo nella parte finale del torneo, aveva strappato la salvezza solo alla penultima giornata, nonostante la permanenza in Bundesliga non fosse mai stata di fatto in discussione. Nonostante qualche tonfo inatteso (vedasi il “tennistico” 2-6 di Francoforte), i Caproni hanno saputo cogliere alcune convincenti vittorie di prestigio, specie lontano dal RheinEnergieStadion: le vittorie all’Auf Schalke Arena (3-0) e alla BayArena nel derby contro il Leverkusen (2-1) sono delle autentiche perle. Molto bene l’ingresso in squadra di Bittencourt e la conferma, ad alti livelli, di Hector, ormai entrato in pianta stabile nel giro della Nationalmannschaft di Low. Sta deludendo, invece, Joijc, arrivato dal Borussia Dortmund con grande voglia di rivalsa e incapace, fin qui, di incidere.
VOTO: 7 IL MIGLIORE: Horn IL PEGGIORE: Joijc
BAYER LEVERKUSEN – Che fine ha fatto la splendida squadra ammirata lo scorso anno? Questa è la domanda che si pongono, per primi, i tifosi delle Aspirine, delusi da un avvio di stagione decisamente al di sotto di ogni aspettativa. Sembra un paradosso, ma l’arrivo di un elemento di comprovata fama come il “Chicarito” Hernandez, che è già arrivato in doppia cifra fra Bundes, Champions e Coppa di Germania, sembra aver messo in crisi Schmidt, che sta provando in tutti i modi a far coesistere il messicano con Kiessling ed è passato dal collaudato 4-2-3-1 ad un 4-4-2 smaccatamente offensivo che non sta portando i frutti sperati. Urge tornare al passato, rinunciando anche ad un elemento come Kiessling, storico centravanti del club di Leverkusen. Il voto, data la qualità della rosa ed i risultati fin qui ottenuti, non raggiunge la sufficienza.
VOTO: 5 IL MIGLIORE: Bellarabi IL PEGGIORE: Papadopoulos
MAINZ – Partita con il tradizionale obiettivo di centrare una tranquilla salvezza, la squadra biancorossa si trova in una posizione d’assoluta tranquillità al centro della classifica. A parte qualche k.o. inatteso ed evitabile (ad esempio in casa contro il Werder), gli uomini dello svizzero Schmidt hanno mantenuto un rendimento costante, ottenendo punti contro squadre di pari caratura e togliendosi lo sfizio, all’ultima di campionato, di battere una compagine di rango superiore come il Wolfsburg. Il gioco espresso è stato a tratti molto gradevole, ma la fase difensiva va curata con maggior attenzione. Da segnalare l’esplosione di Malli, messosi in evidenza già la scorsa stagione e finalmente più incisivo negli ultimi sedici metri.
VOTO: 6,5 IL MIGLIORE: Malli IL PEGGIORE: Brosinski
INGOLSTADT – La matricola della Bundesliga sta confermando quanto di buono mostrato, lo scorso anno, in Zweite. Un’ottima organizzazione di gioco, abbinata ad una superba fase difensiva e un centrocampo di qualità (fra i migliori del campionato), hanno consentito ai bavaresi di confermarsi anche nella massima serie, strappando fin qui una posizione di metà classifica di grande serenità. Peccato, però, che la squadra fatichi, incredibilmente, nel concretizzare il gioco negli ultimi sedici metri, come testimoniano le sole 7 reti realizzate (di gran lunga il peggior attacco del torneo). Giudizio assolutamente positivo. Ma a gennaio, per garantirsi una tranquilla salvezza, urge rinforzare il reparto offensivo.
VOTO: 7 IL MIGLIORE: Ozcan IL PEGGIORE: Kachunga
AMBURGO – Rispetto agli ultimi due anni, i tifosi dei Rothosen sono fiduciosi nel non doversi sudare la salvezza fino all’ultimo minuto tramite il Relegationsspiele. La sensazione destata dall’HSV, però, è quello di sempre: una squadra altalenante nel rendimento offerto e nel gioco esibito. Qualche piccolo segnale di fiducia effettivamente c’è stato, come ad esempio la vittoria sul campo dell’Hoffenheim (costata la panchina a Gisdol) o la netta affermazione al Borussia Park in un momento in cui, però, il Gladbach era in netta difficoltà. Ma le ultime due giornate, con la sconfitta interna contro l’Hannover e il pareggio in sofferenza a Darmstadt, hanno fatto riaffiorare antichi difetti. La rosa, oggettivamente, non è qualitativamente elevata. E l’obiettivo, non ce ne vogliano i supporter’s anseatici, non può che essere uno solo: la salvezza. Sperando, magari, di evitare l’appendice finale dello spareggio.
VOTO: 5 IL MIGLIORE: Diekmeier IL PEGGIORE: Ostrzolek
EINTRACHT FRANCOFORTE – Essere passati da Schaaf a Veh (ritornato dopo un solo anno, consumato col rapido esonero di Stoccarda), non si sta rivelando fin qui una mossa azzeccata. Le Adler, infatti, veleggiano pericolosamente a soli quattro punti dalla zona-retrocessione, situazione in cui lo scorso anno non si erano mai trovate. Nonostante una buona partenza (e i 10 goal realizzati fra Stoccarda e Colonia nella terza e quarta giornata), la squadra ha avuto ben pochi spunti rilevanti, se si eccettua il pareggio imposto al Bayern, unica gara che i bavaresi non hanno vinto nelle prime dodici partite. Da segnalare le ottime performance di Stendera, diciannovenne che alcuni – a nostro giudizio, imprudentemente – paragonano addirittura a Mario Gotze. La squadra non ha convinto appieno. E con Veh in panchina, le variabili sono impazzite. Soprattutto al ribasso.
VOTO: 5 IL MIGLIORE: Stendera IL PEGGIORE: Hasebe
DARMSTADT – Doveva essere la cenerentola del campionato, condannata ad un immediato ritorno nella serie cadetta. Ma il Darmstadt, grazie anche ad un sapiente mercato che è riuscito ad abbinare ai migliori elementi autori della doppia scalata dalla Dritte Liga alla Bundes calciatori in cerca di riscatto nonché profondi conoscitori della categoria, al momento sarebbe salvo. Con merito. Squadra grintosa, è riuscita ad ottenere alcuni risultati sorprendenti (su tutti, la vittoria alla BayArena) ed è ancora in corsa anche nella Coppa di Germania. Schuster, tecnico dei Gigli e vero artefice del doppio salto nella massima serie, confida nella salvezza. Ma qualche ritocco, specie nel reparto avanzato, va obbligatoriamente effettuato nel mercato di gennaio. Stupefacente il rendimento offerto da Marcel Heller, un calciatore dalla storia veramente affascinante, che magari, nelle prossime settimane, vedremo di raccontarvi su Tuttocalcioestero.it. Seguitici!
VOTO: 6,5 IL MIGLIORE: Heller IL PEGGIORE: Stroh-Engel
WERDER BREMA – Quest’anno, a differenza della scorsa stagione, i biancoverdi sono condannati alla lotta per non retrocedere, probabilmente fino all’ultima giornata. D’altronde, il mercato estivo ha privato il Werder della coppia d’attacco Di Santo-Selke, che aveva fatto decisamente bene nella passata annata. Qualcosa in più, però, era lecito attendersi. Skripnik, allenatore del Brema e principale protagonista dell’ottimo 2014/2015 dei biancoverdi, pare aver perso lucidità, come testimoniano alcune dichiarazioni rilasciate che hanno irritato non poco la dirigenza, in cui ipotizzava (senza alcun senso) un suo eventuale esonero. I recenti buoni risultati, che hanno consentito al Werder di lasciare gli ultimi tre posti e di proseguire il proprio cammino in Coppa di Germania, sembrano aver portato nuovamente il sereno. Ora, però, serve continuità. E, magari, maggior tranquillità interna.
VOTO: 5,5 IL MIGLIORE: Santiago Garcia IL PEGGIORE: Gebre Selassie
HANNOVER – Probabilmente, la squadra che esprime il peggior gioco del campionato, anche più del fanalino di coda Augsburg. L’Hannover, se il campionato finisse oggi, sarebbe clamorosamente salvo. Clamorosamente non tanto per la rosa a disposizione del pessimo Frontzeck (che ha le carte in regola per agguantare, seppur faticosamente, l’obbiettivo), ma per quanto visto, o meglio non visto, in questo primo scorcio di stagione. I punti conquistati sono 11. Meritati, però, ne sono 4, forse 5. Squadra senza capo né coda, incapace di costruire gioco, terza peggior difesa del torneo e secondo attacco meno prolifico. Un disastro. Nonostante l’attuale classifica consentirebbe ai Sechsundneunzig di evitare anche l’appendice fastidiosissima del Relegationsspiele, siamo certi di una cosa: se non viene cacciato Frontzeck, difficilmente si potrà ottenere la salvezza.
VOTO: 4 IL MIGLIORE: Sané IL PEGGIORE: Sobiech
STOCCARDA – Ennesima stagione di sofferenza per i tifosi del VfB, probabilmente condannati alla consueta annata al cardiopalma inseguendo la salvezza (una bestemmia, visto lo spessore del club svevo). Il pre-campionato, impreziosito dalla vittoria sul Chelsea, era stato confortante. Ma la Bundesliga, però, ha detto altro ed ha evidenziato gli arcinoti problemi dei biancorossi, spesso poco lucidi nei momenti cardine del match. Nelle ultime settimane, debacle dell’Allianz a parte, la squadra ha dato confortanti segnali di ripresa, vincendo (e dominando) alcuni scontri diretti. I dubbi sulla gestione tecnica di Zorninger, discreto a livello tattico ma decisamente deficitario nel leggere la partita in corsa, permangono pesantemente. E non potrebbe essere diversamente, visto anche il fallimento totale accusato dal tecnico tedesco sulla panchina dell’RB Lipsia.
VOTO: 4,5 IL MIGLIORE: Didavi IL PEGGIORE: Baumgartl
HOFFENHEIM – Brutta partenza del TSG, che ad un terzo del campionato è stato già costretto, complici i deludenti risultati accusati, a licenziare Gisdol, tecnico che, solo due anni fa, compì una vera e propria impresa salvando l’Hoffe all’ultima giornata. Ci si aspettava decisamente di più nonostante la pesantissima cessione di Firmino, volato a Liverpool (dove, al momento, non sta rendendo quanto sperato) per più di 40 milioni. Deludenti, fin qui, gli apporti di Kuranyi e Vargas, anche se il secondo, perlomeno sotto l’aspetto agonistico, il suo contributo l’ha fornito. La squadra è apparsa spesso troppo bloccata dalla paura, forse intimorita da un avvio di stagione da incubo. L’arrivo di Stevens, un autentico specialista di salvezze in corso d’opera, ha portato due pareggi a reti bianche, a testimonianza di come il tecnico olandese stia cercando innanzitutto di dare solidità al reparto arretrato per poi, in un secondo momento, ritrovare brillantezza negli ultimi sedici metri. E accentrando Volland, magari alle spalle di un’unica punta, si potrebbe risultare più imprevedibili e prolifici negli ultimi sedici metri.
VOTO: 4 IL MIGLIORE: Baumann IL PEGGIORE: Kuranyi
AUGSBURG – Alzi la mano chi, ad inizio stagione, aveva pronosticato l’Augsburg ultimo in classifica, con ben 5 lunghezze di ritardo dalla quartultima, dopo 12 giornate di campionato. Nessuno, crediamo. Ed effettivamente è stupefacentemente negativo il rendimento offerto dalla squadra di Wienzierl, che lo scorso anno colse un inatteso quinto posto strappando l’accesso all’Europa League. Proprio l’impegno europeo è una delle cause della crisi dell’FCA, che dispone di una buona rosa ma non numericamente adeguata a far fronte al gravoso doppio impegno. Le possibilità di salvarsi, nonostante il ritardo non sia lieve, ci sono. Ma occorre darsi una mossa immediatamente, magari dando la priorità alla Bundesliga rispetto all’Europa League, nonostante i biancorossi, grazie al doppio successo ottenuto contro l’AZ, siano ancora in piena corsa per strappare il pass alla fase ad eliminazione diretta.
VOTO: 4 IL MIGLIORE: Verhaegh IL PEGGIORE: Altintop
CLASSIFICA
Bayern Monaco 34
Borussia Dtm. 29
Wolfsburg 21
Hertha Berlino 20
Schalke 20
Borussia M’Gladbach 19
Colonia 18
Bayer Leverkusen 17
Mainz 16
Ingolstadt 16
Amburgo 15
Eintracht Francoforte 14
Darmstadt 14
Werder Brema 13
Hannover 11
Stoccarda 10
Hoffenheim 8
Augsburg 6
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