ISLANDA – Pepsideild al via: sarà lotta a tre per la Corona? L’unica guida italiana COMPLETA della manifestazione

islanda

ISLANDA – Domenica 3 maggio, alle ore 19, partirà la nuova edizione di Pepsideild. Le dodici squadre saranno pronte a darsi battaglia fino all’ultimo punto per conquistare i propri obiettivi. Quello islandese è un campionato in forte crescita, sia per quanto riguarda i talenti locali, sia per quanto riguarda i giocatori stranieri che, negli anni, stanno andando a giocare nella piccola isola scandinava. Dopo aver vinto il titolo lo scorso anno all’ultimo minuto dell’ultima giornata lo Stjarnan è chiamato a confermarsi. Impresa difficile, visto che il FH Hafnarfjordur (campione nel 2012) vuole vendetta, mentre il KR Reykjavik (26 titoli nella sua storia, l’ultimo nel 2013) non può tollerare un’astinenza di due stagioni. Ecco, allora, la nostra speciale preview, con la griglia di partenza.

LOTTA PER IL TITOLO: 1) FH HAFNARFJORDUR

Dopo la beffa dello scorso anno, i bianconeri di Hafnarfjordur hanno tanta voglia di rifarsi in ambito nazionale. La riprova è una rosa rinforzata e che appare competitiva non soltanto in Islanda, ma anche in vista dei preliminari di Europa League, non solo con titolari di livello, ma anche con riserve che non dovrebbero farli rimpiangere. Anzitutto bisogna vedere se si confermerà il 4-3-3 delle stagioni passate oppure se si vorrà cambiare e passare al 4-4-2. In difesa va segnalato il ritorno in Islanda di Gudmann Thorisson, lo scorso anno in Allsvenskann nel retrocesso Mjallby ed oggi tornato a predicare in patria, un vero top player per la Pepsideild: lui sarà il titolare fisso della squadra, al cui fianco si alterneranno Kassim Doumbia e Pétur Viðarsson. A destra spazio al belga Jonathan Hendrickx, a sinistra a Böðvar Böðvarsson, in attesa del rientro dell’inglese Sam Tillen. Un colpaccio è stato messo a segno anche in mediana, dove all’addio di Finnur Orgi Margeirsson (ai norvegesi del Lillestrom) si è risposto con l’ingaggio di Bjarni Þór Viðarsson, giocatore di grande esperienza internazionale, che ha vestito anche le casacche di Twente, Mechelen e Silkeborg, darà, insieme al fratello David, tanta quantità alla squadra, mentre all’inglese Sam Hewson sono affidate le geometrie.. Occhio anche ai due esterni portati in dono dal calciomercato: il belga Jérémy Serwy, prelevato dal campionato ungherese (due anni fa giocava nelle riserve del Borussia Dortmund) e soprattutto a Þórarinn Ingi Valdimarsson, preso dall’IBV Vestmannaejar, vero e proprio folletto, mancino capace di giocare anche a destra, rimasto a sorpresa in patria nonostante diverse richieste dalla Norvegia, e che dovranno battersi duramente con Atli Guðnason per il posto da titolare. Infine, in attacco, va segnalato il ritorno di Kristjan Floki Finnbogason: il classe 1995 fino ad un paio di stagioni fa era una delle più grandi promesse del calcio islandese, ma a Copenhagen non ha avuto successo. In patria proverà a rilanciarsi, cercando di vincere la concorrenza dello scozzese Steven Lennon e del francosenegalese Amath André Diedhiou, ex centravanti dello Sheriff Tiraspol.

LOTTA PER IL TITOLO: 2) STJARNAN GARDABAER

Confermarsi in campionato non è mai facile, a maggior ragione se ti trovi a dover fare a meno di due pedine fondamentali come il portiere Ingvar Jònsson (allo Start in Norvegia) ed il difensore centrale danese Martin Rauschenberg (in Svezia), oltre all’attaccante Rolf Toft (anch’egli danese), uno degli eroi dei preliminari di Europa League, finito al Vikingur Reykjavik. A Gardabaer ci proveranno lo stesso, merito anche di una dirigenza che si è mossa con oculatezza sul mercato. Tra i pali il futuro è del portiere titolare  della nazionale delle isola Far Oer Gunnar Nielsen, un passato recente tra i danesi del Silkeborg e gli scozzesi del Motherwell ed uno meno vicino al Manchester City. In difesa, in coppia con Daniel Laxdal, spazio a Brynjar Gauti Guðjónsson, classe 1992, ex IBV, in passato promessa del calcio islandese ed oggi giocatore di buon livello per la Pepsideild ma nulla più. In mediana, in coppia con Rùnarsson, dovrebbe trovare spazio il salvadoregno Pablo Punyed, nato trequartista ma capace di fare anche il regista arretrato. Davanti, da segnalare i ritorni in biancoblu di Halldór Orri Björnsson dopo appena una deludente stagione in Svezia, e del danese Jeppe Hansen, che fece vedere buone cose nei primi sei mesi dello scorso anno e che si giocherà il posto da titolare insieme all’esperto Gardar Jòhannsson. Rúnar Páll Sigmundsson – miglior tecnico della scorsa Pepsideild – è stato giustamente confermato. Se i ragazzi, su tutti l’esterno offensivo Ólafur Karl Finsen, dovessero mantenere il livello dello scorso anno, nulla è precluso.

LOTTA PER IL TITOLO: 3) KR REYKJAVIK

Dopo la deludente stagione dello scorso anno, a Reykjavik c’è voglia di rifarsi. L’addio del tecnico Runar Kristinsson (andato ai norvegesi del Lillestrom) ha portato la dirigenza del club più titolato del paese a doversi guardare intorno e a puntare su Bjarni Gudjònsson. Per l’ex centrocampista della nazionale (con alle spalle una discreta carriera anche in Inghilterra) il compito non sarà facile, dopo aver fallito lo scorso anno al Fram (stagione negativa culminata con la retrocessione della squadra). Il mercato ha permesso al KR di rinforzarsi in ogni reparto: in difesa, davanti al confermato portiere Stefàn Logi Magnusson (farà il dodicesimo il bravo Hördur Fannar Björgvinsson, classe 1997 arrivato dal Fram), Skúli Jón Friðgeirsson ha deciso, dopo tre anni in Svezia (due all’Elfsborg ed uno al Gefle), di tornare nel club che lo ha fatto conoscere in ambito scandinavo, e farà coppia con il danese Rasmus Christensen, pescato in seconda divisione norvegese. I colpi più importanti sono stati fatti tra la mediana e l’attacco, sia con altri due danesi (il centrocampista ex Odense Jacob Schoop e l’attaccante ex Aalborg Soren Frederiksen, che ben ha figurato in Europa League) sia con il ritorno in patria del trequartista Pàlmi Rafn Pàlmason, che negli ultimi anni in Norvegia ha ben figurato, senza dimenticare il centrale Kristinn Jóhannes Magnússon, che lo scorso anno bene fece col Vikingur. Da segnalare anche le importanti conferme di Oskar Hauksson (tornato dopo tre mesi passati con i danesi dell’Edmonton, che non lo hanno confermato) e soprattutto del bomber inglese Gary Martin (capocannoniere del torneo dello scorso anno con 13 reti), mentre ha detto addio il giovane Emil Atlason, accasatosi in terza divisione tedesca.

 

CENTRO CLASSIFICA: 4) VALUR REYKJAVIK

Chiamato all’ennesimo anno zero, il Valur sembra essere sullo stesso piano del Breidablik, l’altra principale candidata alla quarta piazza, cioè l’ultima a garantire un piazzamento in Europa League (e soltanto qualora a vincere la Coppa d’Islanda sia una delle prime tre classificate). Diversi sono per la verità i ritocchi operati dai rossoblu alla propria rosa, anche se solo quattro dovrebbero far parte dell’undici titolare. Tra i pali è stato prelevato dal Vikingur Reykjavik l’affidabile Ingvar Kale, mentre al centro della difesa (sulla carta il reparto in cui i rossoblu sono più scoperti) si rivedrà Orri Sigurður Ómarsson, giovane classe 1995, reduce dall’esperienza fatta con le giovanili dell’Aarhus. Sulla corsia destra difensiva dovrebbe agire invece Andri Fannar Stefànsson, rientrato dal prestito al Leiknir con cui ha centrato la promozione. In mediana, molto passa dalla riconferma di Haukur Páll Sigurðsson, due anni fa vicino al Ross County (Scozia) e vero motore dei suoi. Infine, in attacco, dall’altra neopromossa (l’IA Akranes) è stato prelevato l’interessante esterno mancino Andri Adolphsson, uno dei trascinatori dei gialloneri nella scorsa stagione, pronto a fare il salto di qualità. A destra ballottaggio tra il talentino Dadi Bergsson (classe 1995, ex NEC Nijmegen) e Sigurdur Egil Larusson. Al danese Patrick Pedersen il compito di finalizzare le azioni create, per permettere al Valur di tornare a fare bene dopo troppi anni bui.

 

POSSIBILE OUTSIDER: 5) BREIDABLIK

Salutati alcuni elementi cardine della squadra, ovvero il centrocampista Finnur Margeirsson (all’FH) e soprattutto il giovane bomber Árni Vilhjálmsson (al Lillestrom per 120.000€), i biancoverdi si presentano ai nastri di partenza con qualche incognita (solo cinque acquisti, tre in difesa) ma anche la certezza che, con un po’ di continuità, si potrà migliorare il settimo posto dello scorso anno. Come modulo si dovrebbe puntare su un 4-1-4-1, pronto a diventare 4-3-3 in fase offensiva. Davanti a Gunnleifur Gunnleifsson (veterano della categoria che spegnerà quaranta candeline a luglio), in mezzo spazio ad Elfar Freyr Helgason (ex AEK Atene, Stabaek e Randers) e Damir Muminovic (islandese di origini slovene), con Kári Ársælsson (dal BI/Bolungarvik) inizialmente relegato in panchina. A sinistra è rientrato Kristinn Jònsson dal prestito agli svedesi del Brommapojkarna, terzino molto più bravo a spingere che a difendere, che è in vantaggio su Ósvald Jarl Traustason, tornato in biancoverde dal Fram, mentre a destra Arnòr Sveinn Aðalsteinsson (ex Honefoss) è già certo del posto (anche se la sua riserva, il classe 1998 Alfons Sampsted va tenuto d’occhio in prospettiva). Perno basso del centrocampo è il regista Oliver Sigurjònsson, 1995 di cui si diceva un gran bene ma che è reduce dalla sfortunata avventura nelle giovanili dell’Aarhus. Come mezzali spazio a Andri Rafn Yeoman (1992), titolarissimo fino allo scorso anno della nazionale under21 locale, e Arnþór Ari Atlason (1993), tra i meno peggio nel Fram della scorsa stagione. Giovanissimi anche i due esterni di centrocampo, a destra il 1995 Davíð Kristján Ólafsson e a sinistra il 1994 Hoskuldur Gunnlaugsson. L’unica punta sarà il ventottenne Ellert Hreinsson, ma sicuramente attenzione meritano anche le due uniche alternative: il bosniaco Ismar Tandir, classe 1995 pescato negli Stati Uniti e cresciuto nell’academy dei Red Bull New York, oltre al prodotto della casa Sólon Breki Leifsson, non ancora diciassettenne ma con tanti occhi addosso.

 

POSSIBILE OUTSIDER: 6) VIKINGUR REYKJAVIK

C’è voglia di replicare quanto fatto di buono l’anno scorso in casa Vikingur. Il quarto posto (che ha permesso ai rossoneri di guadagnarsi la qualificazione alla prossima Europa League) è stata una piccola impresa. Replicarla lo sarà di più. Tanti sono infatti i giocatori che hanno lasciato la squadra, un vero e proprio – oltre che inatteso – esodo che costringerà il tecnico Þórdarsson a ripartire da zero. Tanti saluti al portiere Kale (al Valur), al centrocampista Magnùsson (al KR Reykjavik), al talentuoso trequartista Þrándarson (all’Aalesunds, Norvegia), fino ai due bulgari, il difensore Garov e l’attaccante Ivanov, tornati in patria. Le novità, quindi, cominciano già a protezione della propria porta, dove sarà sfida tra il danese Thomas Nielsen e il locale Denis Cardaklija (era al Fram). In difesa, accanto allo scozzese Lowing, è stato preso il serbo Milos Zivkovic, sei presenze nel Novi Pazar (massima divisione serba) in stagione e tanta curiosità di vederlo all’opera ad altre latitudini. A destra dovrebbe giocare Viktor Bjarki Arnarsson, anch’egli reduce dalla retrocessione col Fram e chiamato a rilanciarsi dopo una stagione negativa. Quasi completamente rifatto il centrocampo, con gli innesti di Hallgrímur Mar Steingrímsson (KA Akureyri), Atli Fannar Jónsson (IBV), il prestito di Tomas Ingi Urbancic (1996, Reading), ma soltanto il trentunenne Finnur Ólafsson (Fylkir) dovrebbe partire titolare, vista l’intoccabilità del serbo Igor Taskovic, capitano della squadra. Trequartista dovrebbe essere Stefán Þór Pálsson, neanche ventenne, arrivato dal Breidablik con tante promesse. Pape Faye (senegalese di origine, ma islandese da sempre – ha anche vestito la maglia dell’under18) e Haukur Baldvinsson agiranno larghi. Il danese Rolf Toft, scuola Aalborg, che lo scorso anno ha già assaggiato le qualificazioni di Europa League con la casacca dello Stjarnan (6 presenze e 2 reti) la punta di riferimento.

CENTRO CLASSIFICA: 7) FYLKIR REYKJAVIK

4-4-2 dovrebbe essere il modulo su cui punterà in questa stagione il tecnico del Fylkir Ásmundur Arnarsson. Dopo aver mancato la qualificazione europea nello scorso anno per solo due punti (sesto classificato, a pari merito con il Valur e a due punti di distanza dal Vikingur Reykjavik), gli arancioneri hanno voglia di riprovarci. Quattro innesti in una squadra che, a parte il centrocampista Finnur Ólafsson, passato al Vikingur, non ha perso nessun elemento chiave. In difesa, va valutato l’impatto che avrà in Islanda il croato Tonci Radovnikovic: sarà lui a dover guidare il reparto, disastroso nello scorso anno (40 reti subite, peggio fecero solo le due retrocesse Fram e Þór). Cambia invece per 3/4 la linea mediana: il terzino Andrés Màr Jòhannesson (un recente passato in Norvegia) sarà chiamato ad avanzare il proprio raggio d’azione, mentre sulla corsia opposta spazio a Ingimundur Níels Óskarsson, arrivato dal FH Hafnarfjordur. In mezzo, invece, l’esperienza e la qualità di Jóhannes Karl “Joey” Guðjónsson (che gli appassionati di calcio internazionale ricorderanno con le casacche di Betis Sevilla, Aston Villa, Wolverhampton, AZ Alkmaar e Leicester – tra le altre), preso dal Fram, si abbinerà alla grinta del barbuto Ásgeir Börkur Ásgeirsson, tornato al Fylkir dopo l’esperienza dell’ultimo anno in seconda serie svedese al GAIS. Occhi sugli attaccanti: accanto ad Albert Brynjar Ingason, vero e proprio trascinatore della squadra, sarà ballottaggio tra Ragnar Sveinsson (classe ’94 che ha esperienze nelle giovanili del Kaiserslautern) e Hákon Ingi Jónsson: noi diamo come favorito il primo.

CENTRO CLASSIFICA: 8) KEFLAVIK

Dopo l’ottavo posto ottenuto nella scorsa stagione, il Keflavìk tenterà di ripetersi cercando di conquistare la salvezza con largo anticipo. Una squadra che ha salutato l’attaccante classe 1995 Elías Már Ómarsson, finito in Norvegia, ma che ha piazzato alcuni innesti  interessanti. Si comincia subito con un cambio tra i pali: fuori lo svedese Jonas Sandqvist, tornato in patria, e dentro l’olandese Richard Arends. Si è rinnovata poco invece la difesa, forse il reparto che avrebbe necessitato di maggior ritocchi, dove, nonostante l’arrivo dello spagnolo Kiko Insa (era in Lettonia), non sembra esserci la solidità necessaria per poter ambire ad obiettivi maggiori. In coppia con lui andrà il trentatreenne capitano Haraldur Freyr Guðmundsson, una carriera spesa anche in Norvegia e Cipro. Sulla destra dovrebbe trovare spazio Guðjón Árni Antoníusson, appena prelevato dall’FH Hafnarfjordur. Dai vicecampioni d’Islanda sono arrivati anche il centrocampista Hólmar Örn Rúnarsson, classe 1981 ed uno degli elementi più esperti della rosa, che dovrebbe comporre il terzetto di centrocampo insieme a Sindri Snær Magnùsson e Frans Elvarsson, e la punta Indriði Áki Þorláksson, classe 1995, che non dovrebbe partire titolare. Difficile infatti togliere il posto a Hörður Sveinsson, ex attaccante anche di Silkeborg (Danimarca) e Tromso (Norvegia), che sarà il riferimento centrale nel tridente offensivo: Sigurbergur Elisson e Bojan Stefan Ljubicic (islandese di chiare origini croate) saranno i due esterni.

ZONA RETROCESSIONE: 9) IBV VESTMANNAEYJAR

A lottare per non retrocedere ci sarà sicuramente l’ÍBV, club reso noto al pubblico europeo per aver, un paio d’anni fa, ingaggiato David James tra le proprie fila. La stagione di quest’anni dei bianconeri si preannuncia complicata: il neotecnico Hardarson ha visto abbandonare la squadra diversi giocatori di buon livello, dal terzino Arnór Eyvar Ólafsson (verso il Fjolnir) al difensore centrale Brynjar Gauti Guðjónsson (Stjarnan), passando per il giovane trequartista Arnar Bragi Bergsson (in Svezia) ed il talentuosissimo esterno Þórarinn Ingi Valdimarsson (al FH Hafnarfjordur). Si è così stati costretti a ricostruire la spina dorsale della squadra, e lo si è voluto fare prendendo tre ragazzi dal retrocesso Fram: il terzino Benedikt Oktò Bjarnason, il mediano Hafsteinn Briem, l’esterno Aron Bjarnason. A completare la carrellata di nuovi acquisti anche alcuni stranieri in difesa: il terzino belga Mees Siers (dai danesi del SonderjyskE), capace di essere impiegato anche da mediano, oltre ad i norvegesi Tom Skogsrud (dalla seconda serie locale) e Avni Pepa (dagli albanesi del Flamurtari). Proprio la difesa nel precampionato ha lasciato non pochi dubbi sulla sua tenuta, con il portiere ugandese Abel Dhaira spesso infilato a seguito di errori grossolani dei compagni. Difficile se ciò sia dovuto al livello dei giocatori o semplicemente ad un’amalgama non ancora creata. Si vedrà. Per il resto, molto dipenderà dallo stato di forma dell’attaccante di Trinidad&Tobago Jonathan Ricardo Glenn, scarpa d’argento dell’ultima Pepsideild e già trascinatore della squadra. Se non dovesse ripetersi, tuttavia, il destino bianconero appare segnato già in partenza.

ZONA RETROCESSIONE: 10) IA AKRANES

Dopo la pronta risalita dalla 1.Deild, la nobile decaduta del calcio islandese (18 titoli nazionali conquistati nella storia, il più recente nel 2001) si presentano ai nastri di partenza con il solo obiettivo di salvarsi. La rosa a disposizione del tecnico Jònsson (che va verso la conferma del 4-4-2) è sostanzialmente quella dello scorso anno: tra i pali si è aggiunto il terzo portiere Marteinn Örn Halldórsson; la difesa è esattamente quella della scorsa stagione, con l’esperto capitano Ármann Björnsson che avrà il compito di guidare un reparto, sulla carta, inadeguato A destra spazio a Þórður Þorsteinn Þórðarson, ragazzo del ’95 nato ala ma adattato con buoni risultati ad esterno basso, mentre a sinistra agirà l’inglese Darren Lough. Il colpo più importante è sicuramente stato fatto in mediana, con il serbo Marko Andjelkovic (12 presenze per lui negli ultimi sei mesi nel massimo campionato rumeno) a dare qualità e quantità in coppia con uno tra Jón Vilhelm Ákason ed il talentuoso Albert Hafsteinsson (1995). Sugli esterni, l’addio di Andri Adolphsson è stato solo parzialmente rimpiazzato da Ásgeir Marteinsson, talentuoso ragazzo preso dal Fram ma che nasce trequartista e verrà quindi adattato. Infine, là davanti, è arrivato il lituano Arsenij Buinickij, che ha scelto di restare in Islanda dopo l’ottima parentesi al KA Akureyri in 1.Deild dello scorso anno (21 presenze e 10 reti): a lui il compito di duettare con Gardar Gunnlaugsson (uno degli idoli di queste parti) per centrare l’obiettivo della permanenza in Pepsideild.

ZONA RETROCESSIONE: 11) FJOLNIR REYKJAVIK

La salvezza della scorsa stagione ha portato entusiasmo in casa Fjolnir, con il club che anche quest’anno parte con lo stesso obiettivo. Tanti sono però i dubbi: la rosa è stata cambiata poco e nulla, lasciando trasparire l’impressione che sia incompleta e rivedibile in molti punti. Se Þordur Ingason tra i pali è una sicurezza, lo stesso non può dirsi del reparto difensivo, che è stato rivisto dopo i numerosi problemi palesati la scorsa stagione: sono stati perfezionati gli innesti  del macedone Daniel Ivanovski, retrocesso lo scorso anno dalla prima divisione svedese con il Mjallby, e che farà coppia con capitan Brgsveinn Olafsson, e di Arnór Eyvar Ólafsson, che ha scelto di lasciare l’IBV per una realtà non si sa bene se migliore o peggiore. Le operazioni migliori sono sicuramente state fatte in mezzo al campo, dove dall’FH sono stati presi Emil Pàlsson (in prestito) ed Ólafur Páll Snorrason (titolo definitivo): dal primo, in particolare, ci si aspetta l’esplosione. Con loro, spazio a Gunnar Mar Guðmundsson, che dovrà essere il faro dei gialloblu, rifornendo di palloni il trio offensivo: senza più l’ala americana Tsonis (tornato in patria), ora tutto è sulle spalle di Þórir Guðjónsson (6 reti nello scorso campionato), sperando che Ragnar Leosson e Viðar Ari Jónsson possano dare alla squadra il supporto adeguato, sia in termini di assist che di goal. Da segnalare, infine, due promesse locali già aggregate in prima squadra: il centrocampista Ísak Atli Kristjánsson (classe 1999) e l’attaccante Ægir Jarl Jónasson (classe 1998).

ZONA RETROCESSIONE: 12) LEIKNIR REYKJAVIK

Dopo aver centrato la prima storica promozione in Pepsideild, dominando la scorsa 1.Deild, il Leiknir è chiamato a centrare una salvezza che, ad oggi, appare abbastanza complicata. La poca esperienza dei ragazzi in rosa, unita a diverse lacune nella rosa, mette i giovani rossoblu nelle condizioni di essere identificata come la più seria candidata alla retrocessione. Rispetto allo scorso anno, se ne sono andati i due statiunitensi in squadra, l’attaccante Matt Hort e il terzino mancino Brandon Scott. Ecco, quindi, che l’unico straniero su cui si punta è il neoacquisto camerunense Charley Fomen, ex Olympique Marseille, che rappresenta però una vera e propria scommessa. Per il resto, la dirigenza ha preferito variare pochissimo rispetto alla stagione passata, puntellando appena la rosa con qualche ragazzo islandese. Nel 4-2-1-3 dei rossoblu, tra i pali il ballottaggio sarà tra Eyjòlfur Tòmasson (miglior portiere dell’ultima 1.Deild) e l’ormai ex Fjolnir Arnar Freyr Ólafsson, con il primo favorito. In difesa è arrivato Halldor Kristinn Halldòrsson, con il duro compito di guidare il reparto e dare maggior protezione alla propria porta. In attacco il rinnovamento più grande, con Elvar Pall Sigurdsson che dovrebbe agire largo nel tridente e Kolbeinn Karason, ex Flekkeroy (Norvegia) e Valur, chiamato a finalizzare le azioni dei compagni (con capitan Olafur Hranna Kristjansson pronto a subentrare). Per chiudere, vi segnaliamo il classe 1995 Sindri Bjornsson: lo scorso anno ha vinto il titolo di miglior giovane della 1.Deild.

About Matteo Mongelli 153 Articoli
Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
Contact: Twitter

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.