Liga, Espanyol-Valencia 1-2: una vittoria al profumo di Champions

Espanyol-Valencia 1-2

Espanyol-Valencia è uno scontro relativamente di alta classifica. Il Valencia in particolare vuole la Champions League e quel quarto posto fa gola ad altre due squadre: il Siviglia e il Villarreal. Il Valencia intende approfittare pienamente della sconfitta del Siviglia per 2-1 in casa del Getafe; al momento si trova a 41 punti, attardata di un punto dagli andalusi. L’Espanyol gradirebbe comunque appropinquarsi alla zona Europa League.

Entrambe vengono da una sconfitta nell’ultima giornata di campionato del primo di febbraio.Ad un Espanyol più spavaldo, ammantato di un 4-2-3-1 d’ispirazione galactica, con Caceido a guidare l’attacco, si contrappone un Valencia più abbottonato: 4-1-4-1 e il solo Paco al centro dell’attacco.

PRIMO TEMPO – Nei minuti iniziali il più vivace è Lucas dell’Espanyol: ci prova con un tiro deviato in calcio d’angolo e con un altro buon cross all’8 ma il Valencia si copre con sicurezza. Al 18′ sale in cattedra la squadra ospite con Rodrigo: il suo tiro rasoterra impegna il portiere Pau che respinge. Nel prosieguo dell’azione Paco è un falco d’area di rigore, arpiona il pallone con prontezza per poi mandare alto sprecando un’azione molto ghiotta.

Dopo circa dieci minuti è la volta dei padroni di casa: Felipe Caceido controlla un preciso passaggio in area di rigore e con rapidità riesce a calciare, ma non aveva fatto i conti con Diego Alves. Al 33′, Alcacer Paco conclude al volo e sbaglia di poco sopra la traversa. Il primo tempo si conclude senza azioni di rilievo. Le due squadre si sono affrontate con l’idea di dominare l’una sull’altra, nel più classico stile spagnolo. I valori si equivalgono sebbene nessuna delle due mostri di essere famelica.

SECONDO TEMPO – Il Valencia vuole dare una svolta e mister Espirito esige che i suoi entrino nuovamente in campo con lo spirito giusto: nell’intervallo fuori Gomes per Perez. Al 50′, Paco riceve un colpo da un avversario e un paio di minuti dopo è costretto a chiedere il cambio: dentro Alvaro Negredo. Al 62′, però, il Valencia assesta il colpo vincente: Pablo Piatti la insacca nell’angolino in basso a destra, incolpevole il portiere. A questo punto l’Espanyol reagisce, ferita nell’orgoglio per lo sgarbo ricevuto a domicilio. Felipe Caceido si impegna vigorosamente, ma senza ottenere granché. I padroni di casa non si perdono d’animo e poco dopo è Stuani a fare mostra di grande tecnica stoppando un pallone in area di rigore; il suo tiro però viene deviato dal pronto intervento di un difensore.

Negli ultimi dieci minuti di gioco la partita si fa più concitata e i cartellini gialli arrivano da una parte e dall’altra. All’85 è un clamoroso errore di Pau a vanificare gli sforzi dell’Espanyol, ora sotto di due gol. C’è ancora spazio per una reazione: il trequartista Sergio Garcia conclude una splendida azione personale con un tiro sotto il sette; Diego Alves non può che applaudire. E’ l’89’ e l’Espanyol accorcia le distanze ma è tardi per la reazione. Il Valencia si porta a casa tre punti e il quarto posto in solitaria. Ha vinto la squadra che ha osato di più.

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