Vietto e Benzema firmano il pareggio nel derby di Madrid: il Real resiste nell’inferno del Vicente Calderòn

Finisce 1-1 il derby di Madrid: a Benzema risponde Vietto, mentre Griezmann sbaglia un calcio di rigore. Il Real Madrid non riesce ad approfittare della doppia sconfitta del Barcellona, agganciando solamente i catalani a 15 punti in classifica, mentre il Villareal nonostante la sconfitta odierna rimane al primo posto.

Sin dalla gestione Ancelotti, il Real Madrid ha sempre fatto fatica ad aver ragione dei rivali cittadini, nell’ultima stagione di otto partite disputate fra Supercoppa, Copa del Rey, campionato e Champions, le merengues ne hanno vinto solamente una.
Le due squadre stanno attraversando periodi totalmente opposti: il Real non ha ancora perso in campionato e nonostante il pareggio interno a reti bianche contro il Malaga, ha l’occasione per balzare al primo posto nella Liga, con Cristiano Ronaldo in splendida forma: il portoghese ha rotto il muro dei 500 gol in carriera con la doppietta segnata in settimana contro il Malmoe.
L’Atletico nonostante l’intensità in campo è reduce da una sconfitta in campionato contro il Villareal, e il tonfo interno in Champions League contro il Benfica.

Simeone sceglie ancora Torres a guidare l’attacco, alle sue spalle due funamboli come Griezmann e Correa; l’argentino grazie alle sue prestazioni sta guadagnando punti nelle gerarchie dei colchoneros.

Benitez si affida a una squadra estremamente tecnica, un inusuale 4-2-2-2 che agisce per vie centrali, con i terzini che coprono l’intera fascia. In attacco la coppia composta da Ronaldo e Benzema, con Isco e Modric alle loro spalle. In mezzo al campo la regia di Kroos è supportata dall’aggressività di Casemiro

Le formazioni:

Atletico Madrid (4-2-3-1): Oblak, Juanfran, Gimenez, Godin, Luis, Gabi, Tiago, Griezmann, Correa, Oliver, Torres

Real Madrid (4-2-2-2): Navas, Carvajal, Ramos, Varane, Marcelo, Kroos, Casemiro, Modrid, Isco, Ronaldo, Benzema

La partita inizia subito su dei ritmi infernali, circolazione di palla veloce e molte iniziative personali che danno vita a molteplici occasioni. Cristiano Ronaldo si mette subito in mostra con un colpo di testa su cross di Modric, che finisce di poco a lato. Il Real fa subito sua l’inerzia della partita e va a segno con Benzema al nono minuto: l’azione nasce dai piedi di Carvajal che si beve in un fazzoletto Felipe Luis per poi andare al cross, il francese arriva sul pallone di testa e batte Oblak.
La reazione dell’Atletico è sulle spalle del giovane Correa, il fantasista argentino si muove liberamente fra le linee eludendo le marcature dei difensori e di Casemiro, al 15′ è proprio Correa ad andare vicino al pareggio con un tiro in diagonale che accarezza il palo. La spinta dell’Atletico si fa sempre più asfissiante con continui inserimenti dei centrocampisti: da un incursione di Tiago scaturisce il calcio di rigore a causa di un fallo di Sergio Ramos sul portoghese. Sul dischetto si presenta Griezmann, ma Keylor Navas intuisce l’angolo e para il tiro dagli undici metri. Il portiere sarà chiamato dopo pochi minuti ad un altro importantissimo intervento, anticipando un cross per Fernando Torres, completamente smarcato in area.
La fisicità dei colchoneros mette in seria difficoltà gli uomini di Benitez che si fanno vedere in avanti solo con due tiri dalla distanza di Cristiano Ronaldo. Al termine del primo tempo Carvajal, a seguito di un ruvido contrasto con Correa, è costretto a lasciare il terreno di gioco in favore di Arbeloa.

A inizio ripresa Simeone rimescola le carte in tavola inserendo Ferreira Carrasco al posto do Oliver. L’Atletico dopo un inizio contratto nel quale concede un pericoloso contropiede al Real, detta i ritmi della partita. La squadra di Benitez è costretta ad un’eroica difesa: al 51′ Fernando Torres va al tiro all’interno dell’area senza però centrare lo specchio della porta, passano pochi minuti e Varane si frappone su una fortissima conclusione dal limite di Gabi. Il difensore francese è il vero baluardo della retroguardia delle merengues e sventa in rapida successione le occasioni scaturite dai piedi di Torres e il colpo di testa di Godin.
Simeone esaurisce i cambi al 64′ con gli ingressi di Vietto e Jackson Martinez, mentre Benitez risponde con l’ingresso di Bale al posto di Isco, una mossa ovvia dato che il Real non è mai riuscito ad imbastire una ripartenza efficace. Con il gallese gli ospiti creano subito una grande occasione, il neoentrato serve Benzema in area di rigore che ha l’occasione di andare al tiro, ma un tackle in scivolata di Godin sventa il probabile raddoppio.
Il Real si cautela ulteriormente non riuscendo più a proporre gioco se non qualche sporadica e innocua azione, entra Kovacic al posto di Benzema, con conseguente tracollo all’83’. Jackson Martinez si invola sulla fascia accelerando e serve Griezamann al limite,  sul tiro del francese è corta la respinta di Keylor Navas, sulla sfera arriva Vietto che insacca a porta vuota riequilibrando il punteggio.
Il finale al Vicente Calderon è infuocato e il Real sempre più in evidente difficoltà, Navas è chiamato a salvare il risultato nei minuti di recupero con un grande intervento sul tiro di Martinez. Quella del colombiano è l’ultima occasione degna di nota.

Finisce 1-1 al Calderon, un risultato che sta sicuramente stretto all’Atetico Madrid per quello che si è visto in campo. I padroni di casa hanno dominato per lunghi tratti la partita con un pressing asfissiante e un’impeccabile organizzazione difensiva. Il pareggio è arrivato troppo tardi per poter pensare al ribaltamento completo del risultato. Sono emblematiche le statistiche: la squadra di Simeone ha tirato ber ben 20 volte verso la porta avversaria, contro le nove del Real.
Gli ospiti dopo un inizio convincente non sono stati in grado di reggere un ritmo infernale, solo Navas e Varane salvano la situazione, mentre è rimandato tutto il reparto di centrocampo, troppo lento e compassato non riesce a sostenere il ritmo degli avversari. A poco è servito l’ingresso di Bale, che è stato solamente una comparsa al Calderon. Benitez avrà molto da lavorare, due brutti pareggi e il primo posto che ancora non arriva.

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu

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