Bastia: oggi il 23° anniversario della strage di Furiani

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BASTIA. 5 maggio 1992, oggi come allora era un martedì. Un martedì di coppe, benchè non fosse in programma la Champions League (il giorno dopo si sarebbe, invece, disputata la finale di Coppa delle Coppe tra Werder Brema e Monaco), ma una semifinale di Coppa di Francia. A Bastia, anzi, per la precisione a Furiani, pochi kilometri a sud del capoluogo corso, i locali affrontavano il Marsiglia in una sfida sentitissima sia per la posta in palio che per la storica rivalità tra le tifoserie.

Nelle settimane precedenti, la corsa al biglietto si era fatta intensa e la società corsa per aumentare la capienza del vetusto e piccolo stadio aveva deciso di costruire una tribuna provvisoria. Una tribuna metallica di 10000 posti costruita in una settimana, quando normalmente sarebbero stati necessari trenta giorni. Il Bastia, inolte, aveva organizzato una doppia biglietteria (oltre ai tagliandi uffiiciali, vennero venduti moltissimi tagliandi in nero) per finanziare la casse societarie in occasione di uno dei più importanti eventi della storia del calcio corso.

A pochi minuti dal calcio d’inizio, il dramma. La tribuna metallica, da cui erano già caduti diversi bulloni in precedenza, cedette risucchiando a terra tutto il pubblico accorso su quegli spalti (foto: http://referentiel.nouvelobs.com). Lo stadio diventò un inferno dove si conteranno 18 morti e oltre 3000 feriti. Chi ebbe la fortuna di sopravvivere, porterà con sè per tutta la vita il ricordo di una serata drammatica. Paradossalmente l’unico a scontare la sua pena in carcere fu l’ingegnere della società che aveva montato la tribuna, mentre il presidente del Bastia, Jean-François Filippi, venne assassinato ancora prima del processo.

Oggi, a ventitre anni di distanza, restano i ricordi, una stele che commemora l’accaduto ed un collettivo che si batte per far sì che sul territorio francese non si disputino più partite di calcio il 5 maggio.

 

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Ligure, classe 1985, da diverso tempo seguo il calcio francese. Per questioni geografiche e culturali, non potevo far altro che appassionami all'AS Monaco, benchè mi piaccia seguire anche le altre competizioni nazionali (sia professionistiche che amatoriali), in particolar modo la magica Coppa di Francia.

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