Turchia, Tce presenta la Super Lig: riconferma Galatasaray, vendetta Fenerbahce o rinascita Besiktas?

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E’ ricominciato ieri, con l’anticipo Fenerbahce-Eskisehirspor (2-0), il campionato in Turchia. La Super Lig 2015-’16 (stagione n° 58): 18 squadre provenienti da 13 città in 7 regioni. Accantonato l’anacronistico limite al tesseramento degli stranieriin questa stagione le squadre potranno avere in rosa fino a 14 giocatori stranieri, senza limiti nei titolari (ogni squadra potrà schierare anche 11 stranieri). La modifica della “Foreign rule” ha scatenato i club turchi, protagonisti del mercato internazionale. Ci aspetta quindi un campionato sempre più competitivo visto che gli stranieri approdati (da Van Persie a Podolski, da Mbia a Gomez, mobilitato circa un miliardo di euro) sulla carta dovrebbero alzare e non di poco il tasso tecnico generico della competizione.

La famigerata Passolig Card (www.passolig.com.tr)
La famigerata Passolig Card (www.passolig.com.tr)

Restano insoluti però due gravi problemi (collegati tra loro) che limitano l’appeal della Super Lig: la violenza delle tifoserie (dopo il tragico assalto al pulmann del Fenerbahce nella scorsa stagione, pochi giorni fa qualcuno ha sparato verso la macchina di Topal, giocatore dei gialloblù) ha portato la Federazione turca a creare una “tessera del tifoso” (Passolig Card), attiva dall’aprile 2014, per poter appunto identificare e controllare tutti coloro che assistono ad un match; soluzione invasiva che ha avuto come conseguenza, nella scorsa stagione, lo svuotamento degli stadi sia per problemi organizzativi (in corso tutt’oggi l’ottimizzazione del sistema) sia per boicottaggio delle tifoserie. Ogni club ha perso tra il 40 e il 60% dei propri spettatori (clicca per approfondire i dati) rispetto alla stagione 2013/’14: unico impianto che ha visto un’affluenza maggiore è stato quello del Konyaspor (ma solo perchè, avendo un impianto nuovo, i suoi tifosi hanno dovuto per forza aderire alla Passolig per poter accedervi) ma, tra i big club, è il Galatasaray ad aver pagato il prezzo più alto per il boicottaggio della Passolig con una media di 13mila spettatori a partita (ovviamente salita negli ultimi match valevoli per la vittoria del campionato). Detto ciò, l’adesione alla “tessera” è attualmente in crescita e si dovrebbe assistere ad uno spettacolo meno deprimente negli stadi (in continua trasformazione, tanti i nuovi impianti in costruzione).

Sneijder e Podolski festeggiano la Supercoppa (www.facebook.com/Galatasaray)
Sneijder e Podolski festeggiano la Supercoppa (www.facebook.com/Galatasaray)

GALATASARAY – Entusiasmo alle stelle in casa Gala: la quarta stella, il “doblete” (campionato più coppa nazionale), la Supercoppa vinta e un mercato che ha rinforzato ulteriormente una rosa già forte, hanno ridato fiducia ad un ambiente che, meno di un anno fa, era depresso dalle prestazioni scaturite dalla guida di Prandelli. Mister Hamzaoglu non ha voluto rompere il giocattolo quest’estate e, confermati i cardini Muslera (miglior giocatore della scorsa stagione), Melo, Sneijder e Yilmaz (tutti però ancora al centro di voci di mercato) ha lasciato partire elementi di contorno (Bruma, Pandev) accogliendo il terzino mancino Carole (ex Troyes), tre centrocampisti come il prolifico Kisa (dal Brusaspor), Karacan (turco ma nato e cresciuto in Inghilterra) e Josè Rodriguez (20enne in prestito dal Real Madrid) e la punta di “diamante” Podolski in cerca di rilancio dopo il flop interista. Una rosa che potrebbe non sopportare l’impegno alla lunga su tre fronti, servirebbe ancora qualche rinforzo considerando anche la concentrazione di elementi dal carattere “fumantino” (vedi Melo che potrebbe non essere ben riaccolto dai suoi tifosi dopo le voci di un suo trasferimento, lo stesso Sneijder che accetta malvolentieri la gestione del suo tecnico o il terzino Sabri passato dall’essere fuori rosa a capitano e tra i più pagati innescando polemiche all’interno di uno spogliatoio mai stato unito) e quindi non affidabili fino in fondo. Muslera; Sabri, Chedjou, Kaya, Telles; Melo, Inan; Oztekin, Sneijder, Podolski; Yilmaz

FENERBAHCE – Brucia ancora il titolo svanito nel finale di una stagione buttata via dai gialloblù. Ha pagato, come spesso accade, il tecnico Kartal (mai amato dai tifosi) sostituito dal portoghese Vitor Pereira che ha lasciato dopo una sola stagione (vincente peraltro) il progetto dell’Olympiakos per quello più ambizioso e remunerativo del club di Istanbul. Inizio stagione difficile (eliminazione dai preliminari Champions) ma prevedibile vista l’iperattività sul mercato: i gialloblù hanno perso quattro titolari (il centrale Irtegun, il mediano e capitano Emre, e gli attaccanti Kuyt ed Emenike) ingaggiando una decina di facce nuove, il portiere brasiliano Fabiano (potrebbe insidiare la titolarità di Demirel), il centrale danese Kjaer (ex Palermo e Roma), il mediano Tufan e gli esterni Ozbayrakli e Sen dal Bursaspor, il mediano brasiliano Souza e tre “colpi” in attacco come Fernandao (capocannoniere a Bursa) e il duo ex Manchester United Nani-Van Persie approdati in Turchia per risentirsi di nuovo importanti e non ai margini di un progetto. Sulla carta uno “squadrone” ma le prime uscite stagionali hanno messo in mostra come Pereira stia avendo difficoltà a trovare un equilibrio tra un reparto offensivo opulento e uno difensivo viceversa che appare troppo fragile per poter reggere un tale potenziale d’attacco. L’entusiasmo di una tifoseria in visibilio per i prestigiosi acquisti fatti potrebbe però essere un bonus per i “Canarini” che stanno anche incassando buone cifre dalla campagna abbonamenti (più di 35mila tessere vendute) e dagli sponsor attratti dalla sovraesposizione mediatica dei gialloblù (venduti recentemente ad una holding anche i diritti economici legati al nome del “Sukru Saracoglu” che quindi cambierà nome). Obbligata a vincere, ogni altro epilogo sarebbe un fallimento. Demirel; Ozbayrakli, Alves, Kjaer, Erkin; Meireles, Souza; Nani, Diego, Sow; Fernandao

BESIKTAS – Voltata la pagina (poco fortunata) della gestione Bilic, le “Aquile Nere” stanno rifondando senza però poter perdere terreno dalle due storiche rivali. In panchina si è seduto il “santone” Gunes, ex ct della nazionale, Trabzonspor e alla guida del Bursaspor nell’ultima stagione. Rosa rivoluzionata: in porta Zengin titolare (ma si è cercato Victor Valdes) mentre in difesa partito il ceco Sivok accanto al titolare Gulum ci saranno tre facce nuove come l’esperto centrale brasiliano Rhodolfo (dal Gremio, fu obiettivo dell’Inter), il terzino tedesco Beck (dall’Hoffenheim, fu anche nazionale) e il terzino serbo Tosic reduce da 3 discrete stagioni al Genclerbirligi (si giocherà il posto col brasiliano Motta); mentre il centrocampo è rimasto inalterato e vedrà titolari Uysal e Hutchinson in attesa del recupero di Arslan e Kavlak dai rispettivi infortuni (legamento crociato e spalla), in attacco si è sostituito il beniamino Demba Ba con Mario Gomez in cerca di rilancio dopo il flop fiorentino e che sarà supportato da una batteria di trequartisti di straordinaria qualità (Ozyakup, Sahan, Tore, Frei, Sosa) a cui si è aggiunto il ritorno, dopo due stagioni in patria, del portoghese Quaresma ancora in età per poter incidere con regolarità. Il precampionato ha visto un Gunes soddisfatto del lavoro svolto a livello tattico; in effetti, sulla carta, la rosa del Besiktas è quella più equilibrata, si vedrà se cambiando il “manico” potrà esprimersi al meglio. Zengin; Beck, Rhodolfo, Gulum, Motta; Hutchinson, Kavlak; Quaresma, Tore, Sahan; Gomez

La presentazione di Cuenca (www.facebook.com/bursaspor)
La presentazione di Cuenca (www.facebook.com/bursaspor)

BURSASPOR – Società in forte ascesa ma che, a livello tecnico, sta attraversando una vera e propria crisi. Con uno stadio tra i più affascinanti in Europa (la Timsah Arena, a forma di “Coccodrillo” a richiamare il soprannome del club, con una capacità di 45.000 posti) a disposizione, il club di Bursa (la quarta più grande città turca) rischia di non avere una rosa all’altezza del suo nuovo palcoscenico. In quest’estate i biancoverdi hanno cambiato il tecnico (via l’esperto Gunes, torna il giovane e stimato Saglam) e perso 7 dell’undici titolare e cioè il centrale Civelli, il prolifico terzino Ozbayrakli, il baby mediano Tufan, l’argentino Belluschi, l’esterno Volkan Sen e le punte Bakambu e Fernandao. Senza incassare nemmeno molto da queste pesanti cessioni (è partito anche il 18enne Unal) i rinforzi non convincono appieno: in difesa bene l’arrivo del portiere Gunok (ex vice di Demirel al Fenerbahce) e dell’esperto Sivok, convincono meno il terzino Advincula (nazionale peruviano ma non ha mai giocato in club di alto livello) l’inaffidabile Nonkeu e lo sconosciuto macedone Berisha; a centrocampo arriva solo il cileno Jorquera (ex Parma, allenato da Saglam ad Eskisehir) mentre in avanti l’esterno ex Barcellona Cuenca è in cerca di rilancio così come la punta Necid (ceco che ha girato mezza Europa senza mai convincere, peraltro già infortunato) che si giocherà il posto con gli altri due neoacquisti De Sutter (esperta e tignosa punta di movimento, non bomber implacabile) e il navigato Yildirim all’ennesimo ritorno a Bursa dove è nato e cresciuto. Gunok; Advincula, Aziz, Sivok, Behich; Jorquera, Cinaz; Cuenca, Josuè, De Sutter; Necid

ISTANBUL BASAKSEHIR – Il quarto posto da neopromosso è stata un’impresa straordinaria difficilmente ripetibile per il quarto club di Instanbul. E’ rimasto il tecnico Avci, non si sono registrate cessioni importanti e anzi sono stati ingaggiati due veterani del Fenerbahce (il centrale Irtegun e il capitano dei gialloblù Emre) il 18enne terzino nigeriano Musa (capitano dei suoi nei recenti Mondiali Under20) e la punta della nazionale albanese Cikalleshi. Tuttavia l’immediata eliminazione dai preliminari di Europa League e l’alta media della rosa (27,6 anni) e il grave infortunio patito dal centrale Epureanu (cardine della difesa, tornerà ad inizio 2016) non portano a credere nella ripetizione dell’ottima scorsa stagione. Babacan; Ucar, Ayhan, Irtegun, Oztorun; Tekdemir, Emre; Visca, Madureira, Mossorò; Cikalleshi 

MERSIN – Stesso discorso del Basaksehir: neopromossa dal rendimento straordinario che potrebbe avere problemi a ripetersi. Qui peraltro si è deciso di cambiare guida tecnica (si è dimesso Calimbay che aveva portato i “Diavoli Rossi” in zona coppe nel primo terzo del campionato, dentro Bakkal ex Karabukspor e Genclerbirligi), si è registrata qualche cessione di valore (il portiere Sahin, il vecchio centrale Cetin e la punta Kaloglu) e in più non c’è stato nessun acquisto (unico club in Super Lig inattivo in entrata); facile capire le ragioni dell’addio di Calimbay. La rosa rimane di valore con elementi di esperienza (il centrale serbo Mitrovic, il terzino brasiliano Wederson e gli attaccanti brasiliani Tita e Welliton) mixati con giovani pronti a maturare del tutto come il centrocampista Khalili, campione d’Europa con l’under 21 svedese. Mihaylov; Balci, Ozarslan, Mitrovic, Wederson; Sadiku, Khalili; Nakoulma, Delibalta, Tita; Welliton 

Tifosi del Trabzonspor (www.facebook.com/Trabzonspor)
Tifosi del Trabzonspor (www.facebook.com/Trabzonspor)

TRABZONSPOR Ambiente sempre in subbuglio a Trebisonda. Reduci da una stagione salvata in extremis da mister Yanal, subentrato all’esonerato Halilodzic, che ha agguantato la qualificazione europea, l’inizio di questa stagione ha lasciato perplessi. Panchina affidata ad Arveladze (fresco di esonero dal Kasimpasa) la “Tempesta del Mar Nero” si è persa in un bicchiere d’acqua facendosi eliminare addirittura dai macedoni del Rabotnicki. Episodio davvero inaspettato, considerando la faraonica campagna acquisti che (a dispetto delle partenze di Belkalem e Waris) ha visto gli arrivi di elementi di valore internazionale come il portiere costaricense Esteban, del terzino belga Cavanda (ex Lazio), del mediano Mbia (bi-campione di Europa League col Siviglia) e della punta senegalese Ndoye (ex Lokomotiv Mosca e Hull City) a cui si sono aggiunti gli arrivi di due giovani difensori in arrivo dal Kayserispor come il terzino Uludag e il centrale Yokuslu e a cui si potrebbe aggiungere anche la punta cilena Edu Vargas. Insomma, non ci sono scuse per Arveladze, ha a disposizione una rosa all’altezza di raggiungere almeno il quarto posto. Kivrak; Cavanda, Medjani, Demir, Uludag; Mbia, Kara; Constant, Ekici, Zengin; Cardozo

GENCLERBIRLIGI Stesso discorso del Gaziantepspor. Anche il club di Ankara ha preso residenza a centro classifica (tre noni posti nelle ultime 4 stagioni) ma, a differenza dell’altro club, qui c’è un presidente “sui generis” che non accetta di buon grado l’anonimato. Ilhan Cavcav (79 anni) è stato rieletto per la 19a volta (qualche dittatore non ci è riuscito) e è stato quindi il tifoso numero 1 per un totale di 37 anni. Nell’ultima stagione si è reso protagonista di alcune decisioni perlomeno originali tra cui quelle di esonerare il suo tecnico e andare lui stesso in panchina (vincendo la partita) e di multare i giocatori con la barba. La gestione è comunque positiva, soprattutto dal punto di vista dello sviluppo delle giovanili; personaggi controverso si è messo contro gran parte dei tifosi e non perde occasione per criticare la gestione dei tre grandi club di Istanbul. Curiosa anche la scelta del nuovo tecnico fatta in estate (e dopo una stagione che ha visto avvicendarsi tre tecnici) e cioè il 61enne scozzese Stuart Baxter, allenatore giramondo che ha insegnato calcio in Svezia, Norvegia, Giappone, Finlandia e Sudafrica (è stato ct di queste due ultime nazioni). Rivoluzione in panchina e in tutta la rosa: salutati una decina di elementi  tra cui il portiere Kose, i terzini Tosic e Aslantas, i mediani Petrovic e Gosso e il bielorusso Hleb, sono arrivati diversi giocatori consigliati proprio dal nuovo tecnico come gli svedesi Hopf, Atta e Dimitriadis (rispettivamente portiere, centrale e mediano), il danese Spelmann e l’islandese Skulason, oltre al terzino mancino rumeno Latovlevici scaricato dallo Steaua. Molti di questi elementi hanno una buona esperienza e potrebbero bene amalgamarsi alla discreta base già esistente; squadra che quindi potrebbe sorprendere. Hopf; Oguz, Calik, Atta, Latovlevici; Dimitriadis, Skulason; Tomic, Spelmann, Celik; Stancu

KASIMPASA Dal ritorno in Super Lig il club capitolino ha centrato due ottimi sesti posti ma l’ultima stagione è stata un incubo con l’esonero di mister Arveladze e un pessimo tredicesimo posto finale. In panchina ora c’è Calimbay, tecnico di valore che non sbaglia stagione da tempo. Avrà a disposizione una rosa senza più l’olandese Babel (ceduto negli Emirati) ma che ha trattenuto i suoi cardini (il centrale Donk, il mediano portoghese Castro e soprattutto l’argentino Scarione) a cui si sono aggiunti i nuovi arrivati il portiere Kose (dal Genclerbirligi), Omeruo (21enne stopper nigeriano in prestito dal Chelsea), il brasiliano Titi (altro centrale), il bulgaro Bozhikov (terzino mancino) e due esterni come Del Valle (venezuelano arrivato dal Portogallo) e Oztekin, da stagioni riserva al Galatasaray. Rinforzi sulla carta non male, ma il vero “colpo” è stato l’ingaggio del tecnico Calimbay che potrà rigenerare elementi depressi dall’ultima stagione (vedi Derdiyok). Isaksson; Sari, Donk, Omeruo, Bozhikov; Seras, Castro; Oztekin, Scarione, Torun; Derdiyok

KONYASPOR -L’ottavo posto dell’ultima stagione resta il miglior piazzamento dal ritorno in Super Lig, ma i “Lampi Verdi” vogliono fare meglio e per questo hanno scelto di sottoporsi ad un pesante restyling. Confermato in panchina Kocaman, subentrato a Bakkal a stagione iniziata (un ritorno dopo ben otto stagioni a Konya per lui) di concerto con la società sono stati scaricati una dozzina di elementi tra cui il centrale croato Kokalovic, il terzino austriaco Fuchs, gli esterni Torje e Djalma e la punta Kabze; in entrata il portiere del Rizespor Kirintili, il possente centrale cipriota Junior (ex Legia Varsavia), gli esterni Sissoko (ivoriano che ha girato mezz’Europa, ultima tappa ad Eskisehir) e Meha (albanese di formazione tedesca) e due punte interessanti come il burkinabè Traorè (ha fatto vedere buoni colpi a Gaziantep e Karabuk) e il 21enne bosniaco Bajic messosi in luce con lo Zeljeznicar (club in cui crebbe Dzeko) nei preliminari Champions. In Anatolia non è (ancora) tempo per voli pindarici; anzi, attenzione alle spalle. Kirintili; Turan, Ay, Junior, Uslu; Sissoko, Camdali, Borek, Meha; Traorè, Marica 

Il pulmann dell'Akhisar (www.facebook.com/akhisarspor)
Il pulmann dell’Akhisar (www.facebook.com/akhisarspor)

AKHISAR – A fine maggio il club si diceva sicuro della conferma di Roberto Carlos sulla panchina ma le intenzioni del brasiliano erano chiare e infatti, dopo un deludente 12° posto, l’ex tecnico del Sivasspor ha firmato con l’ Al Arabi in Qatar e (curiosamente) anche per gli indiani del Dehli Dynamos (dove gioca Del Piero). Il club biancoverde ha puntato quindi sul giovane Arslan (45enne, ex difensore di discreto livello, con già 5 stagioni di esperienza in panchina, l’ultima col retrocesso del Balikesirspor) cambiando le strategie di mercato: scaricati il portiere Daglaroglu, il mediano Zokora e la punta Akyuz, gli addii più dolorosi sono stati quelli al prolifico centrocampista Kisa (6 gol e 10 assist, ingaggiato dal Galatasaray) e al bomber Gekas che, nonostante sia andato ancora una volta in doppia cifra, ha divorziato dal club dopo essere stato messo fuori rosa nel finale della scorsa stagione dove gli fu preferito il portoghese Vaz Tè (5 gol e 5 assist in mezza stagione, anche lui svincolato). Rinforzi mirati: in porta il gigantesco serbo Lukac (ex Partizan), in difesa il centrale Osmanpasa (ex Trabzonspor), i mediani Ozdemir e Ceviker (retrocesso col Balikesirspor), gli esterni Sami (nazionale Guinea-Bissau, da sempre in Portogallo), Colak (dal Kasimpasa) e Ayik (ex Karabukspor), in attacco due esperte punte come Kabze (due discrete stagioni a Konya) e il colombiano Rodallega (da 6 stagioni in Inghilterra con alterne fortune). Il club è fiducioso in una stagione di medio-alta classifica, forse eccessivamente. Lukac; Cebe, Douglao, Konuk, Keles; Ntibazonkiza, Yuce, Custodio, Vural; Kabze, Rodallega

ESKISEHIRSPOR – Si riparte da un finale di stagione positivo grazie all’arrivo in panchina del tedesco Skibbe, capace di infondere quell’entusiasmo ormai svanito nella gestione Saglam. Mercato fatto sulle esigenze dell’ex tecnico del Grasshoppers. Scaricati il centrale brasiliano Angelo, il terzino Teber, il mediano Gucer e gli esterni Ozkan e Sissoko (e finiti i prestiti delle punte Sismanoglou e Funes Mori) i “Fulmini Rossi” hanno centrato qualche ingaggio pesante come quelli del centrale Mongongu (nazionale congolese, 7 stagioni in Ligue1 tra Monaco e Evian), del mediano Ozturk (22enne nato e cresciuto in Belgio, ex Kasimpasa) di due fantasisti (il macedone Muarem già ex Orduspor, e l’argentino Defederico con un paio di presenze anche nella Selecion prima di perdersi) e soprattutto del bomber greco Gekas, 35enne ma da tre stagioni in doppia cifra in Turchia, con lo svizzero Ben Khalifa (portato da Skibbe da Zurigo) suo back-up. Squadra tutta da scoprire. Boffin; Corecki, Mongongu, Coskun, Kanak; Causic, Lawal, Toko; Muarem, Defederico; Gekas

GAZIANTEPSPOR – Club abbonato alla metà classifica (tre decimi posti negli ultimi 4 anni) e ci metterebbe la firma se così fosse l’esito anche di questa stagione. Non sarà semplice, in primis a causa del divorzio dal tecnico Okan Buruk: l’ex nazionale turco (e giocatore dell’Inter) ha fatto bene alla sua prima stagione intera in panchina ma ha avuto divergenze di vedute con la società rossonera che l’ha sostituito con Mutlu Tupcu ex terzino anche della nazionale, ex vice di Saglam e di fatto alla prima esperienza da primo allenatore. Davvero poco il mercato: partiti i terzini Suzen e Can e il centrale Binya e terminati i prestiti del mediano brasiliano Chico e la punta portoghese Leal, sono arrivati l’esperto difensore Sedef e la concreta ala Odabasi (scuola Bursaspor, ex Boluspor) e una serie di scommesse straniere dal mediano brasiliana Abuda al trequartista bielorusso Putilo (esperienze anche in Bundesliga) fino all’esterno svedese Daniel Larsson (un recente passato in Liga, fratello di Sam dell’Heerenveen). Altra squadra misteriosa, con una spina dorsale però solida formata dal portiere Karcemarskas, dal centrale Sume, dal mediano Sen e dal giovane bomber Demir. Karcemarskas; Yardimci, Sume, Arokoyo, Sedef; Sen, Abuda; Durak, Putilo, Larsson; Demir

SIVASSPOR – L’escursione dal quinto al quindicesimo posto delle ultime due stagioni ha riportato coi piedi a terra l’ambiente biancorosso. Può dare nuove speranze la conferma di Yalcin, confermato  meritatamente dopo la salvezza dell’ultima stagione dove ha dimostrato di avere lo stesso carisma di quando calcava i campi. Dovrà però accontentarsi di quello che passa il convento: partiti i mediani Bekmeczi e Arslan e la punta nigeriana Utaka, sono arrivati il portiere lituano Setkus (dai greci del Corfù), i centrocampisti ex Karabukspor Incedemir e Ozmert, gli esterni Kas (anche lui ex Karabukspor) e Dani Abalo (spagnolo reduce da due stagioni coi bulgari del Ludogorets). Sono rimasti gli elementi più esperti (il centrale Da Costa, il terzino brasiliano ex Roma Cicinho e l’attaccante marocchino Chahechoue) ma servirebbero ben altri rinforzi per poter sperare in una salvezza senza patemi. Celikay; Cicinho, Da Costa, Kurt, Erdal; Incedemir, Kocak; Eser, Taouil, Abalo; Chahechouhe

RIZESPOR Si cerca qualcosa di meglio della salvezza abbastanza tranquilla ottenuta nelle ultime due stagioni. Confermato mister Karaman, condottiero dell’ultima salvezza ottenuta subentrando a metà stagione in brutte acque, avrà a disposizione una rosa stravolta dal mercato estivo: salutati il portiere Kirintili, il terzino iracheno Adnan (all’Udinese), il trequartista franco-polacco Obraniak e le punte Holosko e Lafferty; in entrata a sostituirli il ritorno in Turchia del portiere camerunense Itandje, un altro terzino iracheno (Ismail), la robusta coppia centrale del retrocesso Erciyesspor Diakhatè-Boye, la coppia offensiva Dzalamidze-Tuszynski (in arrivo dai polacchi del Jagiellonia) e le punte Akyuz (ex Akhisar) e Chevalier (francese con esperienze in Belgio e Olanda). Vicino anche l’ingaggio del centrale svizzero Senderos (ex Arsenal e Milan), dell’esterno Djalma ex Konyaspor e del bomber portoghese Edinho, retrocesso con l’Erciyesspor. Insomma, rosa rivoltata come un calzino, ma era inevitabile per rilanciare le ambizioni del club, che quest’anno potrebbero concretizzarsi. Itandje; Altinay, Viera, Boye, Albayrak; Sylvestre, Karakas; Dzalamidze, Kaya, Ozek; Kweuke

Presentazione di Eto'o (www.facebook.com/Antalyaspor)
Presentazione di Eto’o (www.facebook.com/Antalyaspor)

ANTALYASPOR – Un club tornato in Super Lig dopo una stagione nel “purgatorio” della seconda divisione (promosso ai playoff), un presidente (Gedeone Gencer) ambizioso e un nuovo stadio (il “New Antalya Stadium”, 33mila spettatori) che sarà disponibile nel giro di un paio di settimane in attesa di adempiere tutte le norme di sicurezza. Agli “Scorpioni” sono stati accostati diversi nomi “pesanti” (da Ronaldinho a Cassano) ma in verità il mercato in entrata è stato piuttosto oculato, a dimostrazione che il club di Antalya non voglia essere un fenomeno mediatico. In difesa partito il centrale Sedef sono arrivati i terzini Arslan (un ritorno), Celustka (ceco, meteora al Palermo, ex Trabzonspor ma arriva da Norimberga) e il bosniaco Kvesic più il centrale brasiliano Diego Angelo liberato dopo 5 stagioni dall’Eskisehirspor. A centrocampo, riscattato dagli austriaci del Linz il giovane Mataraci, sono arrivati l’ex Sivasspor Bekmeczi e il brasiliano Chico visto a Gaziantep mentre in attacco sono arrivati gli esterni Ozkan (scuola Besiktas, da un lustro cambia un club a stagione) e lo sloveno Lazarevic (in prestito dal Chievo, lascia l’Italia dopo 8 stagioni) ma il vero colpo è stato l’ingaggio del 34enne Eto’o che troverà anche l’omologo e connazionale Etame, eroe della finale playoff. Non abbastanza per poter pensare ad una salvezza tranquilla, è per questo che si stanno cercando nuovi rinforzi di esperienza, ultimo nome il trequartista argentino del Basilea Delgado. Fornezzi; Celustka, Angelo, Gor, Kvesic; Bekmezci, Chico; Lazarevic, Kilic, Ozkan; Eto’o

KAYSERISPOR – Dopo una sola stagione in seconda divisione il Kayserispor si ripresenta in quella Super Lig che aveva lasciato con sorpresa al termine di una stagione sconcertante nella gestione di una squadra che puntava a ben più di una salvezza. Gestione che pare ripetersi anche in questo avvio di stagione, anche a causa di vari mutamenti nell’assetto societario (4 presidenti in 20 mesi): ringraziato il tecnico della promozione, il giovane Dumlupinar, la società aveva trovato un accordo con Okan Buruk che però non ha potuto firmare il contratto già pronto a causa di un congresso straordinario del club in seguito al quale si è deciso di contrattualizzare come nuovo tecnico Kafkas, ex Karabukspor e già allenatore dei giallorossi dal 2007 al 2010. Con una situazione societaria così precaria, difficile credere ad una stagione di successo così come lascia perplesso il mercato estivo caratterizzato più dalle cessioni (fatta cassa con le cessioni dei due giovani Yokuslu e Uludag al Trabzonspor, sono partiti anche i bomber brasiliani Bobo e Nobre) che dagli acquisti tra cui ci sono quattro acquisti dal retrocesso Karabukspor (il portiere Demircan, il centrale congolese Mabiala, il mediano maliano Sow e il trequartista Ozcal), il centrale Akbas dal Trabzonspor, il mediano olandese Turuc (nato e cresciuto in Olanda, uno dei tanti emigranti di ritorno) e due brasiliani in prestito dal Benfica e cioè il 21enne trequartista Lopes e il bomber brasiliano Derley. Arikan; Yavru, Mabiala, Simic, Can; Dagasan, Sow; Biseswar, Lopes, Bayram; Derley

OSMANLISPOR – Dopo il Genclerbirligi, la capitale Ankara avrà un altro club a rappresentarlo in Super Lig. L’Osmanlispor torna nella massima divisione dopo la retrocessione d’ufficio decisa dalla Federazione nel 2009 a causa di un tentativo di combine. A guidare gli “Ottomani” non sarà Tutukener, che dall apanchina li ha guidati alla promozione, ma Akcay reduce da due esoneri da Trabzonspor e Akhisar. Rosa rimpolpata per competere in Super Lig: partiti il vecchio mediano Basdas e la punta Yildiz, si è messa su una vera e propria multinazionale (in una rosa che annoverava già stranieri anche di valore come il centrale ivoriano Soro, il nigeriano Umar e lo statunitense Tisdell).  Arrivano il portiere brasiliano Artur (ex Roma e Benfica), il dinamico terzino brasiliano Patric, il terzino mancino portoghese Pinto, i mediani Seto (giapponese in arrivo dai rumeni dell’Astra) e Ndiaye (senegalese che giocava in Norvegia) e gli attaccanti Torje (l’ex Udinese) e Webò (camerunense, nelle ultime stagioni bomber di scorta del Fenerbahce). Quanto tempo ci vorrà per trovare una lingua comune sul campo? Artur; Patric, Soro, Gork, Pinto; Cagiran, Seto; Tisdel, Torje, Kilicaslan; Webò

About Edoardo Buganza 337 Articoli
(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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