Filippi, il futuro camionista che sfiderà Ibra

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Roderic Filippi. Foto: www.lesechos.fr

15 maggio 2015: il Gazelec Ajaccio sconfigge 3-2 il Niort e conquista la prima, storica promozione in Ligue 1 della sua storia. Un trionfo che porta anche la firma di Roderic Filippi, roccioso difensore 26enne che in quella circostanza segna di testa la rete del provvisorio 3-1.

Roderic Filippi, appunto, un difensore sui generis. Non solo per il suo look, lontano anni luce dalle star del calcio moderno come Cristiano Ronaldo, ma anche per una concezione della vita diametralmente opposta a quella del calciatore professionista medio del ventunesimo secolo.

A raccontare la sua carriera, con grande orgoglio, è proprio Filippi (nella foto, www.lesechos.fr) alla rivista francese So Foot:

«Ho iniziato tardi, a undici anni con la squadra del Six Fours Non ero un grande appassionato di calcio e neppure guardavo le partite poiché alle 20:30 dovevo andare a dormire. Ho iniziato da difensore centrale e il mio compito era seguire il numero 9 avversario. A 16 anni, sono andato al Cavigal (ndr. squadra di Nizza in cui è cresciuto anche Alexy Bosetti) ma mai avrei immaginato di diventare professionista con i piedi che mi ritrovavo. Successivamente mio padre ha contattato l’Ajaccio e ho finito la mia formazione in Corsica».

Dopo l’esperienza all’Ajaccio, Filippi firma per la seconda squadra cittadina, il Gazelec Ajaccio, militante in CFA (4^ divisione). E’ l’inizio di una formidabile ascesa. In sei anni, i rossoblù conquistano quattro promozioni, intervallate da una retrocessione, e Filippi si conferma protagonista. Nel bene (come nella partita decisiva) e nel male, quando a Brest entra in maniera scomposta sull’ex compagno di squadra Verdier rischiando di fratturargli la tibia. L’attaccante se la cava con 14 punti di sutura e un taglio da far rabbrividire (foto) ma perdona Filippi dicendo: «Lo conosco bene, non è stato un gesto volontario. Siamo amici e a dicembre passerò le vacanze con lui». Chissà se fossero stati nemici…

Il difensore del Gazelec rimedia 6 giornate di squalifica e in Francia anche i media sportivi più importanti si interessano di lui. Ma la celebrità non ha mai importato eccessivamente a Filippi che non concepisce neppure l’idea di firmare autografi: «Se il panettiere fa un pane buono, non gli chiedo mica l’autografo». Autografi, invece, ne avrà firmati a centinaia il compagno di squadra Jérémy Bréchet (ex Inter nella stagione 2003/2004) che quando arriva al Gazelec viene accolto come una star da tutti, ad eccezione di Filippi che non ha mai sentito parlare di lui, ma una volta conosciuta la carriera ne rimane comunque impressionato.

«Un giorno l’ho invitato a bere. In quattro ore avrà bevuto solo tre o quattro birre, mentre io non so quanti whiskey e cola avrò preso”. Se in campo Filippi non si tira mai indietro, a tavola non è da meno: ”Cerco di non prendere troppo peso perchè ciò potrebbe avere conseguenze sul mio salario. Comunque non dico certo di no al fast-food e tutti i giorni mangio una bistecca. Semplicemente mangio finchè ho fame, smetto quando sono sazio».

Al punto che, scherzando, alla domanda «Per quale cifra mangeresti un topo?» ha risposto «Per nulla, è comunque un pasto gratuito!» E sempre nella stessa intervista, rilasciata alla versione cartacea di SoFoot di aprile, oltre a ritenere il dormire una perdita di tempo, ha affermato che gli sarebbe piaciuto vivere nell’età della pietra perchè, in fondo, lui è un po’ un uomo delle caverne.

Con queste premesse, non crediamo che si scomporrà davanti al Psg, di cui conosce un solo giocatore, Ibrahimovic. Per Filippi è più importante pensare al futuro, al giorno in cui appenderà le scarpe al chiodo. «Un tifoso del Gazelec mi ha parlato del mestiere di autista di mezzi pesanti – ha rivelato Filippi – ed è una cosa che mi ha subito interessato, sia a livello di orari che di stipendio. Poi mi attira non dover stare seduto dietro a una scrivania. Mi sono informato sugli orari per seguire i corsi e avere la patente da camionista, ma dovrei essere libero tutti i giorni, per un mese e mezzo, dalle 8 alle 15. Comunque non c’è nulla di sicuro, anche fare il meccanico non mi dispiacerebbe».

Se il Gazelec dovesse fermarsi lungo il tragitto di qualche trasferta di Ligue 1, lo staff saprà già a chi fare affidamento. Incredibile Filippi!

About Mattia Rossi 767 Articoli
Ligure, classe 1985, da diverso tempo seguo il calcio francese. Per questioni geografiche e culturali, non potevo far altro che appassionami all'AS Monaco, benchè mi piaccia seguire anche le altre competizioni nazionali (sia professionistiche che amatoriali), in particolar modo la magica Coppa di Francia.

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